Archivio | aprile 17, 2013

Befera: il pignoramento degli stipendi diventa un problema serio / VIDEO: Ballarò : Pignorare 16/04/2013

Ballarò : Pignorare 16/04/2013


rai rai

Pubblicato in data 16/apr/2013

Ballarò 16/04/13 – Emanuela Giovannini indaga sul mondo dei pignoramenti ufficiali. Guarda tutti i video di “Ballarò” su http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/…

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Deputati Pd annunciano la presentazione di un emendamento al decreto sui debiti della PA

Befera: il pignoramento degli stipendi diventa un problema serio

“Bisogna intervenire con nuove regole”, ha detto in audizione alla Commissione speciale della Camera, spiegando che l’amministrazione non può pignorare più di un quinto dello stipendio o della pensione ma, nel momento in cui interviene su un conto, non sa se è su questo che viene accreditata la busta paga”

Attilio BeferaAttilio Befera

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Roma, 17-04-2013

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha riconosciuto “un problema che sta diventando serio” sul pignoramento degli stipendi. “Bisogna intervenire con nuove regole”, ha detto in audizione alla Commissione speciale della Camera, spiegando che l’amministrazione non può pignorare più di un quinto dello stipendio o della pensione ma, nel momento in cui interviene su un conto, non sa se è su questo che viene accreditata la busta paga.

I deputati del Pd Michele Anzaldi, Giovanna Martelli ed Ernesto Magorno avevano annunciato un emendamento al decreto sui debiti della P.a. per uno stop al pignoramento delle pensioni.

“Serve uno stop vero al pignoramento di fatto delle pensioni da parte di Equitalia e di qualsiasi tipo di creditori, divenuto una prassi grazie ad alcune modifiche di legge introdotte dal governo Monti”, hanno affermato i deputati del Pd Michele Anzaldi, Giovanna Martelli ed Ernesto Magorno, annunciando la presentazione dell’emendamento al decreto sui debiti della Pa.

“Grazie ad un utile servizio di Ballarò in prima serata su Raitre – spiegano i parlamentari – milioni di italiani hanno avuto conferma che oramai si è arrivati al pignoramento di fatto dell`intero importo delle pensioni, una fattispecie vietata dalle nostre leggi. Con le prescrizioni anti contante previste dal decreto Salva Italia e l`obbligo di accreditare le pensioni oltre 1.000 euro in un conto corrente, infatti, è divenuto di fatto possibile per i soggetti esattori requisire l`intero importo delle pensioni, poiché una volta passate in conto divengono interamente risparmio e sono passibili di esecuzione forzata totale”.

“Il governo deve prevedere una tutela reale per i pensionati – aggiungono i neodeputati Pd – che vengono colpiti nella loro dignità con la possibile sottrazione dell`intero importo della pensione invece del quinto previsto dalle leggi. Lo stesso discorso vale per l`accreditamento degli stipendi. Sto preparando un emendamento in tal senso che mi auguro trovi la più ampia condivisione possibile”.

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fonte rainews24.it

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PD-PDL – Quirinale, trovato l’accordo su Marini

Franco Marini
Elezione del Presidente della Repubblica 2013
17/04/2013

Quirinale, trovato l’accordo su Marini

Intesa tra Bersani e Berlusconi
dopo una giornata di trattative.
Battuti in volata Amato e a D’Alema
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di Ugo Magri
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Roma

Bersani si appresta a lanciare in campo Marini. E’ quanto risulta dai protagonisti del negoziato in corso. Il segretario Pd proporrebbe questa candidatura per il Colle, aggiungono le stesse fonti, ai gruppi parlamentari del partito che si riuniranno stasera.

La ragione della scelta sarebbe legata non tanto a scenari politici futuri (governissimo, governo di scopo, del presidente eccetera) ma, più concretamente, al pallottoliere. Rispetto ad Amato e a D’Alema, che sono gli altri due nomi soppesati da Bersani e da Berlusconi nei loro contatti odierni, Marini sembra teoricamente in grado di raccogliere più voti: oltre a quelli di Pd e Pdl, anche la Lega e Scelta Civica sarebbero favorevoli.

Nonostante la preferenza manifestata da Vendola per il candidato a Cinque Stelle Rodotà, non è da escludere che pure Sel converga su Marini, laddove né i vendoliani, né la Lega appoggerebbero Amato. Quanto a D’Alema, il suo nome spaccherebbe Scelta Civica e (secondo chi è informato sulla trattativa in corso) lo stesso Partito Democratico. Di qui l’orientamento.

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fonte lastampa.it

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Il tribunale sulle regionali del 2010: 723 firme false a lista di Formigoni

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Il tribunale sulle regionali del 2010:
723 firme false a lista di Formigoni

La decisione del tribunale di Milano sulle firme che accompagnarono il listino del governatore. Il procedimento scattò dopo la denuncia dei Radicali. Che commentano: “L’Italia è il Paese dell’impunità”

Le firme sulle liste per Formigoni

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Il tribunale civile di Milano ha dichiarato “la falsità” di 723 firme poste a sostegno del listino di Roberto Formigoni per le elezioni regionali del marzo 2010, nella causa intentata dai Radicali. Lo riferiscono in una nota i radicali Marco Cappato e Lorenzo Lipparini, che hanno intentato la causa. Le controparti dei querelanti sono state condannate a pagare loro le spese processuali, liquidate in 15mila euro. Si tratta di un numero di firme false tale da invalidare la presentazione a suo tempo della lista ‘Per la Lombardia’ che sosteneva la candidatura dell’ex presidente della giunta regionale lombarda.

I documenti taroccati

“L’Italia – commentano Cappato e Lipparini – è il Paese dell’impunità e dell’antidemocrazia. Il risultato, grazie anche alla sentenza della Corte costituzionale che ha imposto alla giustizia amministrativa di attendere la giustizia civile, è che colui che avrebbe dovuto andarsene a casa, in ragione della truffa elettorale senza la quale non avrebbe nemmeno potuto essere candidato e della diffamazione contro i Radicali, invece che a casa è al Senato della Repubblica italiana e si appresta a votare il nuovo capo dello Stato. Nel frattempo i suoi soci di menzogne leghisti e pidiellini governano tranquilli la Lombardia. Siamo anche il Paese in cui chi ha scoperto e denunciato la truffa, i Radicali, è stato cacciato dalle istituzioni regionali e nazionali”.

“Ci auguriamo che qualcuno dei neoeletti consiglieri regionali chiederà alla Regione se le parcelle degli avvocati difensori esterni della Regione Lombardia, che tanto hanno fatto per cercare di impedire o ritardare l’accertamento di una scomoda verità, siano state pagate dalla Regione, ovvero dai noi tutti cittadini contribuenti ed elettori”, hanno aggiunto Cappato e Lipparini. Gli avvocati Mario Bucello, Simona Viola e Renato D’Andrea, che hanno assistito i Radicali nel giudizio, hanno aggiunto che “la decisione da un lato ci conforta, perché mostra la sensibilità del tribunale civile di Milano verso le speciali e delicate esigenze di giustizia che circondano i giudizi elettorali, e per altro verso, nonostante gli sforzi di celerità profusi anche dal tribunale, giunge quando ormai il consiglio regionale è stato sostituito da nuove elezioni”.

“Se l’accertamento della falsità fosse stato di competenza del giudice amministrativo – aggiungono gli avvocati – avrebbe potuto sopraggiungere in tempo utile per invalidare le elezioni. In questo quadro è indispensabile porre rapidamente all’ordine del giorno del nuovo parlamento la necessità delle riforme volte a rendere effettiva la giustizia elettorale per scoraggiare nuovi abusi, assegnando al giudice amministrativo la competenza a decidere sulle falsità emerse nei procedimenti elettorali”. (17 aprile 2013)

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fonte repubblica.it

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NAPOLI – Rifiuti tracciabili, il grande imbroglio. Domiciliari all’ex sottosegretario Malinconico

Rifiuti tracciabili, il grande imbroglio domiciliari all'ex sottosegretario Malinconico
L’ex sottosegretario Carlo Malinconico

Rifiuti tracciabili, il grande imbroglio
domiciliari all’ex sottosegretario Malinconico

Caso Sistri, 22 ordinanze di arresto eseguite dai finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria. Coinvolti tra gli altri l’ex vice-ministro del governo Monti che si dimise per le vacanze pagate dalla “cricca” del G8, il manager Sabatino Stornelli, ad di Selex, gruppo Finmeccanica, e l’imprenditore Francesco Paolo De Martino. Potrebbero essere ascoltati come testimoni anche gli ex ministri Pecoraro e Prestigiacomo

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di DARIO DEL PORTO e CONCHITA SANNINO

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APPROFONDIMENTI

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Uno scandalo annunciato. Tre persone in carcere, altre 19 agli arresti domiciliari, 4 con l’obbligo di presentarsi agli inquirenti e una miriade di società vuote e di conti all’estero individuati dalla Guardia di Finanza. Così arriva alla svolta l’inchiesta della Procura di Napoli su un grande imbroglio. Ovvero: l’ambizioso progetto di tutela ambientale battezzato Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti ideato dalla società Selex service management (gruppo Finmeccanica) con un contratto classificato come “riservato”, da 146,7 milioni di euro in 5 anni, lievitato fino a 400 milioni, e di fatto mai realizzato. Il previsto monitoraggio di ogni carico di scarti industriali o di immondizia urbana sul territorio nazionale (in special modo in Campania), difatti, non era mai partito, nonostante i 30 milioni di euro già bruciati per l’organizzazione e nonostante i notevoli costi imposti a centinaia di utenti, aziende, camion, perfino municipalizzate, costretti a dotarsi di una scatola nera sui camion.

Le ordinanze sono state eseguite dai finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria diretto dal colonnello Nicola Altiero. Le indagini sono condotte dai pm Catello Maresca, Maurizio Giordano e Marco Del Gaudio del pool coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco. Nell’inchiesta sono coinvolti tra gli altri, Carlo Malinconico, il giurista ed ex sottosegretario del governo Monti che si dimise dopo lo scandalo delle vacanze in un lussuoso albergo pagate da esponenti della cricca coinvolti nello scandalo appalti al G8, ora finito agli arresti domiciliari, il manager Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex e consigliere della Abruzzo Engeneering, nonché presidente all’epoca dei fatti di una società di calcio, il Pescina Valle del Giovenco, e suo fratello Maurizio; e l’imprenditore napoletano Francesco Paolo De Martino al quale erano stati attribuiti i subappalti.

Su Malinconico, durante le indagini i finanzieri avrebbero trovato un documento in cui sarebbero indicate una serie di consulenze per un milione di euro che l’imprenditore De Martino avrebbe pagato all’ex viceministro, all’epoca dei fatti presidente di una commissione tecnica sul Sistri del Ministero dell’ambiente. Ma gli atti che lo riguardano sono stati inviati per competenza a Roma.

Nel corso delle indagini probabilmente saranno ascoltati come testimoni gli ex ministri dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dei Verdi, e Stefania Prestigiacomo. Nel 2007, sotto il governo di centrosinistra, si cominciò infatti a lavorare al piano che sarà portato a compimento l’anno successivo, quando a Palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi, che nel settembre del 2008 appose il segreto amministrativo “sul progetto, le opere, i servizi, e le forniture per la realizzazione del Sistema”. Il progetto risulta attualmente bloccato almeno fino al 30 giugno prossimo a seguito delle perplessità espresse dalla Digit Pubblica Amministrazione.

“La notizia della misura cautelare dei domiciliari disposta per il mio assistito Carlo Malinconico è un fulmine a ciel sereno; dall’ordinanza si evince che la richiesta della Procura addirittura risale ad un anno fa (maggio 2012)”. Lo sottolinea in una nota l’avvocato Paola Balducci, legale del professor Carlo Malinconico.

“A dire il vero la notizia di una indagine inerente il Sistri dove si faceva riferimento anche al nome del mio assistito qualche settimana fa era apparsa sul settimanale l’Espresso  e il professor Malinconico – spiega la Balducci – aveva prontamente chiesto di essere sentito dalla Procura certo della assoluta regolarità del suo operato. Si ribadisce massima fiducia nella magistratura e si attende quanto prima l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice. Il mio assisito è certo di poter dimostrare la propria totale estraneità ai fatti e la correttezza del suo operato che ha sempre contraddistinto la sua vita professionale”. (17 aprile 2013)

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fonte repubblica.it

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