La «Z» dei narcos sui cuori strappati alle vittime, in Messico l’orrore è senza fine

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E in una miniera di taxco trovata una fossa comune con oltre 70 cadaveri

La «Z» dei narcos sui cuori strappati alle vittime, in Messico l’orrore è senza fine

I Los Zetas marchiano le vittime torturate nell’ambito della lotta tra i cartelli di droga

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Una fossa comune usata dai narcos in Messico (Ap)
Una fossa comune usata dai narcos in Messico (Ap)

WASHINGTON (USA) – Prima le decapitazioni. Poi i corpi smembrati. Ora i cuori strappati. In Messico le bande criminali marcano il territorio con nuove violenze. A Cancun, nello Yucatan, terra di vacanze e svago, la polizia ha rinvenuto i cadaveri di sei persone – due donne e quattro uomini – uccise in modo brutale. I killer le hanno torturate e poi hanno «estratto» i cuori. Sul corpo hanno quindi inciso una zeta, lettera usata come firma dai Los Zetas, una delle più importanti organizzazioni nel mondo dei narcos. Sono stati davvero loro? Possibile, visto che il gruppo si è reso protagonista di massacri spaventosi.

LOTTA TRA CARTELLI – Da mesi i Los Zetas sono in guerra con gli ex alleati del cartello del Golfo. Un contrasto esploso per questioni personali unite alla rivalità per il controllo del traffico di droga verso gli Usa. Ma oltre alla pista dei narcos, non si escludono altre ipotesi. Testimoni, non si quanto attendibili, hanno riferito che nella zona si riunivano persone che «praticavano strani riti. Gli assassini erano dei satanisti? Oppure la strage è da imputare ai gangster che, non contenti di ammazzare, hanno voluto accrescere il terrore strappando il cuore ai nemici? Anche questa teoria ha un valore, visto quello che avviene ogni giorno in Messico. Altre notizie raccapriccianti da Taxco, cittadina pittoresca e famosa per l’argento nello stato di Guerrero. Da diversi giorni la polizia sta conducendo degli scavi in nella vecchia miniera: fino ad oggi sono stati rinvenuti i resti di 55 persone (altre fonti parlano di 77). Ma il loro numero potrebbe salire. Restano, infatti, da esplorare altre sezioni della miniera. Gli investigatori sono arrivati alla fossa comune dopo l’arresto di numerosi banditi che hanno confessato alcuni degli omicidi. Tra le poche vittime identificate ci sono il direttore di un penitenziario e Felix Batista, uno specialista anti-sequestri con un’agenzia in Texas. Cubano-americano, ex maggiore dell’esercito Usa, con alle spalle più di cento casi risolti (con gli ostaggi tornati a casa) era in Messico a fare delle conferenze sul tema della sicurezza. Ed è caduto in una trappola all’uscita di un ristorante di Saltillo. Era il dicembre 2008: da allora nessuno ne ha saputo più nulla.

Guido Olimpio
08 giugno 2010

fonte:  http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_08/messico-cuori-strappati-guido-olimpio_c8f363f0-72d7-11df-80b7-00144f02aabe.shtml

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