Afghanistan: La seconda vita dei Buddha distrutti dai talebani

02/03/2011 – LA STORIA
Calendar by Karachi-based Al Rasheed Trust commemorating the destruction of Bamiyan Buddhas – fonte immagine

La seconda vita dei Buddha distrutti dai talebani

Le statue fatte esplodere nel 2001. Un gruppo di studiosi tedeschi sta recuperando i frammenti: per la più piccola, alta 38 metri, ci sono speranze

I Buddha giganti di Bamiyan

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I talebani li avevano fatti saltare in aria. Di quei Buddha incastrati nelle montagne afgane erano rimasti solo frammenti. Ma ora quei frammenti possono tornare insieme. Sembra infatti che la ricostruzione di uno dei due Buddha giganti di Bamiyan, in Afghanistan sia possibile: ad affermarlo è Erwin Emmerling, un archeologo tedesco che guida un’equipe di esperti dell’Università tecnica di Monaco di Baviera (Tum) impegnati da mesi nel recupero dei frammenti delle gigantesche statue fate saltare nel 2001.

Esperti europei e giapponesi lavorano al recupero dei frammenti per conto del Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti (Icomos). In particolare, riporta il sito Internet dell’università tedesca, gli archeologi della facoltà di Restauro dell’ateneo hanno esaminato nell’ultimo anno e mezzo centinaia di frammenti delle statue. Un lavoro, questo, che potrebbe portare alla loro ricostruzione. I due Buddha, scolpiti nella roccia, misuravano rispettivamente 55 e 38 metri di altezza e, secondo Emmerling, «la ricostruzione del più piccolo potrebbe essere sostanzialmente possibile». L’esperto è invece «più scettico» sul Buddha più grande, poichè oltre a essere più alto era anche più profondo (12 metri contro due metri). Tuttavia, sottolinea il sito, anche per il restauro del Buddha più piccolo «bisogna superare ostacoli pratici e politici».

La conservazione del frammenti, ad esempio, richiederebbe la costruzione di una struttura nella valle di Bamiyan oppure il trasporto in Germania di circa 1.400 frammenti di roccia da circa due tonnellate l’uno. Secondo gli archeologi, il Buddha più piccolo risaliva agli anni 544-595 dopo Cristo, mentre quello più grande era stato realizzato tra il 591 e il 644, ed entrambi anticamente avevano colori molto vivaci. La settimana prossima, conclude il sito, si terrà un convegno a Parigi per discutere sul futuro di quel che resta dei Buddha.

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fonte:  http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/391317/

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