GERMANIA Love Parade, 15 morti nella ressa. E la gente continua a ballare

GERMANIA

Love Parade, 15 morti nella ressa
E la gente continua a ballare

Love Parade, le immagini della tragedia

A Duisburg, la polizia tenta di impedire a migliaia di persone di raggiungere l’area dove è in corso il festival della techno music. La pressione scatena la paura nel tunnel della Karl-Lehr-Strasse. Nella calca muoiono nove donne e sei uomini

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Love Parade, 15 morti nella ressa E la gente continua a ballare

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BERLINO – C’è chi scappa, chi piange, chi continua a ballare. E ci sono dei corpi lì, vicino all’entrata. Secondo la Bild, sono almeno 15 le persone rimaste uccise e un centinaio i feriti a seguito della ressa scatenata dal panico alla Love Parade di Duisburg, in Germania. La parata della musica techno attira ogni anno un milione e mezzo di giovani da tutta Europa. Per questo, anche l’Unità di crisi della Farnesina, in contatto con il consolato italiano a Duisburg, ha avviato le verifiche sull’eventuale coinvolgimento di connazionali nella tragedia.

Aggiornando il primo bilancio, anche la polizia conferma in 15 il numero dei morti, specificando che si tratta di nove donne e sei uomini. Quanto ai feriti, secondo le autorità sarebbero una quindicina, mentre una decina sono le persone sottoposte a pratiche di riaminazione. Le forze dell’ordine riferiscono che il panico si è scatenato nel tunnel della Karl-Lehr-Strasse, ma non forniscono al momento spiegazioni su cosa abbia scatenato la calca mortale.

L’agenzia di stampa Dapd sostiene che la ressa è iniziata quando le autorità hanno cercato di impedire a migliaia di persone di accedere alla zona dove la parata era in svolgimento. Dapd riferisce che le vittime sono state schiacciate, i soccorritori hanno dovuto faticare moltissimo per riuscire a raggiungerle. Nel pomeriggio le autorità avevano deciso di interrompere il traffico ferroviario: i binari erano stati invasi da una moltitudine enorme di persone in marcia verso il luogo del raduno. Il servizio d’ordine previsto dalla polizia era formato da 1200 agenti.

Un giornalista della Bild, presente sul luogo della tragedia, ha riferito al sito del tabloid tedesco che i cadaveri erano già stati coperti con teli. Secondo il testimone, tutto è accaduto “all’entrata principale, un vero e proprio collo di bottiglia. A causa del sovraffollamento, migliaia di persone volevano abbandonare l’area della Vecchia stazione merci. Al tempo stesso, in migliaia volevano raggiungere il palcoscenico. Così, migliaia di persone si sono scontrate, si sono ritrovate stritolate, capovolte nella ressa, hanno dovuto essere rianimate da personale sanitario”. Ancora alla Bild, un partecipante alla manifestazione, Marius, 18 anni, ha raccontato:  “Non c’è stata possibilità di fuga, la gente faceva come un muro. Ho avuto paura di morire”. “Ho avuto fortuna: ho trovato un piccolo buco, ma accanto a me sono morte due donne”, ha raccontato una ragazza.

E mentre il bilancio delle vittime è in via di aggiornamento, alla Love Parade la folla lontana dall’accaduto continua a ballare del tutto ignara. Un portavoce della municipalità di Duisburg ha affermato che le autorità, temendo altre ondate di panico, si sono rifiutate per il momento di far evacuare l’area. Secondo gli organizzatori, anche quest’anno sono quasi un milione e mezzo i partecipanti alla kermesse, che aveva come tema, oltre alla celebrazione della techno music, la rivendicazione di uguali diritti per gli omosessuali. Prima dell’incidente tutto sembrava svolgersi nella calma e nell’allegria, come consuetudine, con la folla danzante attorno ai carri trasformati in potenti diffusori di musica, ritmo, luci, colori. Poi, la ressa e la morte.

Il sabato di sangue alla Love Parade farà certamente decollare le polemiche che da sempre accompagnano ogni edizione del festival della techno music. Un appuntamento entrato nel calendario dei principali eventi giovanili sin dalla sua prima edizione, nel 1989, nella Berlino ormai pronta alla caduta del Muro, a cui parteciparono poche centinaia di appassionati. Dieci anni dopo, la Love Parade portava nelle strade berlinesi un milione e mezzo di persone, scatenando le proteste di quella cittadinanza spaventata dal fluire per le strade di un fiume umano seminudo e pazzo di gioia incontrollabile al suono ipnotico dei potentissimi bassi, penetrato da frequenze sonore inesplorate, mosso a comando dai deejay.

Ma la Love Parade andò avanti, fermata nel 2004 e 2005 solo dalla scarsità delle risorse finanziarie. Nel 2006, grazie a nuove sponsorizzazioni, la serie ripartì da Berlino, per poi emigrare a Essen nel 2007 perché la giunta berlinese negò nuovi permessi e trasformandosi definitivamente in un evento itinerante. Nel 2008 la Love Parade si tenne a Dortmund, l’anno scorso avrebbe dovuto sfilare a Bochum ma fu cancellata. Quest’anno a Duisburg. Nel 2011 sarebbe toccato a Gelsenkirchen. Ma adesso, con i corpi ancora distesi sull’asfalto, è davvero difficile parlare al futuro.

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24 luglio 2010

fonte:  http://www.repubblica.it/esteri/2010/07/24/news/ressa_alla_love_parade_10_morti-5804529/?rss

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