SOGEFI: 230 licenziamenti immotivati

Riporto dal blog dell’amico briganterosso, che l’ha tratto da Liberazione:

L’incredibile storia della Sogefi produttività +10%, ma chiude

Lor signori la chiamano produttività. Dicono pure, lor signori, che più ce ne è e meglio è per tutti. Alla Sogefi di Mantova, i lavoratori e le lavoratrici di produttività ne hanno fatta tanta, polverizzando addirittura gli obiettivi. Nel primo quadrimestre del 2008 hanno strappato la bandierina del 10% in più. Senza contare che c’è stato un recupero degli scarti andato oltre le più rosee previsioni. Ma lor signori, si sa, non sono mai contenti. E un mese fa, hanno recapitato ai lavoratori ben 230 lettere di mobilità. Praticamente, l’azienda, che produce filtri per auto, avrebbe dovuto chiudere il giorno dopo. Anzi, le tute blu del primo turno del 29 aprile si sono visti chiudere la porta in faccia dai vigilantes.   Ieri una delegazione ha portato la protesta fin davanti palazzo Te dove era in corso la sessantatreesima assemblea degli imprenditori della provincia. Un particolare importante, a mettere il proprio marchio in calce a quei fogli, ci vuole un signore dal nome altisonante, Carlo De Benedetti. Lo stesso che ha chiesto la tessera “numero uno”, come il centesimo d’oro di Paperon de Paperoni, del Partito democratico. Suo figlio, Rodolfo, cura per lui gli interessi della Sogefi Filtration. Non stiamo parlando di un produttore di terzo livello ma di una vera e propria holding internazionale che ha siti in tutto il mondo. E che nel 2007 ha fatturato profitti per 52,2 milioni di euro.

La storia ha dell’incredibile. Alla faccia delle relazioni industriali e dei codici etici, i De Benedetti stavolta hanno voluto strafare. Il sindacato pochi mesi fa aveva ricevuto ampie rassicurazioni ufficiali che tutto andava bene e che, nonostante le voci, non c’era da preoccuparsi. E invece è successo l’irreparabile. Tanto irreparabile che Regione, Provincia e Comune hanno subito fatto sentire la loro voce, anche perché i fondi pubblici per l’innovazione ci sono ma dalla Sogefi nessuno ne ha fatto richiesta. La solidarietà è arrivata anche dai lavoratori delle altre aziende del tessuto economico della Provincia. Durante il primo sciopero di protesta in piazza a Mantova c’erano almeno 1500 persone. Del resto una vicenda del genere in città non si sentiva da decenni.

Ma c’è dell’altro in questa strana storia di aggressive management, i vertici di Sogefi hanno mostrato forte insofferenza anche verso i tentativi di composizione del contenzioso messi in atto dal ministero dello Sviluppo Economico. Possibile che non c’è spazio nemmeno per gli ammortizzatori sociali? Da parte dei De Benedetti c’è chiusura totale: quell’azienda deve morire. Non cambiano idea nemmeno di fronte alla solidarietà espressa “privatamente” dai vertici di Confindustria nazionale verso i lavoratori, e all’assoluto dissenso del rappresentante provinciale dell’associazione industriali, Carlo Zanetti. Questa tenacia almeno assicurerà al paron il tanto agognato “centino” del Pd? Eppure la Sogefi ha scritto un bel codice etico in cui mette “la persona prima di tutto” e pretende da sé e dai lavoratori, “lealtà, trasparenza e reciproca fiducia”. Non c’è male per una azienda che sta mettendo sul lastrico 230 famiglie, alcune delle quali sono uscite da poco da un’altra chiusura di una azienda del gruppo nei pressi della Fiat di Melfi. Questa storia, insomma, puzza di bruciato. Qualche anno fa nello scuderia Sogefi già all’epoca rilevata da De Benedetti si è fatto le ossa un altro imprenditore d’assalto, Roberto Colaninno, che oggi pur atteggiandosi a Gran Mogol in Cina ha mantenuto un forte legame con il suo territorio. Suo figlio Matteo è il referente italiano del fondo Carlyle, il fondo “locusta” già al centro di numerose polemiche. I fondi speculativi, si sa, non sono teneri con le aziende che lasciano trasparire anche soltanto una piccola flessione negli utili e Sogefi ne ha avuta una nel 2007, di circa il 2%.

Sabato prossimo a Trento, dove Carlo De Benedetti è atteso per una conferenza su democrazia, etica ed imprenditoria, i lavoratori porteranno la loro protesta. Ieri su uno striscione piazzato davanti a palazzo Te hanno scritto: «De Benedetti tira fuori i tuoi progetti». Intanto, il Prc ha presentato un ordine del giorno in cui chiede il vincolo sulle aree. Il timore è quello di vedere sparire l’impianto da un giorno all’altro e al suo posto l’arrivo di una megaspeculazione immobiliare. Nella squadra Sogefi, infatti, figura anche una società che si occupa di queste “pratiche”. I lavoratori sono in guardia e da quando è cominciata questa incredibile storia presidiano la fabbrica giorno e notte. La Fiom Cgil incredula «temiamo – dice Alessandro Pagano della Fiom di Mantova – che con questi comportamenti gli imprenditori vogliano inaugurare una stagione di atteggiamenti unilaterali in cui il sindacato venga scavalcato a piè pari a tutto danno dei lavoratori».

.

I Comunisti Italiani sono coi lavoratori della SOGEFI e saranno al loro fianco in tutte le lotte per il ritiro dei licenziamenti ed il futuro della attività produttiva, dopo il fallimento della trattativa al Ministero, a causa dell’atteggiamento irresponsabile dell’azienda che potrebbe mettere per strada 230 dipendenti e le loro famiglie. La lotta non può fermarsi perchè la SOGEFI rappresenta il vero e proprio esempio di quanto il capitalismo selvaggio, che detta le regole della globalizzazione economica, è disposto ad imporre in termini di costi sociali ed umani.

L’impresa è sana e devono essere percorse tutte le strade per ripristinarne l’attività, imponendo una assunzione di responsabilità agli imprenditori: in caso contrario, se la lotta dei lavoratori non avrà sbocco, il futuro potrebbe diventare incerto per tutti, giacché il padronato oggi può gestire come e quando vuole ogni processo imprenditoriale, senza rendere conto e senza pagare pegno.

Il vincolo dell’area proposto dal Comune è buona cosa, ma non dimentichiamo che l’area stessa su cui sorge lo stabilimento, si trova al centro di un sito che dovrà essere bonificato perchè circondato dalle industrie inquinanti della zona industriale, per cui al problema di non permettere in futuro edificazioni con diversa destinazione, si antepone quello della contingente difficoltà di cedere a terzi imprenditori un’area soggetta comunque ad una futura, costosa bonifica i cui termini restano da definire.

Liberismo, speculazione finanziaria, globalizzazione stanno portando al degrado un’intera società che ha rinunciato al suo ruolo produttivo e, ovviamente, a partire dai più deboli: i lavoratori, sacrificati alle esigenze di un capitalismo a cui sono stati tolti tutti i freni. Emergono oggi i risultati delle scelte operate nel recente passato dai governi di centro destra come di centro sinistra, che hanno seguito l’imperativo della liberalizzazione e della privatizzazione. La conseguente destrutturazione dello Stato, le cui istanze di governo sono diventate impotenti, infatti, ha portato questi risultati che però non possono passare sotto silenzio.

L’unica speranza per un futuro migliore per le classi subalterne è dunque la ripresa del conflitto sociale per rivendicare un diritto oggi non più garantito, come il lavoro.

In un momento come l’attuale, diviene pertanto ineludibile la lotta per difendere il contratto collettivo nazionale, contro qualsiasi forma di cedimento. Accettare il principio della contrattazione integrativa di secondo livello in sede decentrata, come proposto, potrebbe rappresentare l’inizio della fine, soprattutto per i lavoratori delle piccole e medie imprese. In tali realtà oggi i lavoratori soccombono ancor di più nel rapporto di forza col padronato: se in sede decentrata verranno chiesti sacrifici, effettuate diseguaglianze, imposti gli straordinari detassati e/o scelti i lavoratori che “potranno” eseguirli, per i padroni diventerà più facile trattare direttamente con un lavoratore sempre più in difficoltà, indebolito e quindi contrastare il sindacato che il padronato vuole debole e acquiescente.

Per questo saremo al fianco dei lavoratori della SOGEFI in tutte le loro azioni di lotta, solo la loro lotta potrà rendere il futuro migliore ad una intera società.

22.5.08, da http://www.comunisti-italiani-mantova.it/news.htm

4 risposte a “SOGEFI: 230 licenziamenti immotivati”

  1. il Russo dice :

    Ma se ne andassero affanculo loro e la loro fottuta produttività…

  2. Franca dice :

    Ecco i rappresentanti del partito che sta con l’impresa MA Anche con i lavoratori!
    Per quanto riguarda la difesa del contratto collettivo nazionale i primi a cui bisognerebbe dirlo sono i vertici del sindacato…

  3. Val dice :

    Il nostro parlare e il loro profumo dei soldi!
    “Volete mettere quelle belle mobilità e cassaintegrazioni dove incasso i soldi dello Stato(cioè di quei coglioni di cittadini che pagano interamente le tasse)che posso permettermi di non restituire e che esalto come protezione della classe lavoratrice ,invece che scervellarmi ,perdere tempo e denaro nei progetti o negli investimenti?
    Mi spiegate come cavolo faccio a stipendiare quadri manageriali incopetenti,che la politica mi costringe ad assumere solo con i miei averi?
    Ma come pezzenti e sottomessi proletari,ho fatto di tutto per far si che al servizio del mio soldo PD(e alleati )e PDL (e alleati)diventassero il più possibile convergenti in nome della libertà(la nostra) e della democrazia(la nostra) e voi ancora protestate?
    Non vi basta la mia carità o serva plebe?”
    Luca Cordero di Montezemolo & Co.
    Ah,serva,stupida e ipocrita Italia sempre dormiente!
    Val
    Ps:presto in edicola il libro “Meglio maschilista e canaglia che una sola quota rosa alla Marcegaglia”

  4. Val dice :

    Anche qui non ci azzecca..non fa nulla.
    Chiedo al Governatore della banca d’Italia:
    a parte il fatto che sono benestanti, lei lo sa che i capitalisti italiani oltre che ad essere i più stronzi dei G8 e oltre, sono anche i più coglioni?
    Per egoismo e il loro profitto hanno levato la scala mobile rincoglionendo un popolo bue.
    Per lo stesso motivo ora agiranno sulla detassazione degli straordinari rincoglionendo ancora di più un popolo che bue lo era già e con conseguenze ancora più nefaste per il mondo del lavoro e l’occupazione?
    E lei ci parla, laudato da tutti i leccaculo antichi e moderni, di fare cose elementari che ogni democrazia seria da tempo attua già?
    Grande,grandissimo, complimenti lei è veramente un manager eccellente,davvero tutti i miei complimenti!
    Ah, se ci fosse ancora la scala mobile ops …DelPiero.
    Suerte
    Los tres amigos
    Panem,Silvio et Circenses
    Sempre armati gladiatori noi…ieri oggi e domani.
    Voi ? ‘zzì vostri!

Lascia un commento