Rifiuti, l’intesa non piace ai manifestanti, ancora tensioni e blocchi

Rifiuti, l’intesa non piace ai manifestanti
ancora tensioni e blocchi

Proteste contro cava Sari e la riapertura del sito di Taverna Re
Il premier: non saranno aperte discariche a Terzigno e Serre

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La conferenza stampa del premier dopo l'intesa con i sindaci vesuviani ROMA (30 ottobre) – Dopo l’intesa raggiunta ieri sera tra governo e sindaci dell’area vesuviana e l’assicurazione del premier che non saranno aperte le discariche a Terzigno e Serre, in mattinata ci sono stati nuovi momenti di tensione tra forze dell’ordine e manifestanti che hanno cercato in mattinata di impedire l’accesso degli autocompattatori all’interno del sito di stoccaggio delle ecoballe di Taverna del Re a Giugliano (Napoli). Il sito è stato riaperto a seguito di un’ordinanza del presidente della Provincia e dovrebbe accogliere oltre diecimila tonnellate di rifiuti “tal quale”. A scatenare la rivolta è stato il fatto che c’era un preciso impegno sancito in passato che il sito, che accoglie oltre 6 milioni di tonnellate di spazzatura, non avrebbe più riaperto i cancelli.

Intesa bocciata dai manifestanti.
Ai manifestanti presenti questa notte alla rotonda di via Panoramica, la strada di accesso alla discarica di Terzigno (Napoli), l’intesa raggiunta tra i sindaci e il premier Berlusconi non è piaciuta. Il documento, sottoscritto in Prefettura a Napoli, è stato letto al megafono e accompagnato da dissensi, in particolare per quanto riguarda la cava Sari, la discarica fonte di gravi disagi per le popolazioni a causa dei miasmi che si sentono anche in queste ore e per l’inquinamento ambientale che, sostengono i manifestanti, sarebbe stato prodotto in maniera irreversibile. Secondo i rappresentanti dei comitati in lotta non ci sarebbero le garanzie chieste per la non riapertura e la bonifica della discarica. I manifestanti annunciano che il presidio continuerà. La manifestazione in programma nel pomeriggio, con la confluenza di cortei da varie città del Vesuviano non è stata organizzata «per festeggiare quello che non c’è da festeggiare, ma un momento di lutto per le popolazioni del territorio».

Movimento vesuviano: la lotta va avanti. «Non possiamo fermare la mobilitazione fino a risultati concreti e davvero rispettosi del bene pubblico»: è quanto sostiene il Movimento per la difesa del territorio dell’area vesuviana in un documento in merito all’accordo tra il premier Silvio Berlusconi e i sindaci dell’area vesuviana. «Noi – sottolinea il movimento – vogliamo che l’esclusione della discarica dalla cava Vitiello diventi legge senza se e senza ma, ma pretendiamo anche il blocco immediato e la bonifica della discarica in cava Sari. Esistono già analisi sulle falde acquifere della zona della cava fatte dalle autorità sanitarie che dicono che sotto quello sversatoio pluridecennale le acque sono perfino più inquinate che il percolato stesso della discarica. Quindi nessun sindaco può prendere impegni a nome nostro sull’interruzione della lotta».

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fonte:  http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=124801&sez=HOME_INITALIA

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