Verità e Giustizia per Riccardo Rasman

Riccardo Rasman aveva 34 anni il 27 ottobre del 2006. E’ morto nella propria casa dopo l’intervento di due pattuglie di Polizia.

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https://i0.wp.com/www.informatrieste.eu/blog/upload/rasman.jpg

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Per il fatto sono indagati quattro agenti: Francesca Gatti, Mauro Miraz, Maurizio Mis e Giuseppe De Biasi.

Riccardo era un ragazzone alto 1 metro e 85 e pesava 120 chili, il termine tecnico della sua malattia era “sindrome schizofrenica paranoide”. La sua depressione ebbe inizio durante la leva militare, quando subì violenti atti di “nonnismo”, tanto da vedersi riconosciuta dalla corte dei conti l’infermità dipendente da causa di servizio.

Aveva paura, viveva nella paura delle divise, poco importa se militari o di polizia, quelle divise gli avevano portato la sua malattia e il 27 ottobre del 2006 anche la morte.

Quella sera era euforico, era felice, il giorno dopo iniziava a lavorare, ma ha commesso un peccato mortale, ha deciso di festeggiare gettando alcuni petardi dal balcone. Questa la causa della sua morte.

Una vicina chiama la polizia, arrivano due volanti, vogliono entrare ma lui ha paura si distende sul letto, è solo, dice che no non vuole aprire, a un certo punto urla se entrano li ammazza, ma è troppo tardi “l’ordine” non tollera insubordinazioni, neanche da chi è ammalato. I poliziotti chiamano i vigili del fuoco, viene sfondata la porta … e inizia la fine.

Morte per asfissia da posizione.

Sul corpo di Riccardo diverse ferite, molto sangue nella camera, le perizie dei legali di parte dicono: “per causare le lesioni riscontrate gli agenti hanno usato mezzi di offesa naturale in maniera indiscriminata anche verso parti del corpo potenzialmente molto delicate, ma anche oggetti contundenti come potevano essere il manico dell’ascia rinvenuta nell’alloggio o il piede di porco usato dai vigili del fuoco per forzare la porta d’ingresso. Gli stessi agenti hanno ammesso di averlo utilizzato contro il braccio destro di Riccardo”. Manette ai polsi e filo di ferro alle caviglie, ma anche i segni di un “imbavagliamento con blocco totale o parziale della bocca, effettuato con un cordino o con qualcosa di simile. Questo imbavagliamento avrebbe causato una ulteriore restrizione, soprattutto della respirazione”.

Il PM sta valutando se chiedere l’archiviazione o proporre il rinvio a giudizio dei quattro poliziotti, la difesa afferma che l’intervento dei poliziotti era legittimo e l’azione svolta per legittima difesa, i legali di parte civile affermano: “In caso di delitti ed in particolare di omicidi di cui sono accusati appartenenti alle forze dell’ordine, le indagini devono essere affidate a corpi investigativi che siano indipendenti da quelli coinvolti nei fatti delittuosi. I primi testi furono persino sentiti dagli attuali poliziotti indagati”.

L’archiviazione del caso tutto questo non potrebbe chiarire, solo un processo potrebbe aprire alla verità e forse alla giustizia.

Proprio quest’anno si celebra il trentennale della 180, e c’è chi in questa città vuole festeggiare Basaglia, ma ha deciso di tacere su quanto successo a Riccardo, noi vogliamo poter festeggiare anche la Verità e la Giustizia e per farlo non possiamo lasciare una morte come questa nel silenzio.

Per questo ne parliamo e ne parleremo ancora e ancora chiederemo Verità e Giustizia.


per firmare la petizione online clicca http://www.ipetitions.com/petition/riccardorasman/

qui invece la prima parte del documentario

Grazie all’infaticabile Laura, ecco i link per una rassegna stampa di aggiornamenti:

Inserzione sul Piccolo del giorno 15 aprile 2008
Scarica.
Video inchiesta di Paolo Bertazza
Uccidere un usignolo
Interrogazione al Ministro dell’Interno
di Heidi Giuliani

Il Piccolo, 25 marzo 2008
Caso Rasman: video su YouTube

Carta, 04 aprile 2008
La Sinistra Arcobaleno propone un comitato parlamentare di controllo delle forze dell’ordine

Il Piccolo, 02 marzo 2008
Riaperta l´inchiesta…

Il Piccolo, 29 febbraio 2008
Per ora nessuna archiviazione

Il Manifesto 29 febbraio 2008
Morto di polizia? Giallo a Trieste

Il Piccolo, 28 febbraio 2008
Caso Rasman interrogazione in Senato

Il Piccolo, 25 febbraio 2008
I genitori vogliamo la verità

Il Piccolo, 09 ottobre 2007
Chiesta l’archiviazione…

Il Piccolo, 26 marzo 2007
Rasman è morto asfissiato

Il Piccolo, 29 gennaio 2007
Caso Rasman: choc fatale per le manette

Il Piccolo, 03 novembre 2006
Rasman, fra due mesi la verità…

Il Piccolo, 02 novembre 2006
Poliziotti indagati…

Il Piccolo, 01 novembre 2006
Avvisi di garanzia…

http://obzudi.splinder.com/post/16802822/IL+CASO+RICCARDO+RASMAN

21 risposte a “Verità e Giustizia per Riccardo Rasman”

  1. Franca dice :

    Come sempre quando sono coinvolte le forze dell’ordine la verità non si saprà mai eppure accertare la verità vera ed isolare le mele marce sarebbe l’unico modo per restituire ai cittadini la fiducia

  2. Franca dice :

    Ops! Mi è scappato un invio…
    Continuo:

    nei confronti dei tanti che compiono correttamente il loro dovere

  3. laura56 dice :

    Cara Elena,
    ho visto che i collegamenti alla petizione e al resto non vanno. Quando vi è possibile potete ripristinarli? Grazie. Laura

  4. solleviamoci dice :

    Accidenti a quell’impiccione di Libero! Ho fatto un copia-incolla e guarda cosa mi ha combinato… be’ Laura, grazie per aver controllato (il bello è che da word funzionavano…boh!).
    Adesso provo a ripristinare il tutto (ma se non ci riesco, niente paura: poi ci faccio mettere mano da Mauro!)
    PER TUTTI: l’ultimo collegamento funziona (almeno quello…)

  5. laura56 dice :

    Il link alla petizione funzione. Chi vuole può firmare. Grazie a tutti quelli che risponderanno al mio appello. Un abbraccio. Laura

  6. solleviamoci dice :

    Visto che quando mi impegno ci riesco??? ho fatto un “lavoretto” in html… per il resto, cioè la rassegna stampa, datemi tempo…. Comunque, visto che (ripeto) anche il link al sito di Obzudi funziona, potete andare là e guardarvi i video (almeno per ora…)
    Nel frattempo FIRMATE! Perché la verità e la giustizia o sono di tutti o non sono tali…
    Suerte.

  7. giulianarasman dice :

    è TERRIBILE QUELLO CHE HANNO FATTO A RICCARDO come possono appellarsi dicendo che non c’ è ATTO DI FATTO??? ma dimenticavAMo loro possono tutto – ma la legge non è uguale per tutti ???-. Ci sono dei limiti da rispettare , e da spiegare .Perchè hanno buttato giù la porta? per prima cosa.Ci sono tre motivi per poter sfondare la porta,ma Riccardo non rientrava in QUESTI . I VERI MOTIVI devono emergere .Perchè è accaduto tutto questo ??,Perchè hanno inventato il ferimento di un timpano?? Perchè hanno tagliato gli alberi sottostanti subito dopo?? ll primo pettardo dalle testmonianze nei verbali risulterebbe essere scopiatto davanti alle finestre del vicino (che fanno angolo con quelle di Riccardo)CHI HA BUTTATO I 2 PETARDI??. Perchè lo hanno legato come un salame???? Perchè non hanno avuto nessuna pietà????????? Hanno sempre parlato di 4 agenti invece erano in 6 agenti e 4 vigili del fuoco, in 10 persone che di solito intervengono per salvare le persone dal pericolo????? Hanno imbrattato la stanza di sangue?????? Continueremo a GRIDARE il dolore che avete provocato alla nostra famiglia.Non hanno fatto nessuna indagine ,qui non c’è nessun sbaglio il biglietto di minaccia di morte parla chiaro. FAMIGLIA RASMAN

  8. giulianarasman dice :

    Ci sono dei limiti da rispettare : Gli agenti intervenuti a casa di Riccardo non ci risulta essere nel corpo di Polizia Giudiziaria adetta ad intervenire verso le persone malate seguite dal centro salute mentale dove a ogni intervento e presente anche un medico.lA LORO SEDE è IN VIALE MIRAMARE. Questo corpo esegue centinaia di interventi all’anno ma come SI può dimostrare dalla documentazione, verso Riccardo non sono mai intervenuti,perchè Riccardo non è mai stato pericoloso, ne hanno svolto un intervento forzato un TSO. Allora ci chiediamo perchè dopo 5 minuti che erano saliti al 4 piano l’agente Miss decide di chiamare i pompieri per sfondare la porta’???? E chiede alla centrale di verificare se è seguito dal centro salute mentale di Domio se è LUI perchè sul campanello c’è scritto RaZman.Non volevano sbagliare persona??????? Questi agenti non dovevano neanche salire, non era loro competenza!!!!!!.Ma chi erano quei 2 agenti presenti già alle ore 20 e 10 che parlavano con il custode dello stabile sotto casa??? Questi agenti quando arrivarono i pompieri diedero a loro istruzioni dicendo che c’era un esaltato al 4 piano e che c’era da aprire la porta,cosi quando salirono i pompieri al 4 piano loro stessi dicono nei verbali CHE trovarono nel pianerottolo 4 agenti una donna e tre uomini.E spiegano che i poliziotti chiesero il loro aiuto per legare le caviglie di Riccardo. DOVE DOBBIAMO ANDARE PER AVERE UN PROCESSO A PORTE APERTE? RICCARDO ERA UNA PERSONA, ERA UN INVALIDO MILITARE RICONOSCIUTO DALLO STATO ITALIANO non era un semplice civile un Signor nessuno che non aveva passato.FAMIGLIA RASMAN

  9. giulianarasman dice :

    due petardi. Sono stati veramente lanciati da Riccardo?
    1) Il marito della signora che ha chiamato la polizia, custode dello stabile, nel verbale lui stesso dice di averli raccolti e consegnati agli agenti. Ma negli atti non sono stati depositati.
    2) Alle ore 20I, secondo i verbali il botto del primo petardo e il fumo si è verificato davanti alle finestre del vicino che fanno angolo con le finestre di Riccardo, al quarto piano. Allora il petardo non è scoppiato sulla strada e non ha potuto ferire nessuno. Non è stato depositato negli atti nessun referto medico della figlia del custode.
    3) Secondo i verbali un’altra vicina di casa dice di aver sentito il primo botto, di essersi affacciata alla finestra e la figlia del custode era già sul terrazzo del vicino che gridava come una pazza, e di aver visto la luce del secondo petardo scendere dall’alto verso il basso.
    4) La moglie del custode si trovava a casa sua, al nono piano, sopra l’appartamento di Riccardo; alle ore 20 e 9 minuti ha chiamato la polizia non menzionando il ferimento di sua figlia. Ci chiediamo: come faceva lei a sapere tutto quello che stava succedendo al quarto piano? – Famiglia Rasman

  10. giulianarasman dice :

    Pensare che i vigili del fuoco abbiano messo mano e fare un’azione simile legare il povero Riccardo con il fil di ferro ci chiediamo MA DOVE VIVIAMO’????? PERCHè NON SONO STATI PURE QUESTI 4 VIGILI DEL FUOCO INDAGATI??????? DATO che loro stessi hanno detto di aver fatto questo ?? neppure loro hanno avuto pietà nè umanità hanno visto cosa hanno fatto e detto i poliziotti ma non li hanno fermati con un pò di buon senso anzi quando gli hanno detto di andare via sono sciesi tranquilli come se niente era sucesso potevano chiamare il 118 in soccorso dato che la stanza era piena di sangue Riccardo era ferito.Alla fine della guerra legavano le persone con il fil di ferro e le gettavano nelle foibe abbiamo ricominciato ?????? Hanno legato Riccardo in quel modo perchè vivesse o perchè morisse come un animale al mattatoio???????? SONO MOLTO dispiaciuto e adolorato vedendo che per le nostre autorità la mia famiglia è considerata gente da macero nella loro indifferenza massima nel loro processo abbreviato non ci hanno chiesto neanche come ci chiamiamo il loro pensiero è solo finire questa brutta storia ma sono stati loro a CAUSARLA e noi vogliamo sapere perchè tanto ODIO chi c’è dietro a tutto questo ???? PADRE DI RICCARDO

  11. giulianarasman dice :

    Betoven per panorama 18 giugno 2010

    Possiamo gradualmente far conoscere come si sono svolti i fatti semplicemente ricorrendo alle deposizioni dei protagonisti di quei tragici momenti, durati complessivamente meno di un’ora.  I protagonisti sono tanti, un vero affollamento. Sei poliziotti, quattro vigili del fuoco, numerosi vicini di casa, gli operatori del 118.
    Cominciamo dai vigili del fuoco. Come abbiano agito quella tragica sera è dettagliatamente descritto da loro stessi nei verbali  della Procura della Repubblica di Trieste. Citiamo i quattro vigili con una sigla. Riportiamo le loro esatte parole, nella stessa sequenza. Omettiamo solo le descrizioni ripetitive.  

  12. giulianarasman dice :

    BM
    circa ore 20.40
    sul pianerottolo c’erano in tutto quattro agenti, una donna e tre uomini
    tutti e quattro gli agenti erano sul letto
    hanno aiutato i vigili del fuoco SV e SM
    ho visto il sangue sul muro quando uno dei poliziotti ha acceso la luce
    ho visto  il sangue sul polsino dell’agente biondo
    ricordo che la persona da immobilizzare metnre era sul letto faceva degli sforzi per liberarsi, non erano proprio delle grida erano dei versi di fatica
    SM
    arrivati  sul posto c’era un agente (non la donna) che ci attendeva e ci ha messo al corrente
    con un leverino ho sforzato la serratura
    l’agente donna è ritornata dentro e ha partecipato alla collutazione per fermare la persona deceduta e tutti insieme l’hanno spinto sul letto
    il collega SV è andato a prendere la lampada… comunque dentro ci si vedeva, riuscivo a distinguere un agente dalla persona da immobilizzare
    dopo che la donna è rientrata ho visto che erano riusciti a bloccarlo sul letto e cercavano di ammanettarlo
    in questa fase ho visto che uno degli agenti ha colpito la persona al volto o sulla spalla destra
    la persona era supina sul letto e gli agenti cercavano di ammanettarlo
    in quel moneto uno degli agenti ci ha chiesto aiuto per immobilizzarlo
    SV e io ci siamo avvicinati
    io tenevo un arto, non ricordo se la gamba o il braccio e proprio in quel momento sono riusciti ad ammanettarlo
    gli agenti erano uno sulle ginocchia della persona poi deceduta e con le mani gli teneva le braccia e le spalle
    gli altri erano vicino, uno teneva il braccio destro e uno il braccio sinistro ed erano sul letto
    il quarto forse era sopra il letto
    i due pugni li ho visti quando mi trovavo dal letto
    questo è successo poco prima di ammanettarlo
    una volta ammanettato lo hanno fatto distendere per terra a pancia in giù
    era ancora vivo, si dimenava, sono sicuro di ciò perchè gli tenevamo le gambe e quindi gli abbiamo legato le caviglie con un cordino
    la persona poi deceduta continuava a lamentarsi
    non ricordo le parole precise
    non sembrava assolutamente in pericolo di vita
    ho visto che aveva i capelli sporchi di sangue
    sono sicuro che la chiazza di sangue sopra il letto fosse già lì prima dei pugni
    la prima cosa che ho visto è stato il sangue sul muro
    dopo aver fermato l’uomo a terra ci hanno detto che potevamo andarcene e così abbiamo fatto

  13. giulianarasman dice :

    uno dei poliziotti è riuscito ad ammanettarlo
    tornando al momento in cui l’uomo è stato ammanettato, devo dire che poco dopo sono arrivati altri agenti, i quali ci hanno detto che potevamo andare via e così abbiamo fatto
    per me la persona era viva perchè ogni tanto si muoveva
    BW
    … erano tutti sul letto
    gli agenti cercavano di bloccarlo tenendogli le mani e le braccia, ma lui era molto forte e si dimenavapreciso che l’uomo l’abbiamo lasciato disteso dove l’ho disegnato (sul pavimento, in mezzo alla stanza)
    siamo andati giù, abbiamo risposto gli attrezzi nel camion ed un agente, non so chi, c’erano tanti poliziotti in quel momento, ci ha chiesto se tra di noi c’era qualcuno esperto in pronto soccorso perchè la persona non stava bene
    dal momento che ho fatto da poco un corso di pronto soccorso il caposquadra e io siamo tornati sul posto, dieci minu arrivati davanti alla porta da aprire
    alla porta c’erano c’erano alcuni agenti, una donna e tre uomini
    gli agenti ci hanno chiesto se potevamo dare loro una mano
    io lo tenevo fermo per una gamba
    l’altro collega mi sembra che lo tenesse per l’altra gamba
    la situazione era in movimento, sopra il letto c’era un grumo di persone
    la persona si dimenava ed era molto forte
    gli agenti cercavano di farlo girare per ammanettarlo con le mani dietro la schiena
    in questa fase la persona è stata portata sul pavimento in posizione distesa a pancia sotto
    io lo tenevo per un braccio e tutti gli agenti cercavano di tenerlo fermoa lui era molto forte e si dimenavapreciso che l’uomo l’abbiamo lasciato disteso dove l’ho disegnato (sul pavimento, in mezzo alla stanza)

    i colleghi Sadocco e Sisti sono intervenuti per tenerlo fermo
    dopo l’intervento dei miei colleghi, dopo un certo tempo gli agenti sono riusciti ad ammanettarlo e hanno portato la persona poi deceduta dal letto al pavimento, ponendola in posizione pancia sotto con le mani dietro la schiena
    dopo averlo immobilizzato ci hanno detto che ce ne potevamo andare
    quando ce ne siamo andati per la prima volta, la persona poi deceduta mi sembrava viva, si muoveva, ma non parlava
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    L’osservazione di BW che Riccardo non parlava diventa ovvia se si osserva la foto che mostra il volto con i profondi solchi causati da una sorta di bavaglio stretto con tale forza da segargli le carniti dopo che eravamo scesi
    arrivato sul posto ho visto il Rasman che non dava segni div ita, violaceo in viso
    ho quindi praticato  le prime nozioni di pronto soccorso, quali ipertensione del capo, ho controllato la bocca che non fosse occlusa, ho sentito sul collo se percepivo segni di battiti e di respiro
    Non vedendo nè battiti nè respiro, ho iniziato subito una respirazione artificiale e massaggio cardiaco
    dopo neanche un minuto ho lasciato Rasman alle cure del personale del 118 che nel frattempo era sopraggiunto.
    la persona si trovava dove l’avevamo lasciato quando siamo scesi e nella stessa posizione, l’unica differenza era che non era più ammanettato.
    SV
    arrivati sul posto c’erano degli agenti
    siamo saliti e siamo.
     
    betoven                                             

  14. giulianarasman dice :

    Riccardo non è stato pestato senza motivo. Dato che il Giudice ha stabilito che i 4 agenti hanno sfondato la porta svolgendo il loro dovere il motivo ci deve essere ……la notte che sono venuti dai genitori a dire che Riccardo era MORTO hanno detto il loro motivo-aveva fatto SANGUE all’ orecchio di una ragazza perchè aveva lanciato dei petardi in strada E LORO DEVONO AGIRE QUANDO Cè SANGUE – TUTTO QUESTO SI è RIVELATO INFONDATO . ALLORA QUAL’è IL MOTIVO????? Chi è di competenza avrebbe dovuto investigare ,svolgere un processo interrogando tutti gli interesatti dato che è stato anche depositato un biglietto di minaccia di morte con le perizie di seguito che rivela chi ha scritto quel biglietto e perchè .Perchè questa strada rimane da chiarire . non siamo d’accordo che questo stato non è in grado di fare nulla, hanno anche loro le leggi da rispettare’

  15. giulianarasman dice :

    Molte domande sono ancora lasciate senza una risposta , la verità è scritta nei verbali , la famiglia Rasman dedica a Riccardo e all’oppinione pubblica—-htt://riccardorasman.altervista.org/

  16. giulianarasman dice :

    Riccardo non ha buttato i petardi non ha ferito nessuno la sig.Romina Pollanz come si nota sul giornale Piccolo il giorno dopo il suo orecchio STAVA BENE , se la vede sul terazzino del vicino arzilla.Riccardo ha solo rifiutato di aprire la porta l’unica colpa meritevole di morte.Dov’è il SINDACO Dipiazza di Trieste il7/7/2010 al Telegiornale Regionale ha detto che Trieste è sua ,non ci ha dato mai risposta alle nostre lettere ne ha accettato di parlare con noi è rimasto in questi anni come tutti gli altri a GUARDARE ,VERGOGNA di Trieste uccidere un figlio che non ha fatto niente…….!!!!!!!!Hanno accontentato le persone FANATICHE. MAMMA DI RICCARDO

  17. giulianarasman dice :

    Stati Uniti: 4 agenti rischiano la pena di morte. hanno ucciso un invalido e un minorenne
    lug 14
    rasmanriccardoSenza categoria Commenti disabilitati

    Quattro agenti della polizia di New Orleans sono stati formalmente incriminati per omicidio per una sparatoria avvenuta in città nel 2005, nei giorni immediatamente successivi all’uragano Katrina, e rischiano l’ergastolo, se non addirittura la condanna a morte. I procuratori federali hanno formalizzato complessivamente 27 capi di imputazione nei confronti di sei poliziotti del Dipartimento di New Orleans, e per quattro di loro è stato configurato il reato di omicidio. Gli episodi a cui le accuse fanno riferimento riguardano l’uccisione a New Orleans di due persone, un uomo di 40 anni con problemi di disabilità, e un ragazzo minorenne di 17 anni. Furono uccisi a colpi d’arma da fuoco, e secondo i procuratori federali gli agenti incriminati lo fecero intenzionalmente.
    Per questo per i quattro incriminati si potrebbe addirittura arrivare alla pena di morte, mentre gli altri due sono accusati di aver cercato di ostacolare le indagini e rischiano un lungo periodo di carcere. I procuratori federali nel formalizzare le accuse hanno precisato che gli agenti al momento degli omicidi erano armati con fucili d’assalto AK-47 e che utilizzarono le loro armi in due episodi distinti, a poca distanza l’uno dall’altro. Il ministro della Giustizia Usa, Eric Holder, alla luce di queste incriminazioni, in una conferenza stampa a New Orleans ha dichiarato: «Abbiamo fatto un grosso passo avanti nell’amministrazione della giustizia, nel rafforzamento della pubblica sicurezza, e nel ripristino della fiducia nei confronti del dipartimento di polizia di questa città. Non tollereremo comportamenti sbagliati da chi ha giurato di proteggere la sicurezza pubblica».
    (http://www.leggo.it/articolo.php?id=72486)
    Più estesamente, in inglese:
    http://news.yahoo.com/s/ap/20100714/ap_on_re_us/us_katrina_bridge_shootings

  18. giulianarasman dice :

    Da quel giorno riviviamo tutti i giorni quei momenti e piu’ passa il tempo piu’ è assurda la faccenda ,dopo aver letto i verbali e le varie dichiarazioni ci chiediamo perche’ tanta forza è stata usata e tante persone hanno agito non per salvarlo ma per recargli tanta sofferenza ,cosa hanno nel cuore queste persone ,come vedevano Riccardo ???? un diverso ,un signior nessuno ,quello che disturba la società normale ???? Ma una società civile si misura tale da quanto si aiuta i piu’ deboli .ma Riccardo quella sera si sentiva in pericolo non c’era nessuno che lo diffendeva ,anzi gli hanno fatto venire tanta paura da come si puo’ vedere dalle foto quando era a terra morto si puo’ notare che aveva i pantaloni bagniati -si era fatta la pipi a dosso – l’uomo cosi’ detto pericoloso lo hanno scosso dalla paura , prima che sfondassero la porta Riccardo aveva scritto –per piacere per favore per cortesia non fatemi del male perchè io non ho fatto niente di male .Chi era qui fuori di testa??? PAPA DI RICCARDO
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  19. giulianarasman dice :

    Trieste:Licenza per assassinare? Dieci uomini in uniforme stroncano la vita di un invalido militare. Riccardo Rasman. I suoi genitori vivevano in una cittadina vicino a Trieste . La guerra ha cambiato i confini e loro si sono trovati in uno stato totalitario comunista . Allora fecero una scelta come molti altri Italiani :abbandonarono tutto quello che avevano per venire a vivere nel loro paese ,I’Italia . Riccardo fu allevato a Trieste .Sano ,laborioso ,allegro ,affettuoso,come i suoi genitori e sua sorella. Durante il servizio militare in Aeronautica gli si sviluppo’ un grave scompenso mentale in conseguenza di gravi atti di nonnismo subiti fisicamente psicologicamente. Lo stato riconobbe la grave condizione e di conseguenza gli assegno’una pensione di invalidità in relazione al suo servizio militare . Per una persona che soffre di disturbi mentali a Treste la vita è molto più difficile che in qualsiasi altro posto . Trieste è la città dove l’ospedale psichiatrico è stato distrutto senza creare alternative,condannando il malato alla strada ,alla prigione ,alla morte . I leggendari PSICHIATRI diTrieste usano metodi molto strani di trattamento .Continuavano a dire alla famiglia che se Riccardo mostrava segni di aggressività dovevano denunciarlo alla polizia .Lo hanno pure scritto sulla cartella clinica . Ma Riccardo subi’ anche altre cattiverie ,da altre persone .Riccardo aveva monocale dell’Ater ,che usava raramente .Un giorno trovò affisso sulla porta un biglietto con una scritta :” per morto Riccardo vedrà tra qualche tempo questa posizione “ Questa scritta a mano libera ,ci sono anche due date diverse che rivelano perchè di tanta rabbia . Una sera Riccardo saluta i suoi genitori dicendo ci vediamo fra qualche ora vado a dare un’ occhiata al monolocale e poi vado a cena da amici. Era quasi un mese che non ci andava .ERA appena entrato in casa con lui aveva il suo cane si toglie le scarpe gli da, da mangiare al cane sente un botto davanti alle sue finestre esce sul terazzino e vede il suo vicino Cavallaro Roberto che dal suo terrazino con la Romina Pollanz figlia del custode che abita al nono piano gridare come una pazza ,se non smetti di buttare petardi chiamiamo la polizia , chi SA cosa avrà pensato Riccardo,???? avranno bevuto!!!!.Lui non sa che di sotto c ‘erano già 2 agenti che avevano pensato di inventarsi il ferimento di un timpano .LA madre di Romina sapeva già tutto ,-anche per questo c’è una spiegazione- e dal 9 piano chiama la centrale dicendo che al 4piano c ‘era Rasman che buttava petardi ,grossi petardi come bombe. Ma non menziona del ferimento a sua figlia ,difatti se era sul terrazzino al 4 piano non c’era nessun ferimento. Ora ci chiediamo chi ha buttato i petardi se i 2 petardi sono scoppiati davanti alle finestre di Riccardo.?????? Domanda interessante che ha una risposta . Non serve raccontare cosa è sucesso in seguito lo sapiamo bene ,ma è interessante sapere le affermazioni di almeno 2 agenti dopo che Riccardo era morto “cosi’non disturberà più nessuno” COSI ‘viene da chiedersi a chi dava cosi’ fastidio da portarlo sino alla morte???? perchè i giorni sucessivi i vicini hanno dichiarato che non avevano più vita da quando Riccardo abitava li’ che era sempre ubriaco ,è dimostrabile che non dissero la verità. Dissero che quella sera lo avevano visto bere in cucinino questo è falso, non potevano vedere l’interno perchè i vetri del cucinino sono bianchi non trasparenti ,come si può notarlo anche dalle foto sul giornale Piccolo. L’aptosia difatti dimostrò che non aveva alcool in corpo noi abbiamo trovato una bottiglia di cocacola ,e le foto fatte quella sera dimostrano che nel frigorifero non c’era nulla da mangiare ,questo conferma anche che non era mai li .ma hanno avuto anche il tempo di mettere una bottiglia vuota di vino fuori dalla porta ,per far vedere che era fuori di se , proprio una cattivera per far vedere quello che non c’era .Comunque anche se Riccardo avrebbe fatto dei danni non era questo il modo di agire non erano autorizzati a ucciderlo ci sono i tribunali a posta per giudicare i trasgressori e la pena di morte non esiste nel nostro paese ancora ,ameno che non abbiano eseguito un ordine superiore , difatti dissero che avevano fatto il loro dovere ,il dovere si fa quando c’è un comando .Se per 2 petardi meritava la morte ,loro che lo hanno massacrato cosa meritano???? L’ispettore Ragazzi Paolo cosa merita che si è inventato il ferimento di un timpano ??? E’straordinario come hanno pensato di fare, solo una mente studiata poteva modificare sul posto i reali fatti ,scritti in seguito però nei verbali. Pensavano che nessuno mai li leggerà ?? ci dispiace questa e stata una idea azzardata.

  20. duilio dice :

    Il Giudice tutelare per Riccardo Rasman

    Il giorno 7 – 5- 2013 ci sarà l’ udienza civile per Riccardo , vedremo come, il Giudice tutelare dei malati mentali Carmineo, come riconoscerà la colpa riconosciuta in Cassazione verso i 3 poliziotti che lo massacrarono, metteremo in chiaro quello che l’ avvocato di Stato ha scritto su chi la madre ha offeso nel 2003 , una sua collega che guarda caso e la persona che aveva messo sulla porta in via grego il biglietto di minaccia di morte , dove all’ allinterno si è consumato l’ omicidio , ALLORA C’è IL COLLLEGAMENTO !!!! gia l’ ispettore Rabbaioli andò dopo una settimana a parlare con un certo Billy spiegando senza la sua firma cosa era sucesso con la famiglia rasman e di mezzo cera sempre la persona che l’ avvocato di sTATO ne parla.

    cOSA CENTRA il fatto del 2003 con la morte di Riccardo lo vogliamo sapere , a noi da aria di vendetta perchè si è offeso una loro collega , difatti le date sul biglietto spiega che l’ udienza terminata nel maggio del 2005 iniziata nel 2003 la madre di rICCARDO VENNE ASSOLTA , perchè non risultava un reato dire che era una ladrona , subito dopo mise quel biglietto sulla porta e fece vivere Riccardo nella paura sino alla sua morte . Riccardo non disse mai nulla e non fece niente verso questa persona , solo scrisse in un diario -DIGNITOSO?? OCCOREVA PROPRIO QUESTO BIGLIETTO MORBOSA IDEA VECHIO CONIO EMEGLIO NON DIRE NIENE , SCRISSE LA DATA DI QUANDO LO TROVò , E SCRISSE IL NOME E COGNOME , AVEVA RICONOSCIUTO LA SCRITTURA DI CHI APPARTENEVA. Quello che Riccardo non sapeva e quello che abbiamo scoperto dopo la sua morte , quello che si stava preparando dietro le sue spalle .
    Ma ora l’ avvocato di Stato finalmente ne parla , un’ altro collegamento, con l’ udienza del 2 ottobre 2006 dove la pena venne sospesa , cosi’ 25 giorni dopo venne ucciso non in prigione ma in casa sua , e misero una bottiglia di vino vuota fuori la porta per sottolineare alla loro maniera che ha pagato la condanna del 2 ottobre in un altra maniera. ma ha pagato con la vita cosi’ dissero quella sera non disturberà più nessuno. Come sostenne l’ avvocato di sTATO che Riccardo era un peso per la società.
    questi commenti non sono detti per caso sono collegati , A QUALCUNO RICCARDO ERA UN PESO E DISTURBAVA andava eliminato , di questo all’ udienza vogliamo spiegazioni , dato che non sappiamo ancora dopo 6 anni perchè lo hanno ucciso, se non daranno spiegazioni le daremo NOI.
    questa facenda va conclusa .http://riccardorasman.altervista.org/

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