Rapporti sessuali troppo intensi: ogni anno cento italiani si fratturano il pene

ROMA (19 agosto) – Che gli italiani siano dei grandi amatori è risaputo, ma che fossero talmente focosi da andare spesso incontro a infortuni sul campo, forse lo sanno in pochi. Gli specialisti avvertono: ogni anno in Italia circa cento uomini vengono ricoverati d’urgenza per frattura del pene, dovuta a traumi da rapporti sessuali intensi, concentrati soprattutto nel periodo delle vacanze.

Stando ai dati dell’ospedale Cà Foncello di Treviso, nella sola provincia veneta ogni anno almeno tre o quattro uomini vengono ricoverati per la «lacerazione dell’involucro rigido chiamato tubica albuginea, dove si gonfiano i corpi cavernosi». Gli esperti parlano di un centinaio di casi l’anno, anche se «una precisa casistica nazionale non esiste – avverte Edoardo Pescatori, responsabile dell’unità operativa di andrologia dell’Hesperia Hospital di Modena – perché non c’è un monitoraggio di tutte le strutture sanitarie della penisola. Certo è che i casi di frattura del pene nei maschi italiani sono una realtà».

Nella stragrande maggioranza dei casi, questi episodi sono il risultato di rapporti vigorosi, e sarebbero più frequenti in uomini non sposati. «Ma, in generale, ogni trauma subìto nel momento dell’erezione è a rischio e può determinare una lacerazione dell’albuginea: il pene in erezione infatti è fragile se esposto a traumi, come un palloncino gonfio che, se pestato, esplode», spiega il medico. «Le lesioni del pene possono avvenire in qualsiasi momento – continua Pescatori – e in qualsiasi circostanza perché, non dimentichiamolo, l’organo genitale maschile, anche se rigido, è molto fragile e gli uomini non dovrebbero scordarlo». Quindi, cari italiani, fate l’amore, ma con prudenza.

E non è tutto. Circa il 7% dei maschi italiani soffre di curvatura del pene, congenita o acquisita, come nel caso della frattura. «Un recente studio – afferma l’andrologo – ha fatto luce sui numeri di questa patologia che prende il nome di Induratio penis plastica o Malattia di La Peyronie. E che, come sempre accade per le problematiche sessuali maschili, è troppo sottovalutata». Tanto che, in casi seppur rari, alcuni uomini presentano curvature di 90 gradi e non si rivolgono a nessuno specialista.

Le soluzioni? «Intervenire chirurgicamente dà ottimi risultati», conclude il medico, invitando gli italiani a un maggior controllo sotto le lenzuola: «Anche se perdere il controllo durante l’atto sessuale, talvolta, può essere appagante, gli uomini non devono dimenticare di tenere le briglie della situazione».

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fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=29707&sez=HOME_SCIENZA

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Fri, 16 Mar 2007

Sesso, rischi frattura pene se lei ‘guida’ rapporto

“La prima cosa da fare è mettere del ghiaccio per bloccare il sangue e poi fasciare ben stretto il pene”

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Roma – La ‘frattura’ del pene, l’incidente subito recentemente dal britannico Robert McClenahan mentre aveva un rapporto ‘focoso’ con la propria moglie, “è più probabile quando a ‘guidare’ è lei. Ed è frutto di un movimento sbagliato a cui non si è fatto in tempo a porre rimedio. In genere succede quando la donna è sopra l’uomo. O quando l’erezione non raggiunge il massimo della rigidità”. A spiegare quali siano i rischi per l’organo maschile e cosa è necessario fare quando la notte di piacere si trasforma in un incubo, è Giovanni Alei, direttore del centro di Chirurgia uro-genitale dell’università La Sapienza di Roma e presidente della Società italiana di chirurgia genitale maschile. “La frattura del pene – spiega l’esperto all’ADNKRONOS SALUTE – si ha quando si lacera l’involucro rigido chiamato tunica albuginea, dentro cui si gonfiano i corpi cavernosi, cioè i tessuti che irrorati di sangue determinano l’erezione dell’organo sessuale”. ”Siccome questi involucri non sono elastici, se vengono flessi violentemente per un movimento sbagliato, si possono rompere. Un evento dolorosissimo – commenta Alei – ma che per fortuna non è estremamente frequente. In un ospedale come il policlinico Umberto I di Roma ne vediamo 30-40 casi l’anno”.

Troppa irruenza o poca mira sono all’origine dell’incidente, “che causa un ematoma per la fuoriuscita di sangue dalla tunica albuginea, e in alcuni casi anche dall’uretra”. In generale i rischi maggiori si hanno “quando l’erezione raggiunge il 70-90% della rigidità. E se il rapporto è tanto irruente da far piegare in maniera innaturale l’organo maschile”. Queste condizioni, spiega l’urologo, si verificano più frequentemente “nella fascia d’età tra i 20 e i 50 anni. Tra i più giovani – dice Alei – perché la passione può prendere il sopravvento sull’attenzione. Tra le persone di mezza età perché con gli anni che avanzano è più probabile che non si raggiunga la rigidità del pene del 100%”.

Cosa fare in caso di frattura del pene? “La prima cosa – riprende Alei – è mettere del ghiaccio per bloccare il sangue e poi fasciare ben stretto il pene. Quindi andare al pronto soccorso. Qui i medici, in caso di fratture meno gravi, lasceranno la fasciatura e prescriveranno farmaci antibiotici contro le infezioni e per riassorbire l’ematoma”. ”Se alla fine del trattamento l’organo dovesse mantenere una incurvatura innaturale, allora si interverrà chirurgicamente”. ”Il bisturi diventa invece una necessità – prosegue l’urologo della Sapienza – se la lacerazione e l’incurvamento sono molto pronunciati. Si tratta di interventi che possono essere fatti anche in anestesia locale”.


(Adnkronos)

fonte: http://www.italiachiamaitalia.net/news/132/ARTICLE/3893/2007-03-16.html

8 risposte a “Rapporti sessuali troppo intensi: ogni anno cento italiani si fratturano il pene”

  1. SCHIAVIOLIBERI dice :

    Scusa Elena, ma solo al pensiero mi passa la voglia di commentare. Ciao ciao

  2. simone dice :

    Ti scopro oggi, e il tuo blog sembra veramente interessante, tanto che lo aggiungo subito nel mio blogroll. Tornerò presto a leggerti, anche se certe notizie che riporti, come questa che sto commentando, so’ veramente inquietanti 😉

    Ciao!

  3. paolo dice :

    mi si é fratturato il pene una settimana fa’ durante una erezione mattutina mi giravo nelle coperte quando o sentito un crack…il risultato? il pene gonfio e difficolta ad aprirlo..sono andato subito all’ospedale dove mi anno subito ricoverato ed il giorno dopo operato in anestesia locale..prescritti 5 giorni di antibiotici ed ora aspetto il risultato dell’operazione!spero bene…il dubbio che mi viene ora e se dopo questo avro’ una perdita delle dimensioni ! qualcuno sa dirmi qualcosa ?grazie

  4. dante dice :

    puoi avere qualche lieve diminuzione della lunghezza del tuo pene. ma stai tranquillo sarà poco evidente .al solito non arriva al cm. Attenzione parlo solo di lunghezza la circonferenza rimane uguale.

  5. gio dice :

    Paolo…da che dimensioni partivi? e a che dimensioni sei arrivato?

  6. franco. cecchini dice :

    sono stato operato alla prostrata,ora sara’ sempre efficecente e soddisfacente l’unione sessuale, con mia moglie

  7. franco. cecchini dice :

    Debbo riprendere,il fattore normale “come marito”l’operazione subita alla prostata;porta delle consecuenze,nel fare sesso?

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