Archivio | aprile 6, 2013

Crisi, boom di italiani in fuga. Aire: +30% di emigrati nel 2012

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Crisi, boom di italiani in fuga
Aire: +30% di emigrati nel 2012

La Germania il paese più gettonato per ripartire: ad andarsene giovani e non solo

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ROMA – La crisi ha fatto «esplodere» l’emigrazione italiana, che nel 2012 ha registrato un boom che non si vedeva da decenni: più 30,1% rispetto all’anno precedente. Ad andare all’estero sono più uomini che donne, più trentenni e lombardi. La Germania il Paese preferito come punto d’arrivo. A rivelarlo sono i dati più recenti dell’Anagrafe della popolazione Italiana Residente all’Estero (Aire), resi noti dalla trasmissione «Giovani Talenti» di Radio 24 oggi. Lo scorso anno l’emigrazione dalla Penisola è passata dai 60.635 cittadini del 2011 ai 78.941 del 2012.

Gli uomini erano il 56% contro il 44% di donne, e si conferma la preponderanza di giovani: gli emigrati della fascia di età 20-40 anni sono aumentati in un anno del 28,3%, alimentando quella che viene definita «la fuga dei talenti» che nel 2012 ha costituito il 44,8% del flusso totale di espatrio (qui l’esercito dei 500mila pensionati all’estero). A livello generale, la Lombardia si rivela la regione che maggiormente alimenta l’emigrazione: ben 13.156 lombardi hanno trasferito la propria residenza all’estero nel 2012, davanti ai veneti (7456), ai siciliani (7003), ai piemontesi (6134), ai laziali (5952), ai campani (5240), agli emiliano-romagnoli (5030), ai calabresi (4813), ai pugliesi (3978) e ai toscani (3887). Il 62,4% degli emigrati nel 2012 ha scelto l’Europa come Continente di destinazione, seguita dall’America Meridionale, l’America Settentrionale e Centrale e l’Asia-Africa-Oceania.

Per Paesi, la Germania è la prima meta di destinazione (10.520 italiani l’hanno scelta), seguita da Svizzera (8906), Gran Bretagna (7520), Francia (7024), Argentina (6404), USA (5210), Brasile (4506), Spagna (3748), Belgio (2317) e Australia (1683). Sono 2.320.645 gli italiani complessivamente espatriati dal Paese a partire dal primo luglio 1990, quasi 600 mila di questi appartenevano alla fascia 20-40 anni. Gli italiani complessivamente residenti all’estero al 31 dicembre 2012 ammontavano a 4.341.156, in crescita di 132.179 unità rispetto all’anno precedente.

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fonte ilmessaggero.it

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Grillo shock su Mps: “Rossi l’hanno buttato dalla finestra e non sarà l’ultimo”

Grillo shock su Mps: "Rossi l'hanno buttato dalla finestra e non sarà l'ultimo"
Beppe Grillo (afp)

Grillo shock su Mps: “Rossi l’hanno buttato dalla finestra e non sarà l’ultimo”

Il leader M5S sul suo blog: “Su Siena è calata una cappa, la vox populi dà per certo che ci saranno altre vittime” dopo il suicidio del capo della comunicazione. E annuncia: il Movimento correrà alle elezioni per il prossimo sindaco. “La banca va nazionalizzata”

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ROMA – “Da quando, David Rossi si è buttato (lo hanno buttato?) dalla finestra di un ufficio dell’Mps dopo una lunga telefonata, sulla città è calata una cappa che si taglia con il coltello. Qualcuno si chiede chi sarà il prossimo, la vox populi senese dà per certo che Rossi non sarà l’ultima vittima”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog riferendosi al suicidio del capo della comunicazione del Monte dei Paschi.

Nelle stesse righe Grillo denuncia il “silenzio” calato sulla vicenda Mps. L’istituto, dice, “deve essere nazionalizzato” e va inoltre avviata una azione “per il recupero dei venti miliardi sottratti alla banca” e annuncia: “il MoVimento 5 Stelle parteciperà alle elezioni comunali” nella città.

“Che silenzio – attacca Grillo in un post dal titolo ‘il silenzio sul Monte dei Paschi di Siena’ – c’è su Siena”. “L’informazione nazionale – aggiunge – ha seppellito l’affare Monte dei Paschi/Santander sotto il gossip post elettorale, scrive di tutto per non trattare del più grosso scandalo finanziario della Repubblica. Il buco, la sottrazione di beni, lo si chiami come si vuole, ammonta ad almeno 20 miliardi di euro. Improbabile che questo colossale saccheggio possa essere attribuito a Mussari, una testa di legno che giorno dopo giorno appare sempre più diafano, simile ormai a un fantasma”.

“I poteri che hanno gestito la distruzione del MPS – prosegue – devono essere molteplici. Ci sono responsabilità chiare: dei membri di nomina pidimenoellina della Fondazione Monte dei Paschi e di chi li ha nominati, dei segretari del pdmenoelle dal 1995 in poi, anno della privatizzazione di MPS, e altre meno chiare su cui sta indagando la magistratura”.

“La vicenda MPS – scrive ancora Grillo – assomiglia sempre più a quella del fallimento del Banco Ambrosiano in cui c’era di tutto e avvenne di tutto, in una brodaglia che vide coinvolti partiti, mafie, IOR, massoneria. Forse l’MPS ne è la replica, se è così lo scopriremo in un prossimo futuro. Nel 2012 il MPS ha perso 3,17 miliardi contro i 2 attesi. Monti ha prestato 3,9 miliardi a MPS per tenerla in vita (pari all’IMU, ndr) che non potranno essere restituiti prima del 2019 e fino ad allora non potrà dare dividendi. Il suo valore di borsa è crollato e nei giorni scorsi sono stati ritirati alcuni miliardi dai depositi, una fuga che può diventare inarrestabile e trasformare la banca in un guscio vuoto”. “Nel frattempo – dice ancora – si preparano le ‘ristrutturazioni’, anticamera dei licenziamenti di massa dei dipendenti. Di fronte a sè Mps ha il fallimento conclamato o la svendita a qualche istituto di credito europeo (francese?). Mps deve essere nazionalizzata e avviata una azione di responsabilità per il recupero dei venti miliardi sottratti alla banca.

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fonte repubblica.it

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Perché B. si agita tanto

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L’Editoriale de l’Espresso

Perché B. si agita tanto

E’ in arrivo la sentenza d’appello sui diritti Mediaset, con il rischio della interdizione dai pubblici uffici. Il processo Ruby non si sta mettendo bene. E a Napoli rischia un altro rinvio a giudizio. Allora il Cav…

(05 aprile 2013)

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di Bruno Manfellotto
Twitter @bmanfellotto

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Il primo a parlare di un salvacondotto per Silvio Berlusconi – un qualche fantasioso sistema per concedergli una sorta di immunità dai processi in cambio dell’abbandono della vita politica – fu Francesco Cossiga, non più presidente della Repubblica ma senatore a vita, e non esplicitamente ma ricordando l’epopea di Bettino Craxi costretto all’esilio dalle inchieste di Tangentopoli. A mo’ di metafora, dieci anni dopo Mani Pulite.Correva l’anno 2002 e il problema era già quello, ancora quello, sempre quello: le grane giudiziarie del Cav. Tutti capirono, ma fecero finta che fosse l’ennesimo paradosso del Grande Esternatore. Qualche anno dopo ci riprovò candidamente Rocco Buttiglione. Gli fecero eco altri big dell’Udc quando ormai Fini e Casini correvano allegri verso il baratro della consunzione politica. Intanto, leggi ad personam, lodi protettivi, leggi salva B.

Sei mesi fa, ottobre 2012, un Berlusconi depresso, stanco e ammaccato, sostenitore svogliato del governo Monti, annunciava che avrebbe abbandonato per sempre la vita politica e lasciato il suo partito – da lui creato e pasciuto – nelle mani di Angelino Alfano. Pochi gli diedero credito, molti avrebbero voluto dargliene. Due mesi dopo il vero colpo di scena, il ritorno di B. su un campo da gioco che non aveva mai abbandonato.

Alcuni dissero che lo avevano convinto la sconfitta di Renzi alle primarie del Pd e la vittoria di Bersani che per toni sensazioni e sentimenti lo riportava alla stagione della prima vittoriosa discesa in campo: lui contro i comunisti, l’imprenditore contro i professionisti della politica, il vindice di Equitalia contro i tassatori convinti. Altri fecero invece notare che di lì a poco il Tribunale di Milano avrebbe ascoltato la requisitoria di Ilda Boccassini nel processo Ruby…

Diciotto anni dopo il debutto in politica del Cavaliere – annunciato da un’inchiesta per traffico di droga archiviata nel 1991, e santificato poi il 22 novembre del 1994 con un invito a comparire nell’ambito di un’inchiesta su Telepiù, di cui il fresco presidente del Consiglio fu informato a Napoli durante un convegno sulla criminalità organizzata – e dieci dopo la provocazione di Cossiga sul salvacondotto, siamo sempre lì. E Berlusconi si chiede ancora che cosa gli convenga fare per sfuggire alla giustizia: votare subito, o battersi per un governissimo o spingere perché sul colle più alto salga un candidato non ostile.

Del resto la resa dei conti si avvicina. Incombe a Milano il processo Ruby, nipote di Mubarak a sua insaputa; a Napoli il Gup deciderà tra breve se accogliere o no la richiesta del pm di rinvio a giudizio per la compravendita di parlamentari; e sta per arrivare anche la sentenza sui diritti Mediaset che è già costata a Berlusconi una condanna in primo grado a quattro anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici. Se la pena dovesse essere confermata anche in appello, il Cav. dovrebbe dire ciao ciao a ogni sogno di gloria.

E dunque eccolo agitarsi nel tentativo di strappare un accordo che Bersani non gli può dare proprio per l’impossibilità di raggiungere un’intesa con chi insulta la magistratura davanti al Palazzo di Giustizia. Inconciliabilità degli opposti. Si era sperato che fossero le elezioni a sgombrare il campo, ma così non è stato.
Non resta dunque che l’ultimo tentativo di Napolitano, rinviare il problema del governo e spingere i partiti a trovare prima l’accordo per il suo successore al Quirinale. In fondo, due anni e mezzo fa invece di mandare a casa Berlusconi gli concesse una proroga; adesso le Camere non le può sciogliere, ma può prendere ancora un po’ di tempo prima di licenziare Bersani e il suo preincarico.

Grazie a quel provvidenziale rinvio B. conquistò Razzi & Scilipoti e sopravvisse un anno; Bersani dovrebbe trovare il nome giusto per il Quirinale (e poi pensare a Palazzo Chigi). Prima che sia il Cav. a lanciargli tra i piedi una candidatura alla quale il Pd non possa proprio dire di no.

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Berlusconi, otto proposte “choc”: via finanziamento ai partiti e Imu

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Berlusconi, otto proposte “choc”: via finanziamento ai partiti e Imu

Il Cavaliere illustrerà a Bari sabato prossimo i disegni di legge che saranno presentati al Senato. Tra questi la riforma fiscale e della giustizia, la revisione dei poteri di Equitalia e, in tema di lavoro, detrazioni per le nuove assunzioni dei giovani

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di | 6 aprile 2013

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E’ il cavallo di battaglia del M5S e Beppe Grillo ne ha fatto uno dei punti principali del programma, era ed è uno degli argomenti preferiti del rottamatore Matteo Renzi e il Cavaliere, mentre tutti tentennano, se ne appropria. Si imposessa dell’idea anti casta: l’abolizione del finanziamento pubblico. ”Mentre le altre forze politiche sembrano impegnate a perdere tempo”, si legge sul sito del Popolo delle Libertà dal 13 aprile ecco “le ’8 proposte choc’ che hanno portato la coalizione a un soffio dalla vittoria”.

L’ex presidente del Consiglio approfitta così dello stallo in atto e lancia le sue idee, alcune già ampiamente utilizzate nel pieno della campagna elettorale, ma aggiunge un argomento sul quale il Pd non ha dato segni univoci (basti pensare alle dichiarazioni di Boccia: “Senza finanziamanento il Pd chiude” e alle indecisioni di Pierluigi Bersani: che prima la escludeva categoricamente mentre negli ultimi giorni sembra prenderla in considerazione sotto la spinta del sindaco di Firenze. ”Sono otto proposte concrete, che avranno un immediato impatto positivo sull’economia reale e sulla società – sottolinea Berlusconi – soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro. Otto punti su cui si sono espressi i cittadini e che porteremo avanti con impegno quotidiano nel nostro lavoro parlamentare”.

Gli otto disegni sono già pronti per essere presentati al Senato e saranno illustrati il 13 aprile a Bari. Tra questi c’è un altro cavallo di battaglia della proposta politica berlusconiana, cioè l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e la restituzione di quanto pagato nel 2012, al centro della campagna elettorale del Pdl e probabilmente uno dei “motori” che hanno portato il centrodestra a sfiorare un sorpasso sognato ma insperato. Tra gli altri punti “choc” proposti da Berlusconi ci sono anche la riforma fiscale e la revisione dei poteri di Equitalia “con particolare riferimento alle sanzioni, alle maggiorazioni di interessi e ai meccanismi di rateizzazione”. In tema di lavoro detrazioni (sottoforma di credito d’imposta) per i primi 5 anni di contributi e esenzione dell’Irpef sul salario in caso di nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, disoccupati e cassintegrati. Infine la riforma della giustizia e le riforme istituzionali a partire dalla revisione della Costituzione anche in direzione dell’elezione diretta del presidente della Repubblica e di rafforzamento dei poteri del capo del governo.

“Queste nostre proposte – sottolinea il Cavaliere – hanno in sé la forza di un cambio di passo, di uno shock istituzionale ed economico, che tende da un lato, allo sviluppo e al rilancio della nostra economia e, dall’altro, al ritorno della fiducia nello Stato, il cui compito resta quello di creare le condizioni adatte perchè i cittadini possano realizzare le proprie ambizioni e i propri progetti”.

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fonte ilfattoquotidiano.it

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Civitanova: funerali dei tre suicidi. Contestati Boldrini e lo Stato

andrea sogniandrea sogni
Pubblicato in data 06/apr/2013
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Civitanova: funerali dei tre suicidi
Contestati Boldrini e lo Stato

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A Civitanova Marche dolore e rabbia si scaricano davanti al sagrato della chiesa di San Pietro e Paolo, listata a lutto per i funerali di Romeo Dionisi, Annamaria Sopranzi e il fratello di lei Giuseppe, i tre che ieri si sono suicidati per le difficoltà economiche. Al passaggio delle bare, alcuni hanno urlato: «Questo è un omicidio di Stato», un «omicidio della politica». A queste frasi ne sono seguite anche altre come: «Ladri-ladri» e «dovete vergognarvi».

La presidente della Camera, Laura Boldrini, è stata contestata da alcune persone al suo arrivo al Comune, dove stamattina si è svolta una riunione aperta in memoria dei tre morti. «Faceva meglio a non venire» si è sfogata Gianna Dionisi, sorella di Romeo durante il sopralluogo di sicurezza delle forze dell’ordine preventivo all’arrivo di Laura Boldrini. Anche il cognato di Dionisi ha manifestato il suo dolore davanti all’obitorio, dicendo: «è lo Stato che li ha uccisi».

«Non mi sono accorta di alcuna contestazione, né all’ingresso, né all’uscita dal Comune. E comunque chi sopporta il peso di queste tragedie ha tutto il diritto di esprimere come ritiene il suo dolore e la sua indignazione (che non hanno niente a che vedere con le strumentalizzazioni politiche imbastite da qualche frangia estremista)». È quanto scrive in una nota la presidente della Camera Laura Boldrini. «A maggior ragione dopo aver incontrato i familiari delle vittime (che inizialmente avevano espresso qualche perplessità sulla mia presenza) e la comunità di Civitanova, ritengo che fosse giusto venire qui oggi, come cittadina di questa Regione e come Presidente della Camera – aggiunge -. Ho voluto in ogni caso testimoniare la mia vicinanza e solidarietà, in quanto non avrei potuto partecipare ai funerali perché impegnata da stasera a Marsiglia, per l’incontro dei Parlamenti della regione euromediterranea». «Il primo dovere delle istituzioni – conclude – è esserci, ‘metterci la faccia’, tanto più nei momenti duri. Sarebbe troppo comodo – e per quanto mi riguarda inaccettabile – scegliere di essere presenti soltanto dove è garantito l’applauso».

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fonte unita.it

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L’Aquila: 4 anni fa il sisma, in 12mila alla fiaccolata. Grasso, “10 anni per ricostruirla” / VIDEO: Una crepa nel cuore di Stefania Monti – Ricordo del Sisma dell’Aquila 9 Aprile 2009

Giuseppe CristofaniGiuseppe Cristofani

Pubblicato in data 05/apr/2013

In ricordo del sisma del 6 Aprile 2009 e in memoria di Stefania Monti

Con
Marianna Iorio, Giuseppe Cristofani, Antonino, Maria, Anna Maria Di Candia, Efisio
Produzione Teatroweb

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L’Aquila: 4 anni fa il sisma, in 12mila alla fiaccolata. Grasso, “10 anni per ricostruirla”

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13:02 06 APR 2013

(AGI) – L’Aquila, 6 apr. – “Bisogna avere fiducia e speranza perche’, anche se sono passati quattro anni, oggi possiamo ripartire da questo momento per un piano di ricostruzione che sia di ricostruzione della citta’ e di tutti i comuni e di ricostruzione della legalita’ di questo Paese, per rifare tutto nella legalita’. Adesso ci sono le condizioni per poter ripartire”. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, a margine della cerimonia di commemorazione delle vittime della Casa dello Studente, simbolo del terremoto aquilano.

Guarda il video della fiaccolata

A quattro anni dalla tragedia del sisma, dopo aver posto una corona sul sito in cui sono morti otto studenti universitari, Grasso ha osservato che “da un punto di vista di raccordo con gli enti locali e governo centrale si sono costituiti tutti gli strumenti per potere ripartire”. “Si tratta di trovare i finanziamenti e di scaglionarli con un piano organico di ricostruzione. Ho parlato – ha spiegato – con il sindaco e con il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, e mi hanno rassicurato che ci sono delle ottime prospettive per poter raggiungere in breve tempo, non prima dei dieci anni, a ricostruire L’Aquila e tutti i Comuni del cratere”.

“La vostra comunita’ ha dovuto far fronte non solo alla distruzione causata dall’evento naturale, ma anche alle lentezze delle istituzioni”, ha invece sottolineato il presidente della Camera, Laura Boldrini, in un messaggio inviato al Prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci. “Vi assicuro l’impegno costante, mio e della Camera, perche’ anche in questo periodo di crisi economica lo Stato trovi le risorse necessarie alla ricostruzione sociale ed economica de L’Aquila, nella consapevolezza che l’Italia non puo’ perdere il patrimonio umano, culturale ed artistico che la citta’ sa esprimere”.

IN 12MILA ALLA FIACCOLATA PER IL QUARTO ANNIVERSARIO
In dodicimila hanno partecipato all’Aquila alla fiaccolata in ricordo del tragico sisma del 6 aprile. Alle 3.3, 309 rintocchi di campane hanno ricordato le vittime del terremoto. Durante l’omelia della Santa Messa officiata mezz’ora dopo la mezzanotte, l’arcivescovo monsignor Giuseppe Molinari ha fatto riferimento alla situazione di stallo e confusione che si sta vivendo all’Aquila riguardo ai fondi e al finanziamento complessivo per la ricostruzione.

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fonte agi.it

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