Archivio | aprile 23, 2013

M5s rompe con Crocetta in Sicilia: «Ormai è inciucio Pd-Pdl»

I 5 Stelle ‘rompono’ con Crocetta…. le prime reazioni

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M5s rompe con Crocetta in Sicilia:
«Ormai è inciucio Pd-Pdl»

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PALERMO – «Anche in Sicilia ormai il modello è quello dell’inciucio Pd-Pdl. Il governo Crocetta ha preso una strada di rottura col Movimento. La rivoluzione di Crocetta è finita prima di cominciare». È l’analisi dei 15 deputati 5stelle dell’Assemblea regionale siciliana.

I 5stelle parlano di «rottura» dopo avere elaborato «una serie di episodi» avvenuti nelle ultime settimane. L’ultimo, in ordine di tempo, è accaduto ieri in Assemblea, dove la commissione Finanze, dice il deputato Salvatore Siragusa, «ha cestinato tutti i nostri emendamenti al bilancio, tra cui quelli sul reddito di dignità e il microcredito alle piccole e medie imprese». «Non li hanno neppure guardati, nessun dibattito, presi e buttati», aggiunge il parlamentare. «Da parte del governo c’è una chiusura totale nei nostri confronti – avverte il deputato – Avrebbe potuto cercare un compromesso, ma niente. Nessun rapporto e nessun dialogo. Stanno abbandonando il ‘modello Sicilià, se mai è esistito, in nome dell’inciucio col Pdl, in linea con quanto sta avvenendo a Roma». Il cambio di rotta del governo, sostiene Siragusa, «emerge da tanti altri indizi: dal voto sulla preferenza di genere ai sorrisi tra Crocetta e Berlusconi a Montecitorio, fino al linguaggio dispregiativo usato dal presidente della Regione nei nostri confronti in occasione del voto per il Capo dello Stato». Che la luna di miele sia finita si evince anche dal blog di Beppe Grillo che pubblica sulla homepage un articolo di ‘LinkSicilià che fa una analisi dei rapporti tra il Movimento e Crocetta. «È come se quel resoconto l’avessimo scritto noi – incalza Siragusa – Ci siamo confrontati all’interno del gruppo e ci siamo resi conto che il governo e la maggioranza hanno preso un’altra strada».

La reazione di Crocetta. «Sono veramente dispiaciuto per le affermazioni del movimento 5 stelle rispetto a presunte rotture con loro. Il dialogo per me è sempre aperto, con loro e con tutti i gruppi parlamentari, un dialogo sui fatti, sui contenuti, sui valori e sull’obiettivo comune di fare rinascere la Sicilia e farla uscire dalla situazione drammatica che vive». Così il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ribatte ai deputati regionali dell’M5S.

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fonte ilmessaggero.it

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Quirinale accelera, ipotesi Amato, Letta o Renzi M5S all’opposizione. Sel: no a larghe intese

Quirinale accelera, ipotesi Amato, Letta o Renzi  M5S all'opposizione. Sel : no a larghe intese

Quirinale accelera, ipotesi Amato, Letta o Renzi
M5S all’opposizione. Sel: no a larghe intese

Una sola giornata di incontri al Colle per la formazione dell’esecutivo. A chiudere le consultazioni la delegazione del Partito democratico. L’ex premier il candidato in pole position. Il  Pdl si compatta sul nome del sindaco di Firenze. Lega  all’opposizione. Scelta Civica: “Condividiamo in pieno la linea di Napolitano”. Berlusconi: “Serve un governo forte e duraturo”

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ROMA Nella giornata delle consultazioni lampo al Quirinale indette dal rieletto Giorgio Napolitano per formare un nuovo governo nel più breve tempo possibile (l’idea del Capo dello Stato è quella di chiudere la partita oggi stesso, ma più probabilmente l’incarico verrà dato domani), si fa sempre più stringente il pressing del centrodestra sul nome di Matteo Renzi, che si affianca agli altri due “papabili”: Giuliano Amato ed Enrico Letta. La candidatura del sindaco di Firenze, lanciata a sorpresa da Matteo Orfini a Piazza Pulita su La 7 e pronta per essere discussa alla direzione Pd, esprime la fermezza dei giovani turchi (la nuova generazione della sinistra del partito) nel voler rompere gli indugi e rifondare il Pd sulla base di un patto generazionale.

Pdl. Sebbene Renzi scelga la strada della prudenza (“Io premier? E’ l’ipotesi più sorprendente e meno probabile – amette – non credo sia sul tappeto”), Sandro Bondi si fa portatore di una prima apertura del Pdl: “Questa candidatura sarebbe in linea con una domanda di cambiamento che sale dal Paese e alla quale il Pdl è pronto da tempo”.  In aggiunta Silvio Berlusconi, uscito dall’ufficio di Napolitano dopo le consultazioni, afferma la necessità di un “governo politico forte e duraturo”. “Da parte nostra – sottolinea il Cavaliere- daremo massimo sostegno al premier designato dal capo dello Stato”.

Scelta Civica. Da Scelta Civica sì alle larghe intese e nessuna pregiudiziale sul nome. Lo chiarisce il capogruppo alla Camera, Lorenzo Dellai: “Renzi premier? Mai imposto pregiudiziali su qualcuno, seguiremo la linea del presidente. Siamo per un governo di cambiamento basato sulla cooperazione”.

Fratelli d’Italia. Su Renzi anche l’ok dei Fratelli d’Italia, contrari però alle larghe intese. Ignazio La Russa, dopo le consultazioni: “Nomi non ne abbiamo fatti, ma certo Renzi corrisponde alla tipologia giusta, vogliamo il cambiamento”.

Lega. Il leghista Flavio Tosi: “Come sindaco (di Verona, ndr) mi piacerebbe che il Capo dello Stato considerasse l’ipotesi di affidare l’incarico a Renzi, considerando quanto oggi i sindaci rappresentino in termini di vicinanza ai cittadini e di rinnovamento”. La Lega, del resto, ha confermato che starà all’opposizione, ma ha detto no a un governo tecnico e al nome di Amato. Da parte sua Giuliano Amato parla già da futuro premier e risponde con due secchi “no” alle domande dei cronisti sulla possibilità che, se fosse lui a guidare il prossimo esecutivo, possano essere adottati provvedimenti che riguardino una patrimoniale sulle famiglie e il prelievo forzoso dai conti correnti bancari.

M5S. Il Movimento cinque Stelle, intanto, dopo due ore di assemblea alla Camera ha deciso di partecipare alle consultazioni. “Siamo noi l’unica opposizione del Paese ma valuteremo caso per caso”, dicono i due capigruppo di Camera e Senato del M5S, Roberta Lombardi e Vito Crimi al termine del confronto. Ma non si pronunciano sull’ipotesi Renzi: “Per noi contano le idee, non l’età”, taglia corto Lombardi.

Sel e gli altri partiti. Quanto agli altri partiti, l’Spv ha dichiarato il proprio sostegno a un esecutivo di larghe intese. Contrario Sel: “No a qualsiasi esecutivo abbia un blocco berlusconiano al suo interno – assicura Nichi Vendola – Nessuna novità, nemmeno con Matteo Renzi, potrà farci accettare il Pdl al governo”. (23 aprile 2013)

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APPROFONDIMENTI

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fonte repubblica.it

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Ciclisti, pedoni, pendolari, associazioni: il 4 maggio a Milano per la Mobilità Nuova

Ciclisti, pedoni, pendolari, associazioni: il 4 maggio a Milano per la Mobilità Nuova
(fotogramma)

Ciclisti, pedoni, pendolari, associazioni:
il 4 maggio a Milano per la Mobilità Nuova

Lo slogan è “l’Italia cambia strada”. La manifestazione rilancia un anno di iniziative nate dai 20mila al Colosseo con #Salvaicicillisti la scorsa estate e chiede una legge per garantire un nuovo modo di spostarsi (compreso il treno) e preservare l’ambiente. Ben 160 le sigle che hanno aderito, da Legambiente alla Fiab fino a SlowFood, Touring e Libera

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di MANUEL MASSIMO

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“Prossima fermata Milano Mobilità Nuova”. Non si tratta dell’annuncio di una nuova stazione della metropolitana, ma della chiamata a raccolta per la manifestazione nazionale indetta dalla Rete della Mobilità Nuova: “pedali, pedoni e pendolari” s’incontreranno il 4 maggio alle 14.30 in piazza Duca d’Aosta a Milano (Stazione Centrale) per promuovere un nuovo modello di spostamento, incentrato sulle persone e non sulle auto, attraverso lo slogan “l’Italia cambia strada”. All’iniziativa, lanciata in Rete nelle scorse settimane con diverse campagne sui social network, hanno aderito oltre 160 sigle di associazioni, ong, comitati e movimenti nazionali e locali.

Sono tante le realtà che hanno sposato la causa della Mobilità Nuova: l’associazione ecologista Legambiente, il movimento #salvaiciclisti, l’Uisp (Unione italiana sport per tutti), la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta); SlowFood, Coldiretti, Touring Club Italiano; l’associazione dei Mobility Manager Euromobility, il Ciufer (Comitato italiano utenti ferrovie nazionali) e numerosi comitati di pendolari dei treni regionali. Aderisce alla manifestazione del 4 maggio anche Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie).

Cambiare il modo di spostarsi è necessario per preservare l’ambiente, oltreché la salute dei cittadini e i conti pubblici, come spiegano gli organizzatori dell’iniziativa: “L’Italia ha ipotecato il futuro delle opere pubbliche e della mobilità approvando progetti per nuove autostrade e nuove linee ad alta velocità ferroviaria che costeranno complessivamente 130 miliardi di euro, offriranno ulteriori occasioni di business alla malapolitica e alla criminalità organizzata, sottrarranno al Paese territorio e bellezza spesso senza offrire un servizio migliore alla collettività”.

Per chiedere concretamente alla politica di “cambiare strada”, il 4 maggio a Milano partirà la raccolta di firme per presentare in Parlamento una legge di iniziativa popolare: per imporre un cambio di direzione nell’allocazione delle risorse pubbliche destinate ai trasporti. L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere un milione di adesioni. Attualmente, come riportano i dati di Legambiente, per soddisfare la domanda di mobilità del 2,8 per cento delle persone e delle merci (è questa la quota di spostamenti quotidiani superiori ai 50 chilometri, ndr) si impegna il 75 per cento dei fondi pubblici destinati alle infrastrutture del settore.

Lo Stato destina invece soltanto il restante 25 per cento agli interventi per le aree urbane e per il pendolarismo, dove si muove il 97,2 per cento della popolazione, puntando spesso sulla costruzione o l’ampliamento di nuove strade per le auto private senza incentivare il trasporto collettivo o quello non motorizzato. Il binomio “auto + alta velocità”, insomma, secondo i promotori della Mobilità Nuova va ridimensionato a favore di un nuovo modo di spostarsi sulle strade: camminando (+ pedoni); andando in bici (+ pedali); utilizzando la rete del trasporto pubblico locale e della rete ferroviaria (+ pendolari); e, infine, ricorrendo solo in ultima analisi all’auto privata (da sostituire, dove possibile, da car sharing, car pooling e taxi).

Grazie a un accordo con le Ferrovie dello Stato, tutti coloro che vorranno partecipare alla manifestazione di sabato 4 maggio e arriveranno a Milano in treno avranno diritto a uno sconto del 40 per cento sul prezzo del biglietto. Le modalità con cui richiedere il codice sconto saranno disponibili nei prossimi giorni sul sito www. mobilitanuova. it nella sezione blog. Tutti in carrozza, si parte: “Prossima fermata Milano Mobilità Nuova”. (23 aprile 2013)

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fonte repubblica.it

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Grillo: “Italia in bancarotta in autunno”

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Grillo: “Italia in bancarotta in autunno”

12:54 23 APR 2013

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(AGI) – Roma, 23 apr. – “L’Italia andra’ in bancarotta in autunno” e sarebbe meglio se i tedeschi la “invadessero”: in un’intervista alla Bild, Beppe Grillo ha tracciato un quadro allarmato delle prospettive del Paese dopo la conferma di Giorgio Napolitano al Quirinale che ha definito “un golpe furbo” dei partiti. Il capo del Movimento 5 Stelle si e’ difeso dall’accusa di aver sabotato qualsiasi formula di governo: “Non abbiamo sabotato un bel niente. Sono stati i partiti a sabotarsi da soli, su loro non si puo’ riporre piu’ alcuna speranza…La rielezione di Napolitano”, ha proseguito, “e’ un furbo colpo di Stato. La classe politica lotta per la propria sopravvivenza”. Quanto a Silvio Berlusconi, per Grillo anche lui “e’ ormai andato”.

QUIRINARIE: IN 4.677 VOLEVANO RODOTA’ PRESIDENTE

La realta’, ha affermato, e’ che “le piccole e medie imprese falliscono. A settembre-ottobre lo Stato sara’ a corto di soldi e sara’ difficile pagare le pensioni e gli stipendi”. Grillo ha poi ribadito i cardini del proprio programma: “Prima di tutto, serve un reddito minimo per tutti coloro che non ce la fanno con le proprie forze. Non dobbiamo abbandonare nessuno per strada. Poi, dobbiamo rivolgere l’attenzione alle piccole e medie imprese”. E, aggiunge, “copiamo molto dai Verdi tedeschi in tema di politica energetica e ambientale”. Il candidato della Spd alla Cancelleria, Peer Steinbruck, l’ha definita un “comico”, incalza il quotidiano: “Per me, non e’ un insulto. O sono un ex-comico? A volte non so nemmeno io chi sono. Comunque, la situazione in cui si trova l’Italia non fa ridere. Al momento nel Paese c’e’ molta rabbia. Noi arginiamo questa rabbia. Nei nostri Consigli regionali siedono 30 condannati per reati gravi. Vorrei anche persone oneste, competenti e professionali in quei posti. Dunque, mi piacerebbe un’invasione tedesca d’Italia “. Ma la politica non e’ l’arte del compromesso? Grillo: “Oh, no, niente compromessi. In Italia, se ne sono fatti troppi per troppo tempo”.

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fonte agi.it

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Governo, consultazioni in giornata senza i leader di partito

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Governo, consultazioni in giornata senza leader partito

martedì 23 aprile 2013 12:45

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ROMA (Reuters) – Le consultazioni del capo dello Stato per la formazione del nuovo governo si svolgeranno tutte nella giornata di oggi, terminando alle 18,30 con i capigruppo del Pd.

Lo riferisce una nota del Quirinale, dalla quale si evince che a salire al Colle saranno i capigruppo in Parlamento delle varie forze politiche, ma non i leader di partito.

Secondo il capogruppo del gruppo Misto della Camera, Pino Pisicchio, la scelta del capo dello Stato sul prossimo governo arriverà “in pochissime ore”, ma il senatore altoatesino Hans Berger, dopo la consultazione con il capo dello Stato, ha detto di non aver avuto l’impressione che Giorgio Napolitano abbia già “davanti qualche personaggio”.

Napolitano, ha iniziato questa mattina alle 10,30 il giro di incontri con il presidente del Senato Piero Grasso e il presidente della Camera Laura Boldrini che non hanno rilasciato dichiarazioni per poi proseguire con gruppo misto e minoranze linguistiche.

Il Sel, attraverso la senatrice Loredana De Petris, ha confermato che non parteciperà al governo di larghe intese con il Pdl chiesto ieri da Napolitano in Parlamento.

“Il cambiamento non si può costruire dando vita a un governo che vede la presenza di coloro che portano gran parte della responsabilità di questa crisi”, ha detto la De Petris.

I principali gruppi parlamentari saranno consultati nel pomeriggio. Alle 16,30 la Lega, con i capogruppo Massimo Bitonci e Giancarlo Giorgetti; alle 17 Mario Mauro e Lorenzo Dellai per Scelta Civica; alle 17,30 Vito Crimi e Roberta Lombardi per il Movimento 5 Stelle; poi sarà la volta del Pdl con Renato Schifani e Renato Brunetta e per concludere il Pd rappresentato dai capigruppo Luigi Zanda e Roberto Speranza.

In giornata, aggiunge la nota, Napolitano sentirà anche il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi. Sul sito http://www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su http://www.twitter.com/reuters_italia

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fonte it.reuters.com

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Renzi: “troppo ambiziosi? E’ vero”. Un anno di governo e poi voto

Renzi  troppo ambiziosi E  vero  Un anno di governo e poi voto

Renzi: “troppo ambiziosi? E’ vero”. Un anno di governo e poi voto

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16:18 22 APR 2013

(AGI) – Firenze, 22 apr. – “Dicono che siamo troppo ambiziosi. Vero! Abbiamo l’ambizione, tutti insieme di cambiare l’Italia”. Lo scrive sul suo profilo facebook, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ribadendo quanto gia’ affermato nell’intervista pubblicata questa mattina dal quotidiano ‘La Repubblica’.

RENZI “UN ANNO DI GOVERNO E POI VOTO, BASTA INSEGUIRE GRILLO”

“Un anno di governo e poi al voto e basta inseguire Grillo, l’agenda la dobbiamo dettare noi”. Questo in sintesi il pensiero di Matteo Renzi illustrato in una intervista alla Repubblica in cui spiega come vuole rifondare il Partito Democratico. Il Governo, secondo il sindaco di Firenze, puo’ durare “il meno possibile. Diamoci un tempo, ma se in sei mesi o in un anno realizza un po’ di interventi (via il finanziamento pubblico ai partiti, taglio ai posti della politica, trasparenza nelle spese dei partiti, semplificazione della normativa sul lavoro ecc), ci guadagna il Pd e il Paese.
Mettiamoci la faccia – incalza – non si abbia paura di tutto, non inseguiamo i grillini. Diciamo noi quello che va fatto”.
“Io – dice ancora Renzi – voglio che i democratici diano la linea al web e non viceversa. I nostri militanti, quelli che si sacrificano, i volontari, non vogliono che i loro leader siano impauriti. Non vogliono un partito succube. Puntiamo sulla trasparenza, aboliamo le province, abbattiamo le burocrazie, organizziamo la lotta all’evasione fiscale a tutto campo.
Andiamo in parlamento e vediamo chi e’ contro, se ne assumeranno le responsabilita’”. Renzi sottolinea che la sua “ambizione e’ cambiare l’Italia e cambiare un partito che riflette sul suo ombelico. Io ci sono. Non voglio aprire un dibattito su di me, non sono in cerca di una seggiola. Io in questo partito ci sono e ci restero’ con Fassina e con Orfini.
Non mi candidero’ per il gusto di candidarmi. Bersani ha vinto le primarie ma la sua linea e’stata sconfitta. Il partito vuole vincere con una linea diversa? Io ci sono. Vuole proteggere solo la sua classe dirigente? Non ci sono”. Ad un nuovo Pd guarda anche Fabrizio Barca: “non ho capito quale e’ il suo progetto – afferma Renzi – ci vedremo. Io voglio un partito che coinvolga le persone e le speranze ideali. Un partito concreto.
Su questo,anche Barca ben venga”. E riferendosi alla proposta del ministro di sdoppiare la guida del partito dalla premiership, Renzi ha detto: “non e’ un problema. Io preferisco il modello classico ma sono pronto a dialogare. Purche’ alcuni presupposti siano chiari. Si prenda atto che Grillo con parole d’ordine tipo ‘golpetto’ va preso sul serio. Sfidiamolo dicendogli: sei un infingardo. Tu parli e noi lavoriamo per davvero. Poi Vendola: lui e’ fuori. Apra il cantiere a sinistra. Una formazione alla mia sinistra non mi fa paura. Noi siamo il Partito Democratico di Obama, di Hollande, di Clinton.
Siamo il partito democratico che vince le elezioni. Un partito riformista e non massimalista – sottolinea il Sindaco di Firenze -. Ho mandato un sms a Nichi. Gli ho detto: teniamoci in contatto. Mi ha risposto dicendomi che stava per spedirmi lo stesso messaggio”. E sull’ipotesi di governare insieme, Renzi dice:”ci penseremo al momento opportuno. Ora pensiamo ad altro.
Di sicuro, lui (Vendola) ha sbagliato sul Quirinale.
Inaccettabile insistere su Rodota’davanti alla disponibilita’ di Napolitano, una figura di garanzia che dimostrato un incredibile senso di responsabilita’. E poi tutti sapevano che Rodota’non avrebbe avuto i consensi per essere eletto”.E su Marini: “sarebbe stato un passo indietro. Ma quel tifo da stadio era sconvolgente”. Renzi ha detto di aver “difeso Prodi a spada tratta. Non ho avuto paura del web. Il killeraggio nei suoi confronti e’ venuto da parte degli ex popolari e degli ex Ds. Spero che questa sia stata l’ultima volta di un Capo dello Stato eletto in questo modo. Spero in modalita’diverse. Io sono per il Sindaco d’Italia”. Elezione diretta? “Perche’ no?”, propone Renzi. “Perche’non coinvolgere direttamente i cittadini evitando questo tifo da stadio? Non c’e’ niente di male. Il sistema semipresidenzialista e’ un punto di riferimento di larga parte della sinistra. Perche’ non da noi?”. Ma prima c’e’ la legge elettorale:”Certo – conclude – io adotterei anche in questo caso il sistema dei sindaci. Si sa chi vince, funziona.
Poi va bene qualsiasi altra soluzione che dia certezze sul vincitore. L’importante ora, e’ fare qualcosa per gli italiani.
L’Italia viene prima”. (AGI) .

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fonte agi.it

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