«Evasione da 300 milioni» a Roma: notaio Mazza supera Valentino Rossi

Vediamo: il notaio ‘ammazza!’ in mezzo secolo di lavoro ha onestamente ‘guadagnato’ un bel po’ di immobili sparsi per lo Stivale (lasciamo perdere l’evasione..), il sottoscritto in quarant’anni di lavoro ha giusto di che mangiare (vabbé, se non divorziavo una ‘fettina’ l’avevo anch’io di benessere, ma giusto poca) e, sempre il sottoscritto, prevede di lavorarne almeno altri 10 per arrivare (forse) alla ‘minima’. Qualcosa non mi quadra: sarà che ho sempre pagato le tasse? E non intendo solo da dipendente, visto che anch’io ho alle spalle almeno 23 anni di lavoro autonomo. Lo ‘Stivale’ dovrebbe cominciare a prendere a calcioni certi personaggi, ma tutti, nessuno escluso, e riportarli sulla retta via. Magari a costruire strade, ponti o case per chi non se lo può permettere perché (vuoi che non ha voluto, vuoi che non ha potuto) nella sua vita non ha mai rubato. Al contrario di altri, che magari fanno pure i Soloni in tivvù (e vengono  pagati con i nostri soldi per dire le m…….te che dicono).

mauro

_________________________________

«Evasione da 300 milioni» a Roma:
notaio Mazza supera Valentino Rossi

.

Il notaio romano Giancarlo Mazza ROMA (3 giugno) – Giancarlo Mazza, un notaio di 73 anni, ha toccato i 300 milioni di euro di imponibile evaso. Lo denuncia il settimanale L’Espresso in un articolo che sarà pubblicato nel prossimo numero. Il notaio ha così superato anche il record di Valentino Rossi, il campione di motociclismo con 112 milioni di euro evasi. Il professionista romano, prosegue il settimanale, è il così il recordman nazionale per le persone fisiche.

Pochi giorni fa, infatti, un anonimo imprenditore fiorentino è arrivato a 536 milioni, ma con una frode carosello condotta attraverso società internazionali. Mazza invece, secondo la Guardia di Finanza, ha fatto tutto da solo e in Italia.

Di diverso avviso i legali di Mazza. I circa 200 conti bancari riferibili al notaio sarebbero stati impiegati per incassare le cambiali protestate dalle banche. I fondi sarebbero stati poi girati agli istituti di credito. Quanto agli immobili (Milano, Sardegna, San Felice Circeo, Roma) sono il frutto di quasi mezzo secolo di lavoro di uno dei professionisti più noti della Capitale.

.

03 giugno 2010

fonte:  http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=104761&sez=HOME_ROMA

Lascia un commento