Bamboccioni? Tutti contro il ministro dell’Economia


BUFERA SU PADOA SCHIOPPA

Dall’opposizione ai candidati del Pd, passando per il forum dei giovani e per il sindacato: è un coro di critiche all’epiteto scelto dal ministro per definire i 30enni che restano in casa, ma anche per la ‘mancia’ che servirebbe a renderli autonomi

ROMA, 5 ottobre 2007Non si placano le polemiche sulla gaffe del ministro dell’Economia, che in tempi di antipolitica e di emergenza-precari dà dei ‘bamboccioni’ ai giovani italiani che restano a vivere in casa fino a 30 o 40 anni. Dopo l’ira dei nostri lettori, documentata dal sondaggio e dalla valanga di commenti, ora si registrano le prese di distanza praticamente di tutto il Parlamento. Vediamo.

BONANNI: I BAMBOCCIONI SONO I BENESTANTI

Il problema dei ‘bamboccioni’ riguarda soprattutto i figli di famiglie benestanti: ne è convinto Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, che ha commentato coi giornalisti le affermazioni di ieri del ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa. Bonanni, che ha parlato a margine del Consiglio Generale della Cisl Toscana, ha spiegato di condividere la suia analisi, “perché i giovani rimangono a lungo in casa: ma il problema riguarda i giovani delle famiglie benestanti”, laddove invece “i figli delle famiglie in difficoltà o emigrano dal Sud al Nord, o vanno all’estero”.

Secondo il leader della Cisl, infatti, “i figli delle famiglie benestanti, anche per complicità dei genitori, vengono presi dalla ‘sindrome di Tanguy’. Quindi, se Padoa-Schioppa è convinto di quello che dice, si deve convincere che il problema riguarda le famiglie benestanti, dove i genitori vanno rimproverati perché sono più viziati dei figli”. Per Bonanni infatti “è per le famiglie in condizioni economiche precarie che bisogna costruire ipotesi di impegno lavorativo qui, in modo tale che le energie non si sprechino, e che i giovani possano rimanere a lavorare almeno in Italia e preferibilmente nella regione di origine”.

GASPARRI: ARROGANZA SCONCERTANTE

“E’ sconcertante l’arroganza di una persona come Padoa Schioppa che tratta i cittadini col disprezzo autoritario di chi è estraneo ai meccanismi della democrazia e della raccolta del consenso. I bamboccioni bisognerebbe mandarli a casa sua, dove, tra pensioni, prebende e compensi vari, certamente si naviga nell’oro. È un personaggio disprezzabile, e c’è da augurarsi che questo governo non duri a lungo come il buonista Veltroni si augura in interviste di maniera rilasciate ben sapendo che la sorte del governo è appesa ad un filo. Certo, se si dovessero dimezzare i ministri, uno da mandare immediatamente a casa è Padoa Schioppa. Ma ci auguriamo che se ne vadano presto a casa tutti insieme e si torni al voto per archiviare un governo arrogante.
I giovani si ribellino contro chi nega loro il diritto al lavoro e concede piccole ed offensive elemosine”.

IL FORUM DEI GIOVANI: SIAMO FIGLI DI QUEST’ITALIA

“I trentenni che vivono a casa non sono ‘bamboccionì, sono i figli di quest’Italia!». È quanto afferma il portavoce del Forum nazionale dei Giovani, Cristian Carrara commentando le parole del ministro dell’Economia Padoa-Schioppa, sottolineando che «i ragazzi che restano a casa di mamma e papà oltre i trent’anni spesso sono solo ‘costretti a farlò”.
“La Finanziaria -aggiunge Carrara- prevede detrazioni fiscali sugli affitti per i giovani residenti in una casa diversa dall’abitazione principale dei genitori. Il ministro parla di ‘una misura interessante e importantè.Un’incentivazione a farli uscire visto ‘che restano a casa fino a età inverosimili, non diventano autonomi, non si sposano maì». Ma la realtà dei fatti, secondo Carrara, è ben diversa: «I problemi sono strutturali. Quelli di un Paese che non permette ai giovani di costruire una propria stabilità lavorativa, di accedere a mutui realmente agevolati, che non ha misure sufficienti a sostegno dei giovani che decidono di uscire da casa. Per fortuna che la famiglia si conferma ancora oggi il più efficace ammortizzatore sociale del nostro Paese».

“Certo – continua Carrara – le misure prese in finanziaria possono essere forse un buon inizio, ma non bastano: servono riforme, i giovani sono la reale possibilità di sviluppo del Paese perchè rappresentano il futuro”

EPIFANI: MILLE EURO NON BASTANO

“Forse quella del ministro Tommaso Padoa-Schioppa è una battuta, non è così naturalmente”. Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, risponde così ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla definizione di ‘bamboccionì data ieri ai giovani italiani dal ministro dell’Economia.
«I ragazzi italiani hanno problemi», ha osservato Epifani, aggiungendo: non è dando mille euro per l’affitto che «si risolve il problema. Per me è più importante dare vita a un piano di costruzione di alloggi».

ADINOLFI: L’INSULTO E’ NELLA MANCETTA

”Tommaso Padoa-Schioppa i suoi sessantotto anni li dimostra tutti. Davanti alla frase sui ‘bamboccioni’ verrebbe da dire che attendiamo le scuse da un ministro-pannolone che non conosce il paese che governa”. Lo sostiene Mario Adinolfi, candidato segretario del Pd. ”L’insulto e’ nella mancetta ridicola che viene indicata come cura al problema dei giovani di trovare una propria abitazione autonoma. Cosi’ come altri insulti sono i 10 miliardi di euro, costo della riforma previdenziale varata il 23 luglio scorso, presi prevalentemente dai co.co.pro. per permettere ai nostri genitori di andare in pensione a 58 anni con l’80% dell’ultima retribuzione e il tfr, mentre noi ci andremo a 65 anni, con il 50% dell’ultima retribuzione e senza tfr”.

Adinfoli lancia poi cinque proposte al ministro dell’Economia: ”quota 100 per andare in pensione, ammortizzatori sociali, azzeramento dei tassi dei mutui per le giovani coppie, contributo di solidarieta’ del 3% sulle pensioni superiori ai tremila euro mensili, costruzione di un fondo per incentivare i giovani ricercatori italiani a non andare all’estero”.

VELTRONI: BATTUTA INFELICE, I RAGAZZI MERITANO RISPETTO

«È una battuta, ma non la considero una battuta felice». Il sindaco di Roma e candidato alla segreteria del Pd, Walter Veltroni, commenta con queste parole la dichiarazione fatta ieri dal ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che nel corso della sua audizione al Senato ha sollecitato «i bamboccioni», ovvero gli ultratrentenni che ancora vivono in casa con mamma e papà, a darsi da fare. «La condizione di vita di quei ragazzi -ha commentato Veltroni intervenendo a ‘Radio Anch’iò- è il principale problema di questo paese. I ragazzi oggi affrontano un viaggio nell’incertezza e meritano non solo il rispetto ma anche l’accompagnamento nella ricerca di opportunità».

fonte: http://qn.quotidiano.net/2007/10/05/39962-bamboccioni_gaffe_booomerang.shtml

Io bamboccione

Mi chiamo Roberto ho 45 anni vivo con i miei genitori e ringrazio il sig. Padoa Schioppa per l’appellativo datomi di bamboccione, ma dovrebbe provare lui a vivere con 600 euro mensili e non con i svariati mila euro. Non credo di essere l’unico ad avere problemi lavorativi, detto ciò consiglio il sig. Padoa Schioppa di pensare a ciò che dice senza aprire bocca e dargli fiato, sicuramente lui è stato più fortunato di me perché oltre al cognome gli schioppa anche il portafogli.

Vogliamo parlare anche del collega del sig. Padoa Schioppa che si è inventato di multare gli automobilisti che in sosta non possono tenere l’aria condizionata accesa; mi domando come si può non usare l’aria condizionata se all’interno dell’autovettura ci sono bambini, persone anziane o animali? Ma questa legge vale anche per le auto blu? Mi domando chi sono i veri bamboccioni.

Roberto R.

(5 ottobre 2007)

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Noi bamboccioni non accettiamo lezioni da lei

Da Wikipedia: “Tommaso Padoa-Schioppa (Belluno, 23 luglio 1940) è un economista italiano. Ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo Prodi II dal 17 maggio 2006. … Figlio di Fabio Padoa-Schioppa, amministratore delegato delle Assicurazioni Generali…”

Gent.le Sig. Ministro, noi giovani “bamboccioni” non siamo disposti ad accettare lezioni da chi è nato in condizioni economicamente privilegiate come lei. Pensi a fare il suo lavoro e provi a riflettere: se tale fenomeno dei giovani che escono di casa tardi aumenta nel tempo, forse ci sarà qualcosa di sbagliato nelle scelte di chi ci governa o di chi ci ha governato ? Provi a dare questa risposta invece di sparare luoghi comuni. Cordiali saluti

Rino Sabatini

(5 ottobre 2007)

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Over-bambocciona all’appello

Sono una 34enne, laureata, che lavora 10 ore al giorno guadagnando 1.000 o poco più euro al mese solo grazie allo straordinario (che tanto poi le tasse mi mangeranno tutto a fine anno) e che ha sempre lavorato per pagarsi gli studi, figlia di operaio e casalinga… e vive ancora con i genitori perché non può permettersi di uscirne…

No, non sono una bambocciona come dice il signor Padoa Schioppa, perché per lui bamboccioni sono i giovani di 20-30 anni che magari studiano ancora e non lavorano… Io sono meno di una bambocciona…Ma per loro il signor Schioppa ha previsto la carità, 400 euro in 3 anni per pagarsi gli affitti, cioè meno di 150 euro l’anno, cioè meno di 10 euro al mese… E finalmente i bamboccioni vanno via di casa!

Ma il signor Schioppa ha figli? Lavorano? E dove? Sono operai? Sono laureati da 1.000 euro al mese? O sono figli di papà? Mi chiedo: ma che fine ha fatto il “tesoretto”? Perché i soldi mancano sempre per la gente comune, mentre ci sono per pagare gli stipendi, benefits e pensioni dei parlamentari? Quale senso ha questa legge per la Finanziaria? A me sembra solo un escamotage per avere consensi e voti per non far cadere il Governo…

Ma un Vaffa ci sta bene? La smettete di prenderci in giro? Dal compimento dei miei 18anni ho sempre votato a sinistra… Credo che d’ora in poi cambio, però ancora non ho deciso se votare a destra (dove ci sono altri ipocriti) o non votare affatto, non presentarmi affatto alle prossime elezioni o scrivere sulla scheda un bell’invito a caratteri cubitali che comprenda tutti gli schieramenti! Anche dal mio collega della scrivania accanto a me che si trova nella mia stessa situazione, così come chissà quanti altri over-bamboccioni

Simona De Santis

(5 ottobre 2007)

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fonte: http://www.ilmessaggero.it/

12 risposte a “Bamboccioni? Tutti contro il ministro dell’Economia”

  1. Anonymous dice :

    Che battuta idiota.
    Figlio dell’ex amministratore delegato di Assicurazioni Generali.
    Chi gli ha comprato la SUA prima casa?
    Cosa ha ereditato dal suo paparino?
    Qual’era la sua “paghetta” a 18 anni?
    Per il suo primo lavoro ha superato un concorso pubblico, senza barare?
    concludo con il grido di battaglia di Grillo

    VFC!!!!!!!!!

    Non prendetelo seriamente banboccioni, è solo un figlio di papà invidioso della vostra fortuna.

    by Mat

  2. edgar dice :

    Cris..! Cacciamolo via subito!!

    (“Edgar… ma stavi bestemmiando??”)

  3. edgar dice :

    – Visto il contenuto di questo spazio web, accuso apertamente questo blog di farmi infervorare più del solito –

    Ciao belli! ;)))

  4. elena dice :

    Non stavi bestemmiando Edgar: volevi scrivere “CRISI” nel senso di governo… certo che a sentire quello che certi loschi figuri riescono a farsi uscire di bocca… poi una ha voglia a dire l’importanza degli anziani, la loro esperienza e saggezza… ma forse non dipende dall’età, forse dipende dalle rotelline che regolano il funzionamento del cervello… ci andasse lui nel mondo reale, un mesetto, a vedere come si sta fuori dalla bambagia! Offensivo, gratuito e stupido.
    Ciao, fidi compagni di blog!!! 🙂

  5. skakkina dice :

    Scusate la voce fuori dal coro, ma premesso che la battuta di Padoa-Schioppa è davvero idiota, penso che ce se la prenda tanto perché la lingua batte dove il dente vuole… Ovvero il primo problema è senz’altro il precariato e la difficoltà di trovare una casa in affitto a prezzi abbordabili, ma il mammismo italiano fa il resto.
    Io me ne tiro fuori per forza di cose perché a 17 anni abitavo già da sola, ma se non fossi stata costretta non è detto che non avrei fatto lo stesso (e magari mi sarei laureata da un pezzo..).
    In Germania, dove la situazione lavorativa non è meglio della nostra, ma gli affitti certo un po’ più bassi, nessuno si sognerebbe mai di restare a casa: si prendono una stanza con altre persone e via. Ci si adatta a dei veri buchi condivisi in nome dell’indipendenza.
    Il ministro ha toppato alla gradne a tirare fuori una battuta offensiva del genere in quel contesto, e nelle “soluzioni” che crede di aver trovato. Ma il problema c’è ed è culturale: unop dei commenti che avete pubblicato è di un quarantacinquenne: non ditemi che è normale!

  6. Anonymous dice :

    Forse la soluzione è contenuta nel post di skakkina.
    Bisogna creare delle “comune” a 4 persone, con patto di reciproco e mutuo soccorso.
    I 4 si metteranno insieme secondo i loro gusti, amicizie e preferenze sessuali.
    Eventuali figli saranno cresciuti dalla comune e riconosciuti da tutti i maschi del gruppo.
    Il patto va sottoscritto davanti ad un pubblico ufficiale.

    Basta con la famiglia tradizionale, non vio sono più le condizioni.

    Chiaramente nel gruppo dovrà esserci piena libertà sessuale per favorire l’integrazione e il sentimento comunitario di ogni soggetto.

    Quasi quasi vi invidio.

    by Mat

  7. skakkina dice :

    Mat, faccio molta fatica a comprendere le ragioni del tuo sarcasmo: io non parlavo affatto di comuni, contro le quali tra l’altro non ho niente, è una scelta di vita come tante altre (che comunque io non farei) che non sta né a me né a te giudicare.
    Parlavo semplicemente di due tendenze che si incontrano. Non si tratta di vivere la propria vita dividendo l’appartamento con altre persone…per sempre. Ma tra la vita in famiglia con i genitori e la creazione di un’altra, nuova famiglia, l’esperienza di qualche anno nella condivisione di spazi, economia domestica e quant’altro è senz’altro formativa. Qui da noi non esiste, ed è innanzitutto un fatto culturale.
    Poi però arriviamo al problema prettamente italiano dell’impossibilità di passare alla fase successiva: ovvero essere sufficientemente autonomi ed avere garanzie tali da poter creare una famiglia, comprarsi una casa, ecc. Ed è qui che la frase di Padoa Schioppa si rivela infelice, nel suo contesto: perché viene da un minsitro dell’economia di un governo di sinistra che non ha fatto nulla per il problema del precariato (dopo averlo sbandierato nella campagna preelettorale) ed è gratuitamente offensivo. Lui quella frase non poteva permettersela.
    Io, in base alle mie personali esperienze, e dalla conoscenza di persone che a 20 anni potevano almeno cominciare ad emanciparsi, ma direi più che altro a crescere, magari intanto rinunciando alla macchina nuova o all’ultimo modello di telefonino, posso affermare che è in gioco ANCHE un problema culturale, senza per questo avallare in minima parte il pensiero di P.S. o farmi anche solo passare per la testa che la soluzione all’emancipazione dei “giovani adulti” passi per famiglie allargate o comuni.

    Io so meglio di molti altri quanto sia dura, ma la mia situazione è un po’ particolare: non è questa certo la sede per raccontarla ma posso assicurarti da subito che non ci sono sicuramente le condizioni perché tu possa invidiarmi. Quando qualcuno scopriva che vivevo con altra gente mi domandava subito se fossi una studentessa fuori sede. Non era così, e forse in una situazione “normale” sarei riamsta anche io a casa, non dico di no. Ma è una scelta che le disgrazie della vita mi hanno costretto ad aggirare.

  8. Anonymous dice :

    Skakkina il mio commento era si sarcastico, ma era pur sempre una soluzione.

    E’ vero che esiste un problema culturale ed i giovani non sono disposti ancora al sacrificio (auto, telefonino, ecc), ma il problema resta la fase due.

    Padoa ha detto una cretinata, ma la realtà non cambia. Restano i problemi della disoccupazione, della precarietà e anche di una remunerazione del lavoro bassissima. Farsi in queste condizioni una famiglia sembra e forse è impossibile.

    Capisco che tu, costretta o meno, hai tagliato il cordone ombelicale con la famiglia, ma vorrei tanto sapere se sei riuscita a fartene una tua.

    La famiglia d’origine è la ciambella di salvataggio dei nostri governi, funge non solo da ammortizzatore sociale, ma evita anche che lo Stato si sobbarchi spese sociali d’aiuto, inoltre vale il reddito familiare e i figli, di qualsiasi età, continuano a pagare le tasse indirette (scuola, sanità, ecc) come se avessero un loro reddito.

    Io li caccerei i miei figli, ora e subito e direi allo Styato di attuare la cosituzione garantendo loro lavoro e casa, ma non posso, come loro non possono liberarsi di me. In tutto questo lo Stato gongola felice. Ecco perchè Padoa è stato due volte cretino,
    a dirla tutta.

    by Mat

  9. Anonymous dice :

    In verità skakkina hai ragione, i nostri figli dovrebbero almeno provarci, come fecero i nostri padri.
    Forse hanno paura o semplicemente non gli conviene.
    La grande migrazione dal sud al nord e per le americhe avvenne solo perchè l’alternativa era la fame e la povertà.
    Aspetta la prossima generazione.

    by Mat

  10. skakkina dice :

    Riguardo al tuo ultimo commento, Mat…che dire? Spero vivamente di non arrivarci a quel punto! Anche perché sarebbero presumibilmente coinvolti i miei futuri figli…ammesso che riesca mai a fari una famigia mia, per rispondere alla tua domanda. Convivo felicemente col mio ragazzo da due anni, non ho “grilli per la testa”, non mi interessano un matrimonio sontuoso, voglio “solo” comprarmi una casa, e sto sperimentando sulla mia pelle l’impossibilità di raggiungere questo traguardo inarrivabile.
    Come vedi, quindi, non è mia intenzione dire “andate a vivere da soli, pigroni e viziati del cavolo, e guadagnatevi la pagnotta!”. Dico solo che forse davvero “provarci” non è una cattiva idea. Ma mica per neinte, solo perché mi ricordo che a 20 anni, quando tornavo alle 4 di mattina distrutta dal mio lavoro nel pub e mi aspettavano poche ore di sonno prima delle lezioni all’università, quando anche la mera sopravvivenza era una sfida quotidiana (ora grazie al cielo sono tranquilla, anche perché per vivere mi basta pochissimo), la mia rabbia era tale che avrei spaccato il mondo, e forse se fossimo stati in tanti ad essere incazzati ne sarebbe nato un movimento di incazzati. E allora chissà. Sperimento invece ogni giorno una certa indifferenza nei miei coetanei, ma anche in quelli più giovani di me (ho 30 anni) verso tematiche politiche e sociali. Perché poi naturalmente ci si abitua a tutto, è una caratteristica del genere umano e un po’ di più del popolo italiano, a mio parere. E allora magari, visto che concordo nella tua affermazione riguardo al ruolo di ammortizzatore sociale della famiglia, togliere questo comodo cuscinetto e mettere lo Stato di fronte alle sue responsabilità sarebbe cosa opportuna. Ma mi rendo conto che da una parte non è facile per i genitori mandare i figli allo sbaraglio, dall’altra ai figli non fa gola andare incontro alla…miseria. 😦 Quindi si fa per ragionare, Mat, non parlo dall’alto proprio di niente, anche perché, ripeto, se avessi avuto modo di trovare un pasto caldo la sera a casa e non perdere il sonno per cercare il modo di trovare i soldi per le bollette, forse non avrei fatto un salto nel vuoto. Quando parlo di “fatti culturali italiani” non vuol dire che io mi erga a supremo giudice: sono italiana anch’io, e soprattutto sono umana.

    p.s.
    cito da te: “In tutto questo lo Stato gongola felice. Ecco perchè Padoa è stato due volte cretino,
    a dirla tutta.”
    Concordo…e sorrido 😉

  11. Franca dice :

    Se ai giovani non si offrisse solo un lavoro precario, forse potrebbero andarsene di casa un po’ prima.

  12. Anonymous dice :

    Tanto per rinfocolare.. Aggiungo questa lettera (tra le tante)al tema in questione. Caio amici.
    mauro

    Caro Ministro, ha mai provato queste emozioni?

    Caro Signor Ministro, Le sarei grata se potesse includermi nella “categoria” dei bamboccioni. Deve sapere che pur avendo già superato lo “svezzamento” (ho 48 anni), sono separata, guadagno 1100 euro al mese, sto fuori casa 12 ore al giorno e mi sono dovuta adattare a dividere un appartamento con un’altra ragazza, vale a dire una stanza per una, per la modica cifra di 500 euro, che a quasi 50 anni riempie il cuore di gioia…

    Le ha mai provate queste emozioni? I suoi figli, se li ha, sanno cosa significa campare con 600 euro al mese, pagare bollette, “distillare” la benzina per rientrare nei 20 euro a settimana? Rinunciare anche ad una semplice pizza per non aumentare consumi superflui e “non meritati” dopo una settimana al chiodo? Fare la spesa nei discount? Guidare una macchina di 10 anni con il terrore che ti molla e non puoi comprarne un’altra? Le sa queste realtà? O apre bocca e gli dà fiato?

    Noi “bamboccioni” facciamo tutti i giorni la guerra per non perdere la dignità che ogni uomo che ha studiato una vita e lavora onestamente ha il diritto di avere. E che questo Paese governato da Voi non ci permette di avere. VergognateVi. Certamente con 600 euro voi ci campate un giorno, massimo due, no 26 stramaledettisimi giorni da poveri. A questo punto ben venga una rivoluzione, è l’unico modo per cancellare la vergogna in cui ci fate vivere.

    E.S.

    (6 ottobre 2007)

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