CIRCO MASSIMO – Veltroni: “La destra non sa governare. Un’altra Italia è possibile”

“Siamo una forza riformista e antifascista. Le tasse non sono scese”

Attacca il Premier: “Il Paese è migliore di chi lo governa”
E chiede di investire 6 miliardi per tagliare le tasse sulle tredicesime

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"La destra non sa governare   Un'altra Italia è possibile"

Walter Veltroni

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ROMA – Lo aspetta una piazza stracolma. Più di 2 milioni e mezzo dicono gli organizzatori. Di sicuro sono moltissimi. A loro Walter Veltroni si rivolge con un discorso di settanta minuti. Bacchettando il centrodestra, attaccando Silvio Berlusconi, dipingendo il profilo di quella che Veltroni definisce “la più grande forza riformista del Paese”. Il Pd, appunto. Che oggi, dopo la sconfitta elettorale, le polemiche interne, le difficoltà con Di Pietro, prova a ripartire. Veltroni legge un discorso di 23 cartelle, che si apre con la fiera rivendicazione delle radici antifasciste: “L’Italia, signor presidente del Consiglio, è un Paese antifascista ed è migliore della destra che lo governa oggi”.

L’affondo contro il Cavaliere è frontale. Tocca le tasse che “nonostante le promesse elettorali non sono scese”, la riforma della scuola “che non si può fare contro studenti e professori”, l’immigrazione “perché l’italia non sarà mai un paese razzista”, l’economia con l’idea del patto tra i produttori. Ed ancora la pubblica amministrazione che “va riformata senza criminalizzarne i dipendenti” e la valanga di solidarietà per Roberto Saviano, lo scrittore minacciato di morte dalla camorra.

Ma Veltroni va oltre. Dipinge una diversità quasi antropologica con la destra, “che ha fatto un deserto di valori e l’ha chiamato sicurezza, che vuole un pensiero unico e lo chiama gradimento, che calpestano i diritti e lo chiamano decisione. La destra ha creato la cultura del vuoto. Non le interessa la scuola perché per loro la scuola è la televisione. Quel vuoto ci spaventa. Per voi è indifferente perché vi è congeniale. Lo avete alimentato con la vostra cultura dell’individualismo e dell’egoismo per il fastidio per ogni regola morale, con l’idea che vale solo il successo facile”.

Snocciola, il segretario del Pd, “le tossine” della destra. Un tempo liberista e adesso pronta a invocare l’intervento statale. Una destra “inadeguata” a fronteggiare la crisi, “perché si occupa solo di rassicurare i potenti”. Ed ancora una nuova stoccata al premier: “La democrazia non è un consiglio d’amministrazione”.

Poi tocca alla scuola. Veltroni attacca la riforma Gelmini contro la quale è in atto una mobilitazione di studenti e professori. E lancia una proposta: “Il governo ritiri o sospenda il decreto attualmente in discussione in Parlamento, modifichi con la Legge Finanziaria le scelte di bilancio fatte col decreto e avvii subito un confronto con tutti i soggetti interessati, giovani studenti, famiglie, docenti” . Tanti gli applausi a testimonianza di quanta linfa abbia portato la protesta alla manifestazione. E infine, sempre per rimanere in tema: “Fa rabbrividire la mozione della Lega sulle classi differenziate per i bambini stranieri”.

Arriva il momento delle proposte. Iniziando con la riduzione, a partire dalla prossima tredicesima, del peso delle tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, “destinando a questa misura 6 miliardi di euro, in un insieme di interventi che valgono lo 0,5% del Pil”. Un intervento “rilevante ma sostenibile”, tanto più dopo le decisioni sui parametri europei, per una finanza pubblica “risanata dall’azione di un uomo che quando governava pensava al Paese, e non a se stesso: Romano Prodi”. Secondo il Pd, la spesa pubblica va ridotta. Ma “spendendo meglio, non spendendo meno e basta, senza preoccuparsi di cosa ne sarà delle scuole, degli ospedali, della sicurezza dei cittadini”. Il punto è che nell’azione del centrodestra “non c’è traccia della lotta all’evasione fiscale. Il governo sta riproponendo la vecchia ricetta: aliquote alte, pochi controlli, evada chi può. Complimenti, è la strada maestra per andare tutti a fondo”.

Ma c’è spazio anche per parlare dell’anima del Pd. Della “più grande forza riformista della storia d’Italia ed è da qui che dobbiamo ripartire per consolidare la nostra forza”. Davanti alle critiche di chi parla di un’opposizione troppo morbida, Veltroni oppone l’identità dei democratici, “un partito libero che non teme di apparire moderato ad alcuni ed estremista per altri perché siamo niente più che il riformismo italiano. Noi da questa piazza non insultiamo Nessuno e non gridiamo al regime. La nostra sfida è chiara, ed è la stessa che lanciammo al Lingotto”.

Nubi nere coprono il cielo. Veltroni si avvia a chiudere il discorso. E lo fa lanciando, tra gli applausi del Circo Massimo, un messaggio di speranza che è allo stesso tempo un traguardo: “Un’altra Italia è possibile, noi vogliamo far arrivare agli italiani un messaggio di fiducia. Le cose possono cambiare. Le cose cambieranno. Non c’è rassegnazione, non c’è paura, non c’è buio dopo il quale non venga la luce”. Finisce così. Con la piazza che canta l’inno di Mameli.

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25 ottobre 2008

fonte: http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/partito-democratico-20/discorso-veltroni/discorso-veltroni.html

dall’Unità:

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Leggi il discorso integrale di Walter Veltroni (documento word)
Da piazza della Repubblica un fiume di gente di Massimo Franchi
Siamo tanti, siamo qui, siamo tutti del Pd di Alessia Grossi
Scende in piazza anche la comunità online

Fotogallery: Il popolo del Pd: i leader, la gente
Fotogallery 2: Il corteo da piazza Esedra tra canti e bandiere
Le vostre voci: Ascolta le interviste dei protagonisti

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berlusconi 17.09.08
Per sminuire la manifestazione del Pd il premier Silvio Berlusconi si arrampica sugli specchi e dal cilindro tira fuori una valutazione che dimostra la sua conoscenza della storia: «Dovrà passare una generazione prima di avere una sinistra democratica da noi». Ma contro la piazza anche il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, insoddisfatto del governo ombra.

Una risposta a “CIRCO MASSIMO – Veltroni: “La destra non sa governare. Un’altra Italia è possibile””

  1. Franca dice :

    Adesso porti l’opposizione in Parlamento…

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