Riflessioni elettorali

Ieri ero troppo incupita per lanciarmi in un’analisi dei risultati elettorali; oggi ci provo, ma sono solo frammenti. Potrei sempre cambiare idea, alla luce di quanto succederà nei prossimi giorni.

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Partiamo dal confronto di queste europee con le ultime politiche e le precedenti europee (lo so che è come paragonare arance e meloni, ma le formazioni hanno subito una modifica ed uno spostamento tali che fare il confronto solo tra europee è un macello):

PARTITO 2009 EU 2008 POL 2008 se insieme 2004 EU
IL POPOLO DELLA LIBERTA’  (FI+AN 2004)

35,26

37,39

FORZA ITALIA

21

ALLEANZA NAZIONALE

11,5

VALLEE D’AOSTE – UV

0,1

0,1

NUOVO PSI

2

PARTITO DEMOCRATICO – ULIVO

26,13

33,17

31,1

SVP

0,46

0,405

0,5

LEGA NORD

10,2

8,297

5

DI PIETRO ITALIA DEI VALORI

8

4,371

DI PIETRO – OCCHETTO

2,1

AUTONOMIE LIBERTE’ DEMOCRATIE

0,08

UNIONE DI CENTRO

6,51

5,624

5,9

UDEUR

1,3

RIF.COM. – SIN.EUROPEA – COM.ITALIANI

3,38

3,084

4,845

RIFONDAZIONE

6,1

COMUNISTI ITALIANI

2,4

SINISTRA E LIBERTA’

3,12

VERDI

2,5

PARTITO SOCIALISTA

0,975

SINISTRA CRITICA

0,459

PER IL BENE COMUNE

0,327

PARTITO DI ALTERNATIVA COMUNISTA

0,005

0,576

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

0,54

0,571

LISTA MARCO PANNELLA – EMMA BONINO

2,42

2,2

LA DESTRA-MPA- PENSIONATI -ALL. CENTRO

2,22

1,1

FIAMMA TRICOLORE

0,79

2,428

0,7

FORZA NUOVA – MUSSOLINI

0,47

1,2

LIBERAL DEMOCRATICI – MAIE

0,23

(questo schema fa pena, ma accontentatevi… quando capisco come fare lo sistemo)

.

A parte il fatto che la percentuale dei votanti continua a calare – ed è un dato importante – mi sembra opportuno ricordare che nel frattempo è stata modificata in senso restrittivo la legge elettorale (sbarramento al 4%): nel 2004 con percentuali inferiori si ottenevano comunque seggi.

Una cosa da sottolineare senz’altro è che non pare che gli italiani apprezzino e condividano il progetto sostenuto da entrambi gli schieramenti maggiori, quello dei due partiti (PDL-PD): infatti i risultati maggiormente positivi li hanno avuti proprio i due alleati – più o meno comodi – delle due formazioni aspiranti bipolari: IdV e Lega, con un mezzo punto percentuale in più anche per l’UDC.

Il PDL, forse perché il cavaliere ha dovuto tirare la carretta da solo, non ha avuto quell’impennata che tanto sbandierava il suddetto – quanto al suo gradimento personale ai massimi storici mondiali per il leader di un partito, che fosse solo un suo delirio di onnipotenza? Però son sempre troppi, per i miei gusti. Ma sono riusciti a far eleggere Mastella, anche se a Napoli già c’è odor di brogli…

La Lega avanza e non stupisce, ma è un segnale molto preoccupante: significa che la guerra tra poveri attecchisce e convince.

Il nuovo PSI era con la destra, adesso l’ho perso di vista.

La lista Di Pietro cresce tanto e si avvantaggia probabilmente anche di molto scontento di sinistra, anche se nel frattempo ha perso la componente Occhetto (credo). Non è un dato negativo, ci sono fior fiore di persone validissime tra loro; solo, se mi convincono le loro posizioni in tema di giustizia, non posso dire altrettanto per la politica economica e certe altre scelte (lo stesso discorso, su altri temi, vale per i radicali, che reggono).

Il PD registra una flessione in negativo, anche se tutto sommato tiene – certo se si considera che il PD è il risultato di una fusione (a freddo?) di una parte della DC e del PCI/PDS/DS… i numeri non sono proprio uguali.

La sinistra non sfonda lo sbarramento – obiettivo francamente difficile – ma qui l’analisi deve essere un po’ più dettagliata (forse perché è quella che mi interessa maggiormente?).

Sia la lista anticapitalista che SeL superano, singolarmente, il risultato ottenuto insieme come Arcobaleno alle politiche (dove, seppur di poco, se liste come Bene Comune, Sinistra Critica e Partito Socialista avessero fatto parte dell’Arcobaleno, il quorum sarebbe stato raggiunto). Ma rispetto alle europee del 2004 perdono complessivamente (allora i verdi erano soli) il 4.5%. Certo è un brutto colpo, ma teniamo presente che nel 2004, con le percentuali appena superiori al 2%, a Verdi e Comunisti Italiani erano andati 2 seggi a testa. Il che significa che, a parità di condizioni, anche oggi le due liste ci rappresenterebbero in Europa. Non è differenza da poco, credo. E non bisogna dimenticarlo, perché se si cambiano le condizioni di partenza, anche i risultati ne risentono. Che è proprio quello su cui contavano i nostri “collusi/collisi”.

Speravo di meglio, certo. Ma – a parte gli elettori di altri partiti, di cui adesso non mi occupo: al massimo mi preoccupo! – ci sono un po’ di considerazioni che mi frullano per il capo sul cosiddetto elettorato di sinistra.

A partire dal pre-elezioni: io mi sono schierata, senza possibilità di equivoci.

Ho sentito compagni dire che si sarebbero astenuti perché non si sentivano rappresentati da alcuno schieramento e mi ci sono incupita: non è che propugni la fede cieca e l’obbedienza assoluta al partito, ci mancherebbe. Ma, come diceva Gaber, “libertà è partecipazione”. E non starsene fuori a fare i duri e puri (che se proprio, c’erano anche i “fratelli” del PCML…). Be’, spero che adesso siano soddisfatti. Adesso, grazie anche a loro, nel parlamento europeo a difendere gli interessi dei lavoratori italiani c’è… il PD. Auguri. Peccato che la cosa riguardi pure noi… Io avrei preferito mandare qualcuno in Europa e magari pressarlo da vicino in corso d’opera. Ma già: la democrazia vince… anche se le regole finisce che le dettano i pochi per i molti. Poi ci sono stati quelli che si son fatti abbindolare dal discorso del voto utile al PD: per me è una stupidaggine colossale perché il PD non è neppure di sinistra – come ben testimoniano i vari Rutelli, Binetti & c. – quindi a questa stregua tanto valeva votare IdV. Magari un De Magistris in Europa riesce ad essere più incisivo di quanto gli abbiano consentito di fare qui da noi… ma valgono sempre le considerazioni già illustrate sopra.

Durante la campagna elettorale ho criticato SeL (tra gli altri…) e non mi rimangio nulla, perché ritengo che fossero critiche costruttive. Non ho mai scritto che mi auguravo che non raggiungessero il quorum, perché comunque su certi temi si sarebbe potuta trovare un’intesa, ma non riesco ad abbozzare quando non condivido certe posizioni. E questo è quanto.

Adesso non siamo in Europa, né PRC-PdCI-Socialisti2000 (gli eredi del PCI, se così vogliamo definirci), né SeL (erede del PSI). E adesso in rete si ricominciano a trovare commenti che recriminano sulla mancata unità della sinistra. Ma santo cielo: ci ricordiamo cos’è successo all’Arcobaleno, che era il tentativo (goffo, malvestito e magari anche malnato e mal cresciuto) più ampio di coesione a sinistra? E’ stato un fiasco totale. Tutti insieme abbiamo preso meno di quanto ha preso adesso ogni singola lista. Lo so che erano le politiche e non le europee, ma il progetto o è valido sempre, o è monco. Perché mai in Europa avrebbe dovuto funzionare un’ammucchiata che in Italia non ha retto al confronto con i propri elettori? Perché c’era la paura delle destre? Mi pare che ce ne abbiamo abbastanza pure da noi… e non da ieri.

Riaffiorano anche discorsi di unità più ampia (ai tempi di Prodi si vinceva… sì certo: con una maggioranza così risicata che ogni soffio di vento poteva far cadere il castello, e infatti poi – oltre a tutto quello che la sinistra non è riuscita a portare avanti in nome del buonsenso e della tenuta della coalizione – è bastato un Mastella qualsiasi per buttare a carte e quarantotto l’intera maggioranza. Con buona pace della sinistra, che si è pure sentita rimproverare il “basso profilo”, la debolezza, il non imporsi).

La memoria evidentemente non è patrimonio genetico degli Italiani. Adesso è tutto un nostalgico rimpiangere un periodo in cui – comunque – non si era soddisfatti. E ci siamo pure scordati che l’unità del centrosinistra è stata mandata a catafascio dal PD, con Veltroni che tuonava che lui correva da solo? E allora, unità con chi? Per cosa? Su che basi? Con che obiettivi?

A me non disturba il fatto che ci siano due formazioni – diciamo pure due partiti – a sinistra (non di più, se possibile…). Purché il PSI si possa effettivamente definire di sinistra, cioè sia quello di Pertini e non di Craxi. E a quanto pare non disturba nemmeno i loro elettori, visto che “sono tornati all’ovile” se è vero, com’è, che 3.38 + 3.12 > 2 x 3.084

E non mi disturberà neppure lavorare con loro, se e quando abbiamo qualche obiettivo comune.

Mi disturba invece, e molto, notare che a sinistra l’atteggiamento vincente di Berlusconi sta facendo presa: se qualcosa va storto è sempre colpa di qualcun altro. Responsabilità proprie, di chi non ha votato, di chi non s’è impegnato, di chi ha voltato la faccia, mai. E’ colpa dei segretari di partito che decidono tutto da soli. Ma qualcuno li elegge, quei segretari, o sono nati con la sedia attaccata al fondoschiena (povere madri…)? Ma a qualcuno andrà bene quella linea, se poi la portano avanti? Ma questi si svegliano la mattina e decidono a seconda del tempo, non si confrontano con nessuno, parlano da soli e/o tra loro? Ma per favore smettiamola!

Sono uomini, come noi, ci si può (anzi: ci si DEVE) parlare. Normalmente rispondono anche. Non sono, loro no, unti dal Signore. Non hanno la rivelazione rivelata… smettiamola di pretendere un messia da crocifiggere quando il paradiso non s’avvera. Prendiamoci tutti quanti le nostre responsabilità, perché poi, se davvero contiamo di andare a testa alta (e io lo voglio continuare a fare), sarà solo a partire dall’esempio, da quello che noi per primi diamo, che potremo farlo.

Quindi, continuiamo sulla strada che porta all’unificazione dei comunisti – se SeL farà altrettanto, potremmo anche ritrovarci a lottare insieme per le stesse cose, e forse allora, ai nostri elettori spauriti, passeranno anche le paure per i simboli. Non è criticandoci a vicenda che possiamo sperare di far breccia, vero (e questo non significa dover essere sempre e comunque d’accordo): ma nemmeno costruendo un fasullo “volemose bene” in cui alla prima occasione salta tutto.

elena

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Fonti dei dati:

la Repubblica per le europee 2004

Wikipedia per le politiche del 2008

Ministero degli Interni per le europee 2009

16 risposte a “Riflessioni elettorali”

  1. Mat dice :

    Condivido in pieno la tua analisi.
    Io credo che il populista Di Pietro alla sinistra faccia male, perché è una diga che impedisce ai voti dei delusi del PD di finire alla sinistra.
    Non dimentichiamoci che DI Pietro che adesso fa tanto l’amico dei lavoratori in Europa ha votato la Bolkenstein!

    Sulla sinistra non sono tanto pessimista il risultato non è male se si considera che le due liste nel complesso hanno raddoppiato i voti della Sinistra Arcobaleno e questo in poco più di un anno e senza alcuna visibilità mediatica.

  2. mario dice :

    Ho una sola nota sulla questione della sedia.
    Io ho iniziato a frequentare una sezione di Rifondazione da poco (2 mesi) qui a Torino.
    Ti devo confessare che certe posizioni sono demnziali tra compagni e lì le ho trovate tutte.
    Gente che non si parla, dirigenti che devono farla pagare a qualcuno etc.
    Ti faccio due esempi.
    1- si è discusso della possibilità di stare assieme in una sola sezione con i comunisti di Diliberto (se non altro per motivi logistici e di massa critica in termini di militanti), dopo due discussione di tre ore i “brillanti” dirigenti hanno deciso che non è il caso al momento.Io non ho capito perché.
    2- Alle Europee Rifondazione e Comunisti Italiani si sono presentati insieme, qui a Torino in provincia separati. La cosa interessante è che hanno preso esattamente lo stesso numero di voti pari al 2% a testa alle provinciali. Però, i draghi, stanno fuori anche da lì orgogliosamente ognuno sulle proprie posizioni.
    A me sfuggono le differenze di sostanza, ma sono ingenuo e nuovo dell’ambiente .
    Qui al posto di condividere spazi di discussione, esperienza di lotta, progetti di opposizione sul territorio parlano del sesso degli angeli.
    E’ chiaro che se continua così ritornerò a non votare e sceglierò di stare con chi, nei centri sociali ad esempio, fa senza tante seghe mentali.

  3. l'incarcerato dice :

    Carissima condivido e ora che mi sono ripreso, non dobbiamo arrendere l’idea della lista anticapitalista solo per la mancanza di quel 0.6 per cento.

    Non capisco nemmeno io quei discorsi dell’unità a tutti i costi. Se non c’è un unità di intenti e valori in comune, è un unità ipocrita e ricordando l’esperienza arcobaleno conferma quello che dico: in politica non si fa come in matematica che uno più uno fa due. Può fare anche zero.

    Un abbraccio, ma vedo che questo è stato capito da pochi…e mi dispiace.

  4. Matteo dice :

    Una sola domanda: Se tra voi, come dici chiaramente Mario, non riuscite a condividere un sofà (eppure ne avete di cose in comune e non solo le radici), come potete pretendere o aspirare a governare?
    Mario meritava una risposta, ma forse ha parlato troppo in chiaro.
    Di Pietro è una diga che cresce, per fortuna. Forse non volete capire che il male peggiore di oggi è la cultura (sugh!)Berlusconiana, il Berlusconismo.
    Comunque potete sempre vantare l’unità della guerra partigiana, unica armata che ha fatto scappare i tedeschi.
    Spero che il buon senso vi illumini.

  5. solleviamoci dice :

    Matteo, chi ha mai detto che non avremmo risposto a Mario? E’ solo che abbiamo i nostri tempi – non sempre passiamo la giornata al computer, vuoi perché Mauro attualmente è via tutta la settimana, vuoi perché ce l’abbiamo in condivisione con la preziosissima figlia che – giustamente – richiede i suoi tempi e vuoi anche perché io da gennaio mi trascino i postumi di un intervento che mi impedisce di stare seduta, in piedi e persino sdraiata per più di dieci minuti. E Mario, a mio avviso, non meritava una risposta banale. Mi scuso per la mia pochezza… 🙂

    @Mario: a dire il vero io esperienze così tragiche non ne ho vissute – ma temo che ci arriveremo presto.
    Mi sono presa del tempo per rispondere, oltre che per i motivi suddetti, anche perché non mi piace parlare male degli altri. Di quelli, per intenderci, che non sono proprio della mia parte ma ci vanno (o ci dovrebbero andare) vicino.
    Prima delle elezioni che hanno “premiato” l’unione, mi ero avvicinata a Rifondazione perché ritenevo il PdCI troppo “morbido”. Poi ho conosciuto Bertinotti e sono riuscita a litigarci… quindi, giocoforza quasi, mi sono messa in contatto con il PdCI della mia provincia e, sorpresa!, ho trovato un gruppo di compagni seri, preparati, onesti, che sopportano le mie intemperanze, con i quali ho anche avuto da dire sulla linea ma da cui ho sempre avuto il massimo rispetto (reciproco, se posso azzardare un giudizio su di me). Compagni insomma. Quelli che io penso debbano essere i compagni. Belle persone. Ultimamente, per la tornata elettorale ma non solo, abbiamo (hanno più che altro, data la mia invalidità spero momentanea) lavorato a stretto contatto con Rifondazione. A quanto mi riferiscono, la situazione che descrivi tu qui non è molto diversa. Mania di protagonismo dilagante, interessi di parrocchia anziché di tutti e via così.
    Ripeto: non mi piace parlarne, ma non perché bisogna far credere che sia tutto bello e perfetto; semplicemente, oltre a voler verificare di persona (ho la testa dura…) perché anche spettegolare è ben triste, sostanzialmente non mi piace parlar male di Rifondazione per quella che può essere un’esperienza territoriale “strana”. Conosco compagni di quel partito che mi danno dei punti, quanto ad impegno, coerenza ed esempio. Te ne cito solo una – che trovi anche scorrendo i link del nostro blog: Franca. Vai a trovarla, scoprirai che c’è del buono ovunque.
    D’altra parte sarei pronta a scommettere che qualcun altro si è trovato in condizioni simili frequentando il PdCI o altri partiti, perché vedi, l’idea è giusta e bella e nobile, ma chi la mette in pratica è umano: a volte non all’altezza di quello in cui dice di credere.
    Io a Torino conosco solo, e ben poco, Ciro Argentino del PdCI, quindi non posso darti indicazioni – peraltro non richieste! Lo stimo parecchio: se vuoi, prova con il PdCI – che poi se tutto va bene (ma non è escludibile che ci siano anche dei “tagli di rami secchi”) tra poco saremo un’unica grande famiglia. Con tutti i problemi che essere famiglia crea.

    @Matteo: IdV è costituita anche da degnissime persone, lo ripeto ancora. Ma è la loro politica economica in primis che non mi convince, e se l’opposizione a Berlusconi è solo quella, a me non basta. Mi pareva di averlo già detto.

    @Mat e l’Incarcerato: pare che l’abbiamo capito davvero in pochi, ma almeno qualcuno l’ha fatto! 🙂
    L’unione forzata con i moderati non di destra non può portare grandi frutti: basta guardare l’esperienza con il governo Prodi o prima ancora…

    Un abbraccio a tutti.

  6. skakkina dice :

    Ma come si fa a dire che il risultato per la sinsitra non è stato male… “se si fa la somma”? La somma si fa se c’è unità, punto e basta.
    Io sono furiosa con queste “sinistre”: qualcuno vuole spiegarmi qual è il problema? Vedere chi è più duro e puro?
    Questo è un paese di cacca, e io ho deciso di sporcarmi le mani: avevo giurato e spergiurato di non votare mai PD ma l’ho fatto, e lo rifarò finché a sinistra non si trova unità. Preferisco violentarmi psicologicamente e dare un voto di peso (sempre “contro”, ma ora l’emergenza è questa) che lisciare l’ego di qualcuno.
    In politica si fanno compromessi fra distanze infinitamente maggiori che quelli fra i comunisti e i più comunisti. Il resto è filosofia da associazione culturale.
    Elena, riguardo al tuo ultimo paragrafo: quella esperienza era meglio di quello che accade oggi, ne converrai. In ogni periodo storico si combatte con le armi che si hanno a disposizione, fosse anche un ronzino come quello dell’Unione.
    Ah, e comunque ciao a tutti!
    (ska + inquilino)

  7. solleviamoci dice :

    Bentornata Skakkina!!! Tutto bene? Chi è l’inquilino, quello che penso io? 🙂
    Per quel che riguarda i risultati, non credo ti riferissi a quanto ho scritto io: non ho mai fatto somme se non per dire che il risultato odierno vede le due formazioni a sinistra del PD ottenere – singolarmente – un risultato maggiore che quando erano insieme nell’Arcobaleno. E questo è un dato di fatto innegabile – ed è anche il motivo per cui sono convinta che è giusto che ognuno vada per la sua strada. Inutile fare partiti pastrocchio – diverso può essere il discorso a livello di coalizione, ma lì ci vorranno garanzie ben maggiori di un programma disatteso sistematicamente dai “grandi” – e questa è cosa su cui eri d’accordo.
    Io le mani continuo a sporcarmele, per quel che posso adesso, ma sto a sinistra. Non darò il mio voto al PD a meno che non diventi fisicamente l’unico partito fuori da PDL e Lega. Piuttosto che al PD, lo dò ad IdV – che dal punto di vista giustizia dà dei punti a quei pallidi eredi del PCI. Ma già, c’è pure di mezzo la ex DC.
    Tu hai deciso di credere loro? Sei più ottimista di me. Questo non significa certo che ti banno, ti censuro o altro: semplicemente, se la sinistra (ma poi loro NON SONO di sinistra: oltre agli esempi già riportati, Franceschini stesso, che pure a volte è più tosto di Veltroni, è figlio della DC… e non lo dico io ma la sua formazione politica) è questa, be’ per me siamo al capolinea.
    Io sono oltre.
    Perché no, cara Ska: quell’esperienza per me non è stata meglio di quanto accade oggi. Io oggi non vado in giro a testa bassa perché i miei rappresentanti nel governo non riescono a portare avanti un progetto, un programma che è uno perché appena ne chiedono l’attuazione arriva un politicuncolo qualsiasi e mette il veto. I miei rappresentanti non sono costretti a far passare leggi discutibili perché altrimenti il governo cade… e chissenefrega.
    Detesto i compromessi, ma se devo farli, allora che siano tali: una via di mezzo tra quello che voglio io e quello che vuole qualcun altro, non che io ci metto il buonsenso e la responsabilità e gli altri se ne approfittano. Questo a casa mia si chiama “calare le braghe” e io – ma non sono certo l’unica, ed il voto l’ha dimostrato – non ne voglio più sapere. Poi è anche inutile che continuiamo a parlarne, di questa fantomatica unione, perché se ben ricordi è stato proprio Veltroni a mandarla a monte a priori… ergo…

  8. Matteo dice :

    Elena: possibile che fai finta di non capire? I voti al PCI li ha sottratti la lega e non solo. La verità e che i comunisti rappresentano se stessi. Punto. Dovrei anche farti osservare che gli irriducibili, oltretutto nati da un’unica madre, se litigano anche tra loro significa solo una cosa, e cioè che il comunismo, meglio, chi crede di rappresentalo, racchiude in se il germe dell’egemonia culturale e delle ideologie e pertanto è un partito innegabilmente centrista, antidemocratico e dispotista.
    Ska parla con toni chiari, spero che sia arrivata alla stessa conclusione.
    Questo è il mio pensiero e lo è sempre stato. Nessuno può acrreditare risultati di democrazia avanzata là dove il resto dell’umanità ha dimostrato il contrario.
    Sapiens fingit fortunam sibi.

  9. skakkina dice :

    No, Elena, non si tratta di crederci. Io non credo al PD, mi irrita e schifa forse più di prima, non pensare. Però questa non è una situazione in cui fare dell’idealismo, e preferisco criticare ma esserci. Partecipare, appunto. Ho dato il mio voto al PD per votare contro Berlusconi. Punto. E’ una questione matematica. Il governo Prodi è stato un disastro, ma almeno non era una condanna a morte della democrazia. Ho bisogno di fare numero contro tutto questo, poi ricomincerò a votare secondo coscienza, ma ora no. Ti sembrerà strano, ma questo è l’atteggiamento più radicale che io possa immaginare per me stessa. Non ce la faccio a camminare a testa alta: il non aver votato questo governo non mi esime dal subirlo. Mi vergogno e mi dispero dal profondo delle mie viscere per quello che sta accadendo nel mio paese, e per l’indifferenza e la collusione generale con cui viene accolto.
    E il frazionamento a sinistra per me è un atteggiamento intellettuale, anacronistico e fuori dalla realtà. Fosse per me, distruggerei tutto, emarginerei tutti i “capi” attuali, Diliberto incluso, e rifonderei tutto. Dal bassissimo. Non penso a una coalizione, penso a un partito. E penso poi, certo, ad alleanze coi moderati, che devono cambiare pelle e devono mostrare rispetto per i programmi (su questo ero e sono a sarò sempre d’accordo).
    Non sono diventata moderata, anzi, mi sento più estremista di prima. Ma c’è un momento per tutto, e questo è quello delle scelte “sporche”.
    p.s.
    Sì, l’inquilino è quello che pensi, ti avevo pure dato un’anteprima mesi fa ma non l’hai colta (4 mesi e mezzo, ora) 🙂
    p.s.2
    Vorrei ben vedere che non mi censuri e non mi banni, mi meraviglia pure che tu lo sottolinei: excusatio non petita, accusatio manifesta! 😀

    Infine: ciao Matteo! Un abbraccio!

  10. Matteo dice :

    SKa!!!
    Auguri!
    4 mesi e mezzo e già sembra esistere da sempre. Così è stato per me (come padre 🙂
    Ora si che sei una…… tigre.
    Condivido, la massima priorita è far cadere il re. Gli altri, i suoi maestrini, commis, adulatori e cortigiane non rappresenteranno mai un vero pericolo per il popolo della giustizia, dell’uguaglianza e della libertà.
    Un abbraccio.
    Derideri merito potest qui sine virtute vanas excercet minas.

  11. solleviamoci dice :

    Scusa Ska, ma non avevo capito… pensavo che fosse un progetto allora, non una realtà in divenire!!! Bene, sono proprio contenta. Tienici informati!!! E speriamo che sia femmina… 😀
    Non ti sto a stressare con le mie vicissitudini (già me le devo subire quotidianamente, da più tempo del tuo… ehm… cantiere), ma… diciamo che sono stressatina. Ma guarda che io non ho chiesto scusa: ho solo ribadito la politica del blog (e poi sono ben altri quelli da cui comincerei… e lo sai). Appro: la testarossa s’è innamorata del latino e ha deciso di passare al classico. Povera me!!! (in realtà son felicissima)
    Quanto al PD, non riesco a vederlo come voto di protesta e nemmeno come voto di contenimento al cavaliere. Ha fatto più opposizione IdV del PD, mi pare… quindi se proprio io avrei scelto IdV.
    Che ti posso dire, non capisco il tuo ragionamento ma lo rispetto.

    Quanto a te, Matteo… non faccio finta di non capire. Non capisco. Almeno riconoscimi l’onestà… A parte che se SeL e la lista anticapitalista litigano magari è perché proprio uguali non sono (e se ti ricordi bene anche PCI e PSI lo facevano). Poi dici che la cosa principale è far cadere il re: io non sono convinta che basti, ma cmq per farlo cadere ti vai ad appoggiare al PD, massì quello che, quando il cavaliere era in declino, Veltroni ha detto “senza Berlusconi non si fa nulla”??? Ma dove vivi? Ancora ancora sostenessi, come hai fatto in passato, IdV. Ma che il PD faccia opposizione, questa è campagna elettorale tardiva e in malafede. E quando mai? Ma se oggi hanno pure preteso il voto segreto (sì, proprio il PD, che pure ha detto tramite Gentiloni che avrebbe votato contro…) per il ddl antiintercettazioni… e infatti la maggioranza s’è ritrovata con 20 voti in più… Ma se non hanno mai nemmeno voluto affrontare il discorso del conflitto di interessi… e a questi io dovrei lasciare il compito di fare opposizione? Ma-anche no? Più che altro no!
    E che il PCI abbia perso voti per “colpa” della Lega, ci può stare. Anzi, lo so. Ma ha cominciato a perderli in contemporanea alle modifiche del nome: ti dice nulla?
    Poi, visto che io sono comunista dichiarata e quindi antidemocratica e dispotica, com’è che ancora scrivi, su queste pagine? Non dovrei averti già spedito in Siberia? O in qualche miniera di sale? 🙂

  12. skakkina dice :

    Elena, grazie. E’ più probabilmente maschio, ma lo saprò con certezza fra un paio di settimane.
    Dai, su, dov’è il tuo senso dell’umorismo? Certo che lo so che se avessi l’abitudine di censurare non cominceresti da me, appunto mi sono meravigliata della precisazione, e la citazione (anche se quella di Matteo è molto più raffinata) ci stava tutta. 🙂
    Le tue vicissitudini le conosco e mi auguro siano in via di miglioramento, a questo punto. O no? Da Gennaio?!
    In quanto al voto, non pretendo tu mi capisca o mi condivida. Non è stata una scelta facile nemmeno per me. E d’altronde poi neanche io capisco come sia possibile in queste condizioni decimare la vera sinistra ed impedirsi così di esserci. Oramai sono d’accordo con Matteo sull’autoreferenzialità dei comunisti nostrani, e comincio a pensare che non ci si voglia proprio arrivare a contare qualcosa, perché assumersi responsabilità concrete rende sporchi e stempera l’idealismo connaturato al pensiero comunista. Scusa, ma a me pare una forma di snobismo intellettuale fuori luogo oggi più che mai.
    Quanto all’eventuale preferenza per l’IDV: che ti devo dire? Io di Di Pietro non mi fido, è più forte di me. Condivido alcune sue battaglie, ma non posso ignorare che sostanzialmente è un uomo di destra.
    E poi resta il fatto che il PD, lo si voglia o no, è il secondo partito in Italia: mi è sembrato il cavallo più adeguato su cui puntare per spodestare Papi, o almeno provarci. D’Alema e Veltroni mi fanno ribrezzo, e mi viene la pelle d’oca a leggere che vengono rifatti per il futuro nomi improponibili (mancano solo Fassimo e Rutelli e siamo a posto), ma la situazione è questa. Ora.
    Sarò felice di tornare a votare là dove batte il cuore quando il peggio sarà passato (ma la vedo dura) e quando sentirò che a sinistra non si punta coscientemente a stare al di fuori persino dell’opposizione.
    ___
    Ma venendo alle felici note: la Testarossa passa al classico da un’altra scuola? Ricomincia da capo o cosa?

    Matteo: sì, e così, sembra esserci da sempre. Elezioni e incazzature politiche a parte, sono davvero felice. 🙂

  13. skakkina dice :

    Ohi, Elena, forse così mi capisci (spero tu possa vedere il video). Mai visto Brian di Nazareth? La situazione della sinistra mi pare esattamente questa:

  14. solleviamoci dice :

    No, cara Ska: la mia odissea continua… anche se non ne posso più, ma a quanto pare sono l’unica. E’ il classico “l’intervento è riuscito, il paziente è morto”. Poi con il fatto del consenso informato sei bell’e fritto. Ma non ho voglia di parlare di me – già mi devo sopportare tutto il giorno…!
    Io proprio non ti capisco. Bello il video qui sopra, mi ha anche fatto ridere, ma… come si fa a dire che siccome il PD è il secondo partito bisogna appoggiarsi a quello, scusa… come se non fosse lo stesso che è andato in piazza per il family day (ma-anche no), quello che non ha fatto niente contro il conflitto di interessi (ma-anche no, questa volta nel senso di rafforzativo del niente), quello che tutte le volte che c’è da votare una legge che possa anche solo lontanamente dar fastidio al Vaticano si trincera nel voto segreto… l’UDC oggi ha detto che farà un’interrogazione contro le milizie fasciste neocostituite, e il PD? Silenzio… Poi che Di Pietro sia di destra è vero, mica sto a dire il contrario… ma sulla giustizia è anni luce avanti al PD.
    Proponi un'”unione bis”, a quanto capisco… be’, io invece voglio un partito comunista forte che, dall’alto della sua forza, possa anche scegliere di fare alleanze in chiave antiberlusconiana. Anche con il PD, persino con gli amici di Vendola che sono i diretti discendenti di quel “socialista” che fu Craxi… anche con l’UDC, quando è d’accordo. Ma niente ammucchiate subalterne al vaticano. Ecco. E finché i compagni voteranno PD o si asterranno, sta’ pur certa che niente migliorerà. Ci terremo il cavaliere per i prossimi duemila anni e voi resterete a cullarvi nell’illusione di aver fatto opposizione… Io non ci sto.

    La Testarossa ricomincia, il primo anno di scientifico è stato… traumatico ma illuminante! 🙂
    Benvenuto dunque all’inquilino… ma io spero ancora che sia una bimba!!! 😀
    Ciao, senza rancore e senza rabbia… si discute, ma la stima resta, no? E non tirarmi ancora in ballo una citazione latina che sennò rispolvero il caro vecchio Eraclito: “bisogna che il popolo combatta per le sue leggi come per le sue mura”… 🙂

  15. skakkina dice :

    Elena cara, certo che rimane la stima, ci mancherebbe. Non sto a tessere le lodi del PD, non sono impazzita fino a questo punto. E non “propongo” un Unione bis che reiteri i disastri del tempo, ma… se me lo chiedi, lo preferirei mille volte alla situazione attuale. E va bene che non si può sempre pensare al meno peggio (io la odio questa logica, normalmente), ma io ora sono davvero terrorizzata. Tutto ciò è fuori dalla sana alternanza fra destra e sinistra.
    Un partito comunista forte è senz’altro necessario, ma come può nascere se tre sottolinee si rubano i voti l’un l’altra? Io sinceramente rido come del video qui sopra, ma amaramente, con le lacrime. Perché mi pare ci sia molto di più che possa unire anziché dividere, o no? Se non è così, per favore, spiegami dove sono le grosse divergenze e se non siano superabili in nome di un 6/7 % complessivo effettivo.
    Sì, questo PD è da schifo, ma questa è ancora un’altra storia. Fuori i vari D’Alema e Fassino e Rutelli e compagnia cantante (ma tanto se il baffo si ripresenta si accorgerà dell’accoglienza degli elettori), e che i baciapile vadano nell’UDC, dove senz’altro saranno ben accolti.
    Una volta che ciò sia avvenuto (anche se so che è pura utopia), bisogna che a sinistra ci si convinca che è necessario fare alleanze anche con certa gente, sì. Perché per farsi sentire non bastano una manciata di seggi, bisogna essere indispensabili. Ovvio che andranno fatte delle rinunce, dolorose, anche, ma ci saranno altre vittorie.
    E io sarò felice, anzi non vedo l’ora, di tornare a votare come prima. Però per ora io NON odio il Fronte del Popolo di Giudea più dei Romani. Quindi non posso far parte del Fronte Popolare.
    Ora la smetto, Ele, che mi pare di difendere il PD che con la sua inettitudine mi fa incazzare quasi al pari dell’estrema nera efficienza del PDL. E ciò mi deprime. 😦

    Mille auguri alla Testarossa, che si goda le vacanze più che può, e ricominci a settembre con più grinta di prima.
    E un abbraccio a te, vedi di non buttarti giù.

  16. solleviamoci dice :

    Sono d’accordo con quanto scrivi, cara Ska. Solo che… ecco, sono allergica ai compromessi. Quantomeno a quelli a senso unico! Ad esempio, potrei accettare che non si parli di DICO (certo, perché nel frattempo andrei in piazza a raccogliere firme per una legge di iniziativa popolare…) ma NON le “missioni di pace”. E sta’ pur sicura che il PD non ha la minima intenzione di eliminarle, o farle diventare realmente tali. Di rospi da questa “opposizione” ne abbiamo ingoiato parecchi anche quando era governo, per i miei gusti. E’ per questo che voglio in PCI forte. Per bilanciare le timidezze, le paure, le indecisioni e anche le collusioni di “questa opposizione”. Quanto allo scannamento a sinistra, direi che è inevitabile e spero anche risolutivo, così poi non ci pensiamo più. Perché se Vendola dice che il cavaliere è ammirevole in quanto self-made man e cerca nel frattempo l’alleanza strategica con il PD ed il suo nume D’Alema, faccia pure: ma non può pretendere che gli andiamo dietro tutti. Se Ferrero pensa di aprire a Vendola (trovandosi così nuovamente sublaterno al PD), anche lui: faccia. Ma io non lo seguo. E’ più facile per me andare d’accordo con il PCML, il PdAC e gli altri che con quelli che hanno in testa solo una poltrona. La loro. E certo che arrivare al governo sarà dura: perché finché tutti partono dicendo che vogliono specifiche garanzie sui posti (tanto, diciamocelo fuori dai denti: i programmi, anche se scritti e firmati, sono solo parole… ho ancora quello dell’unione da qualche parte… appunto) e non capiscono che la cosa fondamentale è battere il nemico (e non l’avversario, come sostiene il non-compagno Bertinotti) e cioè non solo il cavaliere, ma proprio il modello culturale ed economico che esprime… per non parlare della lega, che per certi aspetti è pure peggio.
    Be’ insomma. Il discorso è sempre lo stesso: io del PD come opposizione non mi fido – anche perché voglio proprio vedere chi li sbatte fuori, Fassino D’Alema Rutelli e soci…
    E comunque SeL non è comunista! Lo dicono loro… quindi resta PRC-PdCI-Socialisti 2000 e PCML. Giusto? 😀
    Ma stai tranquilla: non mi butto giù. Credo di essere finalmente sul fondo…! 🙂 ciao!

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