Archivio | novembre 14, 2012

DISORDINI IN ARGENTINA – GENTILMENTE OFFERTI DA GOLDMAN SACHS

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DISORDINI IN ARGENTINA – GENTILMENTE OFFERTI DA GOLDMAN SACHS

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DI TONY CARTALUCCI
Land Destroyer

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La “Primavera Araba” ingegnata dagli USA (1) ci ha regalato in Egitto il “Movimento Giovanile 6 aprile” (2) , condotto da da Mohammed ElBaradei (3), manovrato da Wall Street, coordinato con la Fratellanza Musulmana della “Rivoluzione del 17 Febbraio” in Libia , cioè i terroristi di Al Qaeda del Gruppo Islamico Combattente Libico (4). E ora anche l’Argentina ha il suo movimento “8N”, ovvero “8 Novembre” che lavora in piena sincronia con il gruppo editoriale argentino di proprietà straniera “CLARIN”. CLARIN ha appoggiato con grande entusiasmo i manifestanti (5), preparando il terreno retorico necessario per giustificare una tale presenza di piazza.

Il Guardian riporta il loro articolo: “L’Argentina protesta: più di mezzo milione di persone manifestano contro Fernández de Kirchner!”(6): La notizia della manifestazione si è diffusa attraverso i social network. Molti organizzatori restano anonimi, ma Mariana Torres, amministratore della pagina Facebook El Anti-K, una delle più attive nell’organizzazione della manifestazione, ha detto di essere molto felice: “E’ stata una vera festa della democrazia.” C’era più di un motivo per protestare: molti delle fasce medie sono infuriati per l’alto tasso d’inflazione attuale, che ha raggiunto il suo picco massimo dell’ultimo decennio, stimata intorno al 25% da economisti privati; le restrizioni di valuta hanno creato un mercato nero del dollaro americano; il tasso di crescita è tra i più bassi dell’intera America Latina.

Gli slogan e i motti hanno preso di mira anche i recenti casi di corruzione e i tentativi del Presidente Fernandez di limitare i poteri dei grandi gruppi editoriali e televisivi.  Clarín, il gruppo editoriale più importante del paese, ha accentuato la sua critica al governo attuale proprio poco prima dell’entrata in vigore (il prossimo 7 Dicembre) di una legge che limiterà il suo “impero” mediatico.

Il fatto che il Guardian abbia menzionato la pagina Facebook “El Anti-K” (7) è interessante per due motivi. Primo: Mariana Torres e il suo collaboratore Marcelo Moran, creatore della pagina, hanno dichiarato di “non essere affiliati ad alcuna organizzazione politica”.(8) Ma considerando il livello di appoggio che la manifestazione ha ricevuto da parte di particolari interessi Argentini ed esteri (9) fa sorgere alcuni dubbi sulla veridicità di tale affermazione. Secondo: mentre il Guardian tenta di raffigurare “El Anti-K” come un’entità separata dal gruppo CLARIN, la pagina stessa è zeppa di commenti di strenui difensori di CLARIN; uno di questi diceva così (tradotto dallo spagnolo): Clarín è una società e in quanto società il suo scopo è di unire sforzo umano e capitale, per l’ottenimento di un profitto. Se questo avviene nei limiti della legge, noi che abbiamo acquistato i loro prodotti e servizi dobbiamo solo starcene zitti, oppure cercare un’alternativa. Il Governo Kristina è un governo che prende il nostro denaro (quello delle tasse che paghiamo) e lo usa per propri scopi.

Mentre possiamo dire che qualsiasi governo è alla fine colpevole di prendere il denaro sudato della gente e ridistribuirlo in altri modi – dire che CLARIN è solo un’onesta società che opera nei limiti della legge per “unire sforzo umano e capitale e ottenere un profitto” e che la sua influenza arbitraria non sia un fattore da considerare, è di un ingenuo pazzesco. Quanta arbitraria influenza arbitraria può esercitare un gruppo come Clarin? Abbastanza, essendo appoggiata da una delle maggiori istituzioni finanziarie della Terra, Goldman Sachs.

Come abbiamo già visto durante la “Primavera Araba” congegnata dagli U.S.A., un’istituzione finanziaria come la Goldman Sachs non è solo un’entità che opera da sola, ma è parte di un più vasto cartello d’interessi finanziari societari,(10) che non si limita a complottare di nascosto durante fumosi consigli d’amministrazione, ma finanzia noti pensatoi politici come la Brookings Institution, il Consiglio di Relazioni Estere (Council on Foreign Relations-CFR), l’ American Enterprise Institute e il Gruppo di Crisi Internazionale (ICG). A loro volta questi think-tank sfornano politiche che poi i politici mettono in atto, e opinioni che si diffondono a macchia d’olio attraverso i grandi gruppi editoriali occidentali e i gruppi locali, come appunto il CLARIN Group in Argentina.

Enti finanziati dal governo USA come il National Endowment for Democracy (11), la Freedom House e la Open Society di George Soros, costituiscono gruppi di opposizione in paesi – bersaglio, a volte anche con finanziamenti diretti, laddove le organizzazioni locali non sono in grado o non hanno abbastanza interesse a collaborare con quei particolari interessi esteri.

In Argentina appare chiaro che gli interessi speciali locali sono ben collegati ai progetti occidentali – proprio come per il Venezuela, ed è in corso in questi due paesi una campagna praticamente identica (12) mirata alla loro distruzione.

Ma in Argentina esiste davvero un’opposizione

Se da un lato l’attuale governo argentino costituisce un vero ostacolo per gli interessi stranieri, dall’altro esso non è comunque perfetto. Secondo alcuni lettori dall’Argentina, esistono dei legittimi gruppi di opposizione senza alcun legame con ambienti esteri e con i manifestanti di questi ultimi giorni; questi gruppi sono molto contrari alle ingerenze straniere nel paese. Hanno ben chiarito quali sono le loro rivendicazioni e lamentele contro il Governo di Cristina Kirchner, eppure sono stati a malapena citati dai canali d’informazione locali e internazionali.

Sarebbe molto utile se questi gruppi rivelassero la vera natura delle proteste in corso, e invece di manifestare a loro volta, farebbero bene a elaborare un programma di soluzioni concrete per risolvere i problemi denunciati.

I governi di Venezuela e Argentina fanno davvero ricorso al populismo. Se non lo facessero, entrerebbe allora in scena un candidato rappresentante dell’Occidente che utilizzerebbe il populismo per costruire un “movimento popolare” pro-occidente, un’ottima base elettorale inespugnabile, proprio come Thaksin Shinawatra (sostenuto dall’occidente) ha fatto in Tailandia ( 13).

Il populismo è uno strumento socioeconomico: e può essere buono o cattivo a seconda delle mani che lo manipolano. E come per ogni strumento, il suo abuso crea gravi conseguenze.

Le tensioni in Argentina sono causate proprio da questo populismo collegato a influenze straniere, limitato da queste, dalle sanzioni e dai tentativi di destabilizzazione politica ed economica. Come per il Venezuela, dopo la recente rielezione, devono essere esplorate soluzioni permanenti (14), e i veri gruppi d’opposizione hanno un’ottima opportunità per fare da battistrada.

Tony Cartalucci
Fonte: http://landdestroyer.blogspot.it
Link: http://landdestroyer.blogspot.it/2012/11/argentina-unrest-brought-to-you-by.html?utm_source=BP_recent
11.11.2012

NOTE

1) http://landdestroyer.blogspot.it/2011/12/2011-year-of-dupe.html
2) http://landdestroyer.blogspot.it/2011/06/fake-revolutions.html
3) http://landdestroyer.blogspot.it/2011/11/egyptian-protesters-us-stooge-elbaradei.html
4) http://landdestroyer.blogspot.it/2011/09/west-point-terror-center-confirms-al.html
5) http://www.clarin.com/politica/protestas-Jujuy-Tierra-Fuego_0_807519391.html
6) http://www.guardian.co.uk/world/2012/nov/09/argentiana-protests-rally-fernandez-kirchner
7) http://www.facebook.com/pages/EL-ANTI-K/156333624406111
8) http://www.lasvegassun.com/news/2012/nov/11/lt-argentina-anti-government-march/
9) http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11076&mode=thread&order=0&thold=0
10) http://landdestroyer.blogspot.it/2011/11/ned-freedom-house-are-run-by.html
11) http://landdestroyer.blogspot.it/2012/10/us-prepares-for-overthrow-of-venezuela.html
12) http://altthainews.blogspot.it/2012/11/thai-governments-reckless-populism.html
13) http://landdestroyer.blogspot.it/2012/10/venezuelas-victory-over-wall-street.html
14) http://landdestroyer.blogspot.it/2011/04/free-markets-socialism-alternative-view.html

L’immagine nell’articolo è presa dalla pagina 40 (43 pagine nel pdf) del Report annuale 2011 del gruppo Clarin. Goldman Sachs è la più grande (e la sola ) nominata come maggiore azionista del gruppo Clarin. Pdf integrale a questo indirizzo: http://www.scribd.com/doc/112842629/2011-Annual-Report-for-Clarin-Group-Argentina

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fonte comedonchisciotte.org

 

ROMA – Il Tevere esonda, acqua oltre i 13 metri. Fatebenefratelli, allagato pronto soccorso

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Il Tevere esonda, acqua oltre i 13 metri
Fatebenefratelli, allagato pronto soccorso

Traffico in tilt a Roma Nord, chiuso il pronto soccorso del Fatebenefratelli. Esondato l’Aniene

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ROMA – Il Tevere e l’Aniene restano sorvegliati speciali. L’acqua a Ripetta si attesta intorno alle 19 a quota 13,37 metri.

Disagi e danni. Allagamenti si sono verificati all’alba in via Flaminia altezza stazione Celsa, chiusa perché allagata. Lo riferisce l’Agenzia per la mobilità precisando che alle 6 la polizia locale di Roma Capitale e Protezione Civile, che sono sul posto con numerose unità, hanno chiuso al traffico veicolare e pedonale via del Prati Fiscali da largo Valtournache a via Salaria. A Labaro un’auto è rimasta sommersa dall’acqua nel sottopasso vicino alla ferrovia.

Chiuso pronto soccorso Fatebenefratelli. La piena del Tevere ha messo fuori servizio il pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma, al centro del Tevere, sull’isola Tiberina. «L’acqua alle 7.00 di questa mattina ha superato di 70 cm il livello dell’esondazione del 2010. Un record per gli ultimi 35 anni – afferma Franco Ilardo, responsabile dell’ufficio stampa dell’ospedale – Abbiamo chiuso il pronto soccorso e sono inagibili i reparti di diagnostica con mezzi di contrasto e radioterapia. Nessun allarme e nessun pericolo di evacuazione per i ricoverati – assicura – perchè si trovano a un livello superiore a quello della strada. Anche tutte le attività d’assistenza proseguono normalmente». «Siamo però in attesa – prosegue Ilardo – di un possibile picco della piena previsto nel primo pomeriggio. Mentre per rimettere in servizio i reparti allagati serviranno almeno 4 giorni».

Video/ Il Tevere in piena visto dall’alto (elicottero Forestale)

Il sindaco Alemanno. «Dai dati della protezione civile l’ondata di piena toccherà il suo apice a 13,14 metri, un livello tale da non creare problemi se non nelle zone di confluenza tra Aniene e Tevere». Lo afferma il sindaco di Roma Gianni Alemanno durante il suo sopralluogo a ponte Milvio. «La nuova piena – spiega – è prevista tra le 12.30 e le 14 e resterà tale nei prossimi due giorni, questo ci ha detto la protezione civile». «Ringrazio la regione Lazio per tutti gli interventi – continua alemanno – Stiamo vigilando sugli argini e su tutte le situazioni di emergenza. Attualmente sono impegnati 160 volontari, 50 unità specializzate, 1000 vigili urbani, con 60 idrovore. Siamo convinto che la piena possa passare senza gravi danni per la città. Siamo in allerta e invitiamo tutti i cittadini a prestare attenzione». «Si tratta principalmente di rigurgiti – conclude sindaco – l’Aniene come sempre è il punto più fragile. Lì ci sono situazione delicate in quei punti strettamente legati alla confluenza con il Tevere. Quello è il punto più delicato in assoluto, dove ci sono problemi strutturali. Se tutto va bene tra un paio d’ore possiamo state tranquilli. Nei prossimi giorni non ci sono allerte meteo».

Acqua anche nei locali della Protezione civile. I locali seminterrati della sede operativa nazionale del Dipartimento della Protezione Civile, in via Vitorchiano, sono stati invasi dall’acqua. «Come sta avvenendo in molte zone prossime al corso del Tevere e dell’Aniene, anche presso il locale seminterrato di via Vitorchiano sono al lavoro tecnici della struttura, operai e personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco per contenere eventuali situazioni di disagio». «Tale situazione – aggiunge la Protezione Civile – non sta avendo ripercussioni sull’ operatività del Dipartimento. Tuttavia, presso la sede di via Ulpiano (l’altra sede centrale del Dipartimento, ndr), in caso di necessità, per questa situazione come per altri eventi critici, verrebbe attivato un sistema di emergenza che garantirebbe una complessiva funzionalità dell’intera Struttura».

Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli non andrà all’isola del Giglio dove era atteso per partecipare ad un incontro con gli esperti della Protezione Civile europea su come è stata gestita l’emergenza della nave Costa Concordia. Gabrielli resterà infatti a Roma per continuare a monitorare la situazione del maltempo a seguito delle criticità che si sono verificate in questi giorni e nelle ultime ore.

Il Tevere dunque è già esondato in due diversi punti alle porte della Capitale. A Torrita Tiberina, vicino Fiano Romano, l’acqua ha inondato cinque ettari di terreni agricoli, mentre in località Pantano, a Monterotondo, si è allagato un canile. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la protezione civile.

GUARDA IL VIDEO

Esondato anche l’Aniene.
Anche l’Aniene ha esondato questa mattina a Roma allagando le zone limitrofe al fiume nell’area in cui si incontra con il Tevere. Lo rendono noto i vigili del fuoco che stanno monitorando la situazione con squadre di terra ed un elicottero. Numerosi circoli sportivi nella zona del Foro Italico sono completamente allagati ed inagibili, mentre diversi sottopassi sono sott’acqua.

Deviate le linee bus 022 che anziché transitare in via Frassineto, percorre via delle Galline Bianche, poi in fondo svolta a sinistra per poi raggiungere Prima Porta e la 200 che in direzione cimitero Prima Porta, non transita in via Flaminia tra Prima Porta e centro Rai. Sempre per allagamento del sottopasso ferroviario in zona Prati Fiscali, le linee 69-92 e 690 in direzione piazzale Clodio percorrono via Conca D’oro – Ponte delle Valli – Olimpica e Circonvallazione Salaria. A causa di allagamento e dell’impraticabilità delle strade anche nell’intera zona di Castel Giubileo le linee bus 302 e 334 non transitano in zona e sono deviate su: Flaminia-Gra-Salaria/Bel Poggio.

La Protezione civile del Campidoglio, in costante contatto i competenti organismi della Protezione civile della Regione Lazio, ha potenziato i presidi di monitoraggio nelle zone in cui si sono verificati fenomeni di rigurgito a causa del rialzo idrometrico del fiume Tevere. Via dei Prati Fiscali, via Salaria all’altezza del numero 1375, il sottopasso di Tor di Quinto in direzione centro e la rampa di accesso alla galleria giubileo 2000 in direzione Terni sono state chiuse al traffico dalla Polizia locale di Roma Capitale. Lo rende noto la Protezione civile di Roma Capitale.

Barconi alla deriva o affondati. Questa mattina all’alba il barcone del circolo Canottieri Aniene, già messo in sicurezza all’altezza di Ponte Milvio, non ha resistito alla pressione dell’acqua e si è spezzato in più punti. Mentre la Regione Lazio sta elaborando gli scenari, la Protezione civile di Roma ha deciso l’apertura del Centro Operativo Comunale (Coc) a Porta Metronia e ha rafforzato i presidi di vigilanza e pronto intervento sulle tratte di Tevere e Aniene. Lo rende noto la Protezione civile di Roma Capitale. Secondo quanto rilevato dal Centro Funzionale dell’Ufficio idrografico regionale alle ore 8.30 i livelli del Tevere hanno raggiunto 12.79 metri nella stazione di Ripetta.

GUARDA LE FOTO

Danni ai circoli sportivi. Gli storici e prestigiosi circoli sportivi che sorgono sulle sponde del Tevere, a Roma Nord, sono per la maggior parte allagati ed inagibili a causa dell’ondata di piena che ha coinvolto il Tevere e della conseguente esondazione dell’affluente Aniene a causa della differenza dei livelli d’acqua tra i due fiumi. Danni ingenti e disagi si registrano all’ultracentenario circolo canottieri Aniene i cui due galleggianti sono andati distrutti in seguito all’ondata di piena. «Abbiamo registrato notevoli danni, è un disastro. Ci hanno detto che alle 12 è prevista un’altra ondata di piena, speriamo bene», dicono dalla segreteria del circolo. Allagato e inagibile, invece, il Salaria Sport Village. «Si sono allagati i campi di calcio e da tennis, oggi resteremo chiusi per precauzione», dicono dal centro sportivo. Al momento le zone più colpite sono quelle di Ponte Milvio, Corso Francia, via Salaria. I vigili del fuoco stanno anche sgomberando alcune baracche sugli argini del fiume abitate da alcuni senzatetto.

Rafforzati i presidi. La Protezione civile del Campidoglio ha attivato 16 presidi nel tratto urbano del Tevere per l’osservazione degli ormeggi e il controllo dei rifiuti galleggianti; altri presidi di pronto intervento saranno collocati all’Idroscalo di Ostia, ovvero alla foce del Tevere, Ponte Milvio e Prima Porta.

GUARDA IL VIDEO

Le criticità sulle strade. Nel Lazio l’innalzamento del livello del fiume Tevere sta creando disagi su alcuni tratti stradali, dopo l’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito le regioni del Centro Nord. In particolare, l’Anas comunica che sulla strada statale 4 «Salaria» è stato provvisoriamente chiuso al traffico, in entrambe le direzioni, il tratto compreso tra il km 29.300 (incrocio con la strada provinciale 35d) e il km 34.100 (innesto con la strada statale 4dir, presso Passo Corese), tra le province di Roma e Rieti.

Al momento, tra il km 29.300 e il km 34.100 il transito è consentito solo ai mezzi pesanti, mentre il traffico leggero è deviato in loco. Sempre per gli allagamenti dovuti all’innalzamento del fiume Tevere, sul Grande Raccordo Anulare di Roma, all’altezza del km 18,500, è provvisoriamente chiuso al traffico in carreggiata esterna lo svincolo di Castel Giubileo, solamente in direzione Castel Giubileo. Lo svincolo rimane invece aperto in direzione Labaro-Saxa Rubra. Inoltre, in carreggiata interna è chiuso il sottopasso per l’inversione di marcia in direzione della carreggiata esterna del Gra e per Labaro/Flaminia. Infine, il traffico proveniente da Castel Giubileo e diretto sul Grande Raccordo Anulare, in entrambe le carreggiate, è deviato in loco all’altezza della rampa di immissione sul Grande Raccordo Anulare.

Sia sulla strada statale 4, sia allo svincolo di Castel Giubileo del Grande Raccordo Anulare, è presente sul posto il personale dell’Anas e della Polizia stradale per la gestione della viabilità e per garantire la sicurezza della circolazione. Su tutti i tratti delle strade statali danneggiate dalle piogge e dagli allagamenti sono in corso gli interventi necessari a ripristinare quanto prima la normalità della circolazione. In Toscana, dalla tarda serata di ieri è stata riaperta la strada statale 1 «Aurelia», in direzione nord, nel tratto compreso tra San Donato (km 160,000) e Grosseto Centro (km 185,600). Lo stesso tratto è percorribile anche in direzione sud ma, per il momento, solo dal traffico locale.

Mercoledì 14 Novembre 2012 – 08:56
Ultimo aggiornamento: 19:20
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CRISI? NON PER TUTTI – Borse, perché Wall Street è sui massimi di tutti i tempi mentre le altre faticano? Il mistero dell’indice «truccato»


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Borse, perché Wall Street è sui massimi di tutti i tempi mentre le altre faticano? Il mistero dell’indice «truccato»

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Più forte di tutto. Della bolla di Internet scoppiata nel marzo del 2000. Delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 e della bolla supbrime, esplosa nel luglio del 2007 con strascichi che mezzo mondo (Europa inclusa) sta ancora pagando. Wall Street con il suo indice Dow Jones si è messa alle spalle le tre più grandi crisi dell’ultimo decennio e si appresta a chiudere il 2012 al massimo storico, nella terra inesplorata che va oltre la soglia di quei 13.610 punti, toccati lo scorso 5 ottobre.

Dal 2000 l’indice Dow Jones ha guadagnato il 12%. Nello stesso arco temporale (guarda il grafico sulle performance di Borsa del nuovo millennio) il Ftse Mib di Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 64% e il Nikkei 225 di Tokyo il 54%. È andata molto bene Shanghai (+49%) che però è lontana dal record del 16 ottobre 2007 (da allora l’indice, complice la bolla immobiliare e il rallentamento dell’economia cinese ha perso il 66%).

Ma i numeri di Wall Street insospettiscono. Perché se si guarda l’altro grande indice rappresentativo della Borsa americana, ovvero l’S&P 500, il quadro cambia. Dal 2000 quest’altro paniere ha perso il 6%. Quindi è ancora in rosso, nonostante i tre quantitative easing (manovre di allentamento monetario del governatore della Federal Reserve Ben Bernanke) e il messaggio agli investitori di una banca centrale pronta a stampare moneta all’infinito pur di risollevare le sorti della finanza e dell’economia a stelle e strisce.

Quindi, dov’è la verità? Wall Street si è davvero messa alle spalle le grandi crisi che una finanza fuori controllo ha generato in appena sette anni? E come mai, nel mondo economico globalizzato, gli indici azionari dei Paesi industrializzati hanno reagito in modo così diverso? Proviamo a rispondere.

Il mistero dell’indice “truccato”
«È doveroso fare una premessa sulla composizione dell’indice Dow Jones che si trova sui massimi a differenza degli altri indici statunitensi come lo S&P500 – spiega Federico Mobili, responsabile equity di Bnp Paribas investment partners -. Il Dow Jones è un indice composto da 30 società pesato per il prezzo del titolo e non per la capitalizzazione di mercato. Questo implica che le società che hanno prezzi più alti pesano di più sull’indice indipendentemente dal numero di azioni in circolazione. Tale particolarità ha consentito all’indice di superare i massimi del 2000 perché le società con alti prezzi di mercato hanno sovraperformato, come ad esempio, Ibm, Chevron, 3M, Exxon, Caterpillar. Mentre l’indice S&P500, che comprende le più importanti società in termini di capitalizzazione non ha superato i massimi del 2000. La differenza risiede anche nella composizione settoriale degli indici. L’indice Dow Jones non è particolarmente esposto ai finanziari che hanno sottoperformato negli ultimi anni».

continua

12 3  Avanti

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fonte ilsole24ore.com

INGHILTERRA – Uomo in stato vegetativo da 12 anni comunica ai medici che sta bene / VIDEO: Vegetative patient speaks to doctors through scanner


tntmagazine.com:

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Vegetative patient speaks to doctors through scanner

Pubblicato in data 13/nov/2012 da

A man thought to have been in a vegetative state for more than 10 years, has been able to let scientists know that he is not in any pain.

Scott Routley was asked questions while having his brain activity scanned.

Uomo in stato vegetativo comunica ai medici che sta bene

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Di Arianna Laurenti

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    Arriva dall’Inghilterra la notizia che un uomo, in stato vegetativo da 12 anni, avrebbe risposto ai medici di non provare alcuna sofferenza. Ad affermarlo è Adrian Owen del Brain and Mind Instiute dell’University of Western Ontario (Canada).

Nessuna parola, per interagire con Scott Routley i medici si sono serviti di una tecnica che consente di visualizzare l’attività del cervello. Si tratta di una risonanza magnetica funzionale che avrebbe permesso di constatare che il paziente è in grado di elaborare delle risposte.

“Scott è riuscito a mostrare di essere cosciente, un mente pensante. Lo abbiamo sottoposto all’esame più volte e il pattern della sua attività cerebrale dimostra che lui stava chiaramente scegliendo di rispondere alle nostre domande. Riteniamo che lui sappia chi è e dove si trova”, ha spiegato alla Bbc il dottor Owen.

E’ possibile, secondo Morten Overgaard, della Cognitive Neuroscience Research Unit della Aalborg University, che alcuni pazienti in stato vegetativo siano coscienti.

“Oltre il 40 per cento dei casi ci possono errori diagnostici, per cui si crede che si tratti di pazienti in stato vegetativo, quando si tratta invece di pazienti in stato di minima coscienza”, ha commentato la dottoressa [B]Rita Formisano[/B], primario dell’Unità post-coma dell’IRCCS Santa Lucia di Roma.

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fonte vitadidonna.org

Irlanda: le impediscono di abortire e muore. I medici: “Nessun aborto, siamo Paese cattolico” / Woman ‘denied a termination’ dies in hospital


fonte immagine – also article: mirror.co.uk, Savita Halappanavar: Woman dies in hospital after being refused abortion

Aperta un’inchiesta

Irlanda: le impediscono di abortire e muore

Savita Halappanavar, di religione hindu, deceduta in ospedale di setticemia. I medici: “Nessun aborto, siamo Paese cattolico”

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Un caso che sta sconvolgendo mezza Europa. Il caso di Savita Halappanavar, irlandese di origini indiane, è destinato a riaccendere l’annoso dibattito sulle leggi in materia di aborto nella cattolicissima Irlanda. La donna, una dentista hindu di 31 anni, è morta, dopo che i dottori le hanno negato un’interruzione di gravidanza alla 17esima settimana, spiegandole che «questo è un paese cattolico». Le autorità hanno aperto un’inchiesta, mentre il premier Enda Kenny ha dichiarato ai deputati di essere in attesa dei risultati di due indagini sulla morte di Savita, avvenuta presso l’ospedale universitario di Galway, Irlanda occidentale. In Irlanda l’aborto è illegale ad eccezione di quando serve a salvare la vita della madre. I familiari di Halappanavar, hanno raccontato che la donna ha chiesto più volte ai dottori di interrompere la gravidanza, perchè avvertiva un fortissimo mal di schiena e stava per abortire.

LA TESTIMONIANZA – I medici le hanno tuttavia risposto che non poteva abortire perchè l’Irlanda è un paese cattolico e il feto era ancora vivo, ha spiegato il marito Praveen all’Irish Times. «Il consulente spiegò che “finché si sente un battito cardiaco del feto non possiamo fare niente”», ha aggiunto il marito, in un’intervista telefonica dalla regione di Karnataka, nel sud dell’India. Non sono né irlandese né cattolica – disse allora Savita, secondo l’uomo – ma mi hanno detto che non possono fare niente. La donna è morta di setticemia il 28 ottobre scorso, una settimana dopo il ricovero. Il feto è stato asportato dal suo corpo il 23 ottobre, dopo che il cuore del bambino aveva smesso di battere. L’ospedale ha spiegato in un comunicato di avere richiesto un’indagine sulla morte di Savita, che non è ancora partita, dato che i dottori stanno attendendo di parlare con la famiglia Halappanavar, al momento in India per i funerali. La coppia di indiani vive a Galway, dove il marito 34enne lavora come ingegnere. Il premier Kenny ha affermato che il ministro della Sanità ha richiesto una relazione sulle circostanze in cui è morta la donna, mentre le indagini sono state lanciate dall’ospedale e dal dipartimento della Salute irlandese. La morte di Savita è avvenuta a poche settimane dall’apertura della prima clinica privata, in cui è possibile l’aborto, in Irlanda del Nord.

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fonte corriere.it

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Woman ‘denied a termination’ dies in hospital

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KITTY HOLLAND and PAUL CULLEN, Health Correspondent

Two investigations are under way into the death of a woman who was 17 weeks pregnant, at University Hospital Galway last month.

Savita Halappanavar (31), a dentist, presented with back pain at the hospital on October 21st, was found to be miscarrying, and died of septicaemia a week later.

Her husband, Praveen Halappanavar (34), an engineer at Boston Scientific in Galway, says she asked several times over a three-day period that the pregnancy be terminated. He says that, having been told she was miscarrying, and after one day in severe pain, Ms Halappanavar asked for a medical termination.

This was refused, he says, because the foetal heartbeat was still present and they were told, “this is a Catholic country”.

She spent a further 2½ days “in agony” until the foetal heartbeat stopped.

Intensive care

The dead foetus was removed and Savita was taken to the high dependency unit and then the intensive care unit, where she died of septicaemia on the 28th.

An autopsy carried out by Dr Grace Callagy two days later found she died of septicaemia “documented ante-mortem” and E.coli ESBL.

A hospital spokesman confirmed the Health Service Executive had begun an investigation while the hospital had also instigated an internal investigation. He said the hospital extended its sympathy to the family and friends of Ms Halappanavar but could not discuss the details of any individual case.

Speaking from Belgaum in the Karnataka region of southwest India, Mr Halappanavar said an internal examination was performed when she first presented.

“The doctor told us the cervix was fully dilated, amniotic fluid was leaking and unfortunately the baby wouldn’t survive.” The doctor, he says, said it should be over in a few hours. There followed three days, he says, of the foetal heartbeat being checked several times a day.

“Savita was really in agony. She was very upset, but she accepted she was losing the baby. When the consultant came on the ward rounds on Monday morning Savita asked if they could not save the baby could they induce to end the pregnancy. The consultant said, ‘As long as there is a foetal heartbeat we can’t do anything’.

“Again on Tuesday morning, the ward rounds and the same discussion. The consultant said it was the law, that this is a Catholic country. Savita [a Hindu] said: ‘I am neither Irish nor Catholic’ but they said there was nothing they could do.

“That evening she developed shakes and shivering and she was vomiting. She went to use the toilet and she collapsed. There were big alarms and a doctor took bloods and started her on antibiotics.

“The next morning I said she was so sick and asked again that they just end it, but they said they couldn’t.”

Critically ill

At lunchtime the foetal heart had stopped and Ms Halappanavar was brought to theatre to have the womb contents removed. “When she came out she was talking okay but she was very sick. That’s the last time I spoke to her.”

At 11 pm he got a call from the hospital. “They said they were shifting her to intensive care. Her heart and pulse were low, her temperature was high. She was sedated and critical but stable. She stayed stable on Friday but by 7pm on Saturday they said her heart, kidneys and liver weren’t functioning. She was critically ill. That night, we lost her.”

Mr Halappanavar took his wife’s body home on Thursday, November 1st, where she was cremated and laid to rest on November 3rd.

The hospital spokesman said that in general sudden hospital deaths were reported to the coroner. In the case of maternal deaths, a risk review of the case was carried out.

External experts were involved in this review and the family consulted on the terms of reference. They were also interviewed by the review team and given a copy of the report.

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fonte irishtimes.com

Gaza, leader militari di Hamas uccisi in un raid israeliano: «E’ solo l’inizio». La replica: «Adesso sarà l’inferno»

فيديو إغتيال القائد أحمد الجعبري

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Pubblicato in data 14/nov/2012 da

فيديو إعتيال القائد أحمد الجعبري من موقع وزارة الدفاع الصهيونية

Ahmed al-Jabari  (Xinhua)  Ahmed al-Jabari (Xinhua) – fonte adnkronos.com/IGN/: M.O., raid israeliano sulla Striscia di Gaza: ucciso il capo militare di Hamas

Gaza, leader militari di Hamas uccisi
in un raid israeliano: «E’ solo l’inizio»

Duro colpo all’organizzazione islamista nel corso di una massiccia operazione aerea lanciata da Israele. La replica: «Adesso sarà l’inferno»

https://i0.wp.com/www.ilmessaggero.it/MsgrNews/MED/20121114_jabari.jpg

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GAZA – Il comandante militare di Hamas Ahmed Jaabari è rimasto ucciso oggi nell’esplosione della sua auto a Gaza, attribuita da fonti locali a un raid israeliano. Lo riferisce la radio di Hamas, la fazione islamico-radicale palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Israele conferma l’azione. «Ahmed Jaabari, il capo del braccio armato di Hamas (Brigate Ezzedin al-Qassam), era stato direttamente responsabile negli ultimi anni della esecuzione di attacchi terroristici contro lo Stato di Israele»: lo afferma un comunicato del portavoce militare israeliano, rivendicandone formalmente l’uccisione. «Lo scopo di questa operazione – si legge ancora nella nota – era colpire in maniera significativa la catena di comando della leadership di Hamas e della sua infrastruttura terroristica».

«Si è trattato di un’azione chirurgica» sostiene il portavoce israeliano, secondo il quale il raid non ha colpito persone innocenti. Oltre ad Ahmed Jaabari, capo del braccio armato di Hamas, Israele ha ucciso oggi un altro responsabile militare della fazione islamica palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Si tratta, ha precisato la radio militare, di Raed Attar.

Uccidendo il capo militare di Hamas Ahmed Jaabari, Israele ha “aperto le porte dell’inferno”. Lo hanno detto in un comunicato le brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato dell’organizzazione islamica.

L’operazione di Israele. L’esercito israeliano ha annunciato di aver dato vita a un’operazione – per il momento solo aerea – denominata “Colonna di nuvola” (Cloud Pillar) contro Hamas e altri fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza. Da Gaza si ha intanto notizia di raid ripetuti, di bombe su installazioni della polizia di Hamas e di colonne di fumo. L’attacco contro Jaabari segna l’inizio – ha detto il portavoce militare Yoav Mordechai, citato dal Jerusalem Post – di una campagna per colpire Hamas e le “organizzazioni terroristiche” a Gaza.

«Il primo scopo – ha aggiunto – è di riportare la quiete nel sud di Israele (bersaglio di lanci di razzi dalla Striscia, ndr) e il secondo di colpire le organizzazioni terroristiche». Israele ha colpito oggi a Gaza, secondo il portavoce militare, diversi siti dove Hamas custodiva razzi con una gittata superiore ai 40 chilometri: dunque potenzialmente minacciosi per la zona centrale di Israele, Tel Aviv inclusa. Fonti militari israeliane aggiungono che una parte di questi siti erano allestiti in edifici civili: conferma – sostengono – del modo di agire di Hamas, «che usa i civili come scudi umani».

Mercoledì 14 Novembre 2012 – 18:01
Ultimo aggiornamento: 18:57

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fonte ilmessaggero.it

FATE GIRARE!! – ROMA, LA LOCANDA DEI GIRASOLI RISCHIA LA CHIUSURA


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LA LOCANDA DEI GIRASOLI RISCHIA LA CHIUSURA

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A Roma c’è un ristorante la Locanda dei Girasoli. E’ nato dalla volontà di alcuni genitori di ragazzi con la sindrome di Down per dare una prospettiva lavorativa ai loro figli Claudio,Valerio, Emanuela e Viviana che già oggi ci lavorano come camerieri. Purtroppo non è in una via molto frequentata di Roma (in zona Quadraro) ed è molto difficile farlo conoscere. Però se non riusciamo a farlo in fretta, le prospettive non sono molto allegre. La pizza è buona, il locale è carino ed economico e vale la pena di dar loro una mano, non vi pare? Un primo aiuto può essere far girare questo messaggio al maggior numero di amici possibile; se poi conoscete persone o uffici nella zona Appio-Tuscolano è ancora meglio o se avete un amico giornalista che può pubblicizzare la loro esperienza, ancora meglio.


Via dei Sulpici 117/h – 00174 Roma
Tel – Fax 06.76.10.194
info@lalocandadeigirasoli.it

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fonte romanotizie.it

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PURTROPPO CI RISIAMO!

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Cari amici siamo davvero in grosse difficoltà; la crisi ci sta investendo con tutta la sua forza; investe noi e il progetto in cui crediamo da anni.
Purtoppo siamo davvero ad un passo dal punto di non ritorno e quindi VI CHIEDIAMO UN SFORZO per fare in modo che i nostri ragazzi possano continuare a lavorare e non perdere un grosso spazio di vita e integrazione che la “Locanda dei Girasoli” rappresenta.

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Vi chiediamo, per chi può e vuole, di donare un contributo al conto IBAN IT 96 R056 9603 2200 0000 3389 X 92 e/o di venirci a trovare per una buona cena o una buona pizza.

Visto il momento di difficoltà economiche la “Locanda dei Girasoli” rimarrà chiuso la domenica, il lunedì e il martedì. Gli altri giorni sarà aperto per la cena.

Raggiungerci è molto semplice: il ristorante si trova al Quadraro, in via dei Sulpici 117/H.
Ci si arriva anche in metropolitana: basta scendere alla fermata Numidio Quadrato e in pochi minuti si raggiunge la Locanda.

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Mangiare alla Locanda dei Girasoli è, in primo luogo, un piacere che si unisce ad un atto di solidarietà nei confronti di quattro giovani con sindrome di Down che stanno affrontando un percorso di inserimento lavorativoè motivo di orgoglio per il  quartiere Quadraro altresì detto “il nido di vespe”,  la presenza di una esperienza conosciuta e apprezzata in tutta Italia quale esempio di  imprenditoria sociale nato dall’impegno intrapreso da qualche anno dalle famiglie di ragazzi disabili diventate poi la cooperativa  “I Girasoli” e dalle cooperative “Cecilia” e “Al Parco” che nel tempo si sono unite in questa avventura solidale.

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Prenota subito una cena alla Locanda
Info e prenotazioni: 06/7610194
La locanda dei Girasoli – Cooperativa sociale “I Girasoli” SOC.COOP. A.R.L. ONLUSa dei Sulpici 117/H – Tel-Fax 06.76.10.194

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fonte lalocandadeigirasoli.it

CONTRO LA CRISI – Cortei e proteste in mezza Europa. Caos a Roma, tre agenti feriti a Torino / VIDEO: Corteo romano, gli scontri sul lungotevere (14/11/2012)

Corteo romano, gli scontri sul lungotevere (14/11/2012)

[youtube.it=http://www.youtube.com/watch?v=0nYomoDcPxo]

Pubblicato in data 14/nov/2012 da

Guerriglia sul lungotevere romano all’altezza prima della Sinagoga. La polizia ha risposto alle sassaiole dei manifestanti. Tommaso Rodano

Cortei e proteste in mezza Europa
Caos a Roma, tre agenti feriti a Torino

L’agente è stato accerchiato e colpito da circa venti autonomi. Due colleghi feriti a Padova. A Milano tafferugli in stazione. Cariche e proteste a Roma. A Napoli occupata la stazione. In piazza lavoratori e studenti

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L’Europa scende in piazza per «il lavoro e la solidarietà» e contro le misure di austerità decise dai governi che stanno innescando «pericolosi processi di recessione». Si registrano tensioni, scontri e feriti in molte città in Italia e all’estero con iniziative in 23 dei 27 paesi dell’Unione Europea. In Spagna, Portogallo, Grecia e Italia è sciopero generale. Nel nostro Paese la Cgil ha indetto uno stop di quattro ore con manifestazioni in 100 piazze.

La situazione è incandescente a Torino, Padova, Brescia, Milano, Roma e Napoli, dove gli studenti hanno occupato i binari del treno. Lavoratori e studenti sono in corteo per l’Eurostrike, in contemporanea con molte città in Europa, contro «le misure di austerity imposte dall’Unione Europea», come spiega uno degli appelli che circolano in rete. Lo sciopero generale in Italia è stato indetto dai sindacati di base contro «la scellerata politica scolastica Monti-Profumo e il massacro sociale». In Italia a guidare la protesta sono proprio studenti e insegnanti. Lo sciopero annunciato in prima battuta da tutti i sindacati e movimenti sociali spagnoli, è stato poi esteso ad altri sette paesi europei manifestazioni si svolgeranno in oltre venti città italiane.

 

La battaglia a Roma  

È guerriglia sul Lungotevere a Roma. Le forze dell’ordine sono avanzate con alcuni blindati mentre i manifestanti arretravano verso la Sinagoga. I manifestanti sono stati contenuti dalle forze dell’ordine anche con i lacrimogeni che sono stati rilanciati assieme a numerose bombe carta. Almeno una cinquantina di manifestanti sono poi stati bloccati dalle forze dell’ordine dopo. Sempre nella capitale attimi di tensione anche tra forze dell’ordine e militanti di Blocco studentesco. I manifestanti volevano forzare un cordone di sicurezza a via Ripetta per arrivare a Palazzo Chigi. Dopo un lancio di sassi contro le forze dell’ordine c’è stata una carica di alleggerimento. A Roma la parola d’ordine è «dura contestazione per raggiungere il Parlamento», dove si svolgeranno le votazioni sulla legge di stabilità. Quattro i cortei nella Capitale . Il sindaco Alemanno in serata ha rivolto «ancora una volta un appello a tutte la autorità di pubblica sicurezza e al Parlamento perché la nostra città venga sottratta a questo sequestro quotidiano che rischia di aumentare costantemente con la crisi economica». A Montecitorio i manifestanti chiederanno «la cancellazione dell’aumento degli orari, del blocco dei contratti e degli scatti di anzianità, del concorsaccio per i precari, della “deportazione degli inidonei” e della legge Aprea-Ghizzoni.

 

Torino, poliziotto grave  

Un poliziotto è stato gravemente ferito stamane dagli autonomi davanti alla sede della Provincia di corso Inghilterra a Torino. È stato accerchiato da una ventina di giovani, armati di bastoni e mazze da baseball, che lo hanno colpito alla testa spaccandogli il casco e a un braccio. Il poliziotto è stato portato all’ospedale Mauriziano. Gli studenti che stanno manifestando per il centro di Torino hanno fatto irruzione nella sede della Provincia di via Maria Vittoria. Dopo essere entrati hanno portato all’esterno mobili e documenti, ammassandoli davanti al portone. Un gruppo è riuscito a salire al primo piano e, affacciandosi alla balconata, ha slegato una delle 4 bandiere sui pennoni e lanciata ai manifestanti che aspettavano sotto, che hanno tentato di dare fuoco alla bandiera. Poi l’hanno sostituita con una bandiera no tav che adesso sventola insieme alle altre davanti alla Provincia. Uova e fumogeni sono invece stati lanciati contro la sede dell’agenzia delle entrate. Dopo il blitz alla sede del ministero dell’economia e delle finanze, gli studenti si sono spostati nei vicini uffici dell’Agenzia delle Entrate, sempre in corso Bolzano. Sulla facciata è comparsa la scritta, realizzata con spray rosso, «usurai strozzini».

 

Tre studenti arrestati a Brescia  

Tre studenti sono stati arrestati dalla polizia locale questa mattina dopo che avevano incendiato alcuni copertoni in via Triumplina, a Brescia. Incendio doloso e travisamento le accuse.

In segno di solidarietà, il corteo della manifestazione studentesca ha deviato il proprio percorso per dirigersi verso il comando di polizia locale. Successivamente gli studenti hanno raggiunto la stazione ferroviaria di Brescia, dove per circa mezz’ora hanno occupato alcuni binari. Si sono registrate alcune cariche da parte della polizia per tentare di allontanarli dai binari. Il corteo studentesco si è poi diretto verso il centro cittadino.

Ai tre studenti bresciani, due ragazzi e una ragazza, fermati in mattinata dalla Digos di Brescia e dalla polizia locale sono stati concessi gli arresti domiciliari; domani verranno processati per direttissima.

Un’ala del corteo studentesco, arrivato nel centro storico di Brescia, ha occupato un ex albergo, l’hotel Sirio. Alle 15 è in programma un’assemblea del collettivo degli studenti

 

Due agenti feriti a Padova

Momenti di tensione tra la polizia e i giovani dei centri sociali davanti alla stazione di Padova: alcuni manifestanti, dopo la fine del corteo per lo sciopero europeo contro l’austerity, si sono diretti verso la ferrovia con l’intenzione, secondo le ricostruzioni, di bloccare la circolazione dei treni. Davanti alla stazione, tuttavia, hanno trovato gli agenti che hanno impedito loro l’accesso con una carica d’alleggerimento, mentre i manifestanti hanno risposto con dei petardi. Due gli agenti rimasti feriti (uno in modo serio). Il primo agente ha una gamba lacerata da una bomba-carta che ha oltrepassato la tuta di servizio, l’altro ha avuto un mancamento in seguito allo scoppio di un’analogo ordigno rudimentale.

 

Tre cortei a Milano, scontri e panico alla stazione, letame alle banche  

Di nuovo scontri tra studenti e forze dell’ordine, questa volta all’interno della stazione ferroviaria Porta Genova di Milano. I ragazzi, una volta entrati nella stazione, si sono scontrati con un cordone di carabinieri in tenuta antisommossa. Fitto il lancio di sampietrini, sassi, bottiglie di vetro e fumogeni contro le forze dell’ordine nell’androne della stazione. Momenti di panico per alcuni cittadini che si sono ritrovati nel mezzo degli scontri, cercando di conquistare rapidamente l’uscita. I ragazzi infatti (gli stessi che si erano scontrati in precedenza con le forze dell’ordine in corso Magenta), arrivati nel piazzale delle stazione, hanno improvvisamente infilato le porte dello scalo ferroviario per tentare di bloccare i binari. L’intervento delle forze dell’ordine li ha bloccati nell’androne dove i 2 schieramenti, in modo un po’ confuso, si sono scontrati. Fuggi fuggi generale anche dei viaggiatori presenti dopo l’avvio dei colpi, del fitto lancio di sassi e bottiglie e di fumogeni che hanno immediatamente reso difficoltoso respirare all’interno dell’androne. Con difficoltà i militari sono riusciti ad allontanare il gruppo di ragazzi fino a farli uscire dallo scalo ferroviario dove si sono radunati qualche centinaio di ragazzi. A Milano, concomitanza delle manifestazioni di Cgil, studenti, lavoratori del S.Raffaele per la Giornata di mobilitazione europea e sciopero generale. Si susseguono anche le azioni contro le banche da parte degli studenti. In particolare sono state colpite la sede dell’Abi di via Olona e la filiale Deutsche Bank di piazzale Cantore. La prima è stata tempestata dal lancio di uova e vernice, mentre la seconda ha visto l’ingresso cosparso di letame.Anche altre filiali sono state oggetto di imbrattamenti e in alcuni casi di danneggiamento di vetrine e bancomat.

 

A Napoli occupati i binari della stazione centrale  

I binari della Stazione centrale di Napoli sono stati occupati dagli studenti delle scuole medie e superiori che hanno sfilato per le strade della città. I manifestanti sono entrati nella stazione e si sono sistemati alla testa dei binari. Non ci sono stati incidenti.

 

Traffico in tilt a Genova  

Traffico paralizzato nel centro di Genova e nella litoranea da ponente in seguito al movimento dei due cortei previsti per lo sciopero generale indetto dalla Cgil. Nel centro di Genova si è formato inoltre un corteo «autonomo» di studenti che si sta muovendo senza preavviso di percorso. La polizia municipale avverte che la situazione del traffico è critica e che sarebbe consigliato non raggiungere il centro di Genova con mezzi propri. Al momento non si registrano disordini. Il punto di arrivo finale è piazza De Ferrari, dove alle 10,30 è previsto il comizio di Serena Sorrentino, segretario nazionale confederale della Cgil.

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fonte lastampa.it