Milanese, No ad arresto per 7 voti Berlusconi: ‘Soddisfatto’

Milanese, No ad arresto per 7 voti Berlusconi: ‘Soddisfatto’

312 votano sì a decisione Giunta contro arresto, 305 i no. La maggioranza richiesta era di 309


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L’Aula della Camera ha detto ‘no’ all’arresto di Marco Milanese, l’ex collaboratore di Tremonti coinvolto nell’inchiesta P4 con 312 sì e 305 no. La maggioranza richiesta era di 309 in virtù dei 617 presenti e votanti.

Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha verificato se i deputati che hanno chiesto il voto segreto sull’arresto di Marco Milanese fossero effettivamente in Aula. Chi ha chiesto la votazione segreta deve essere presente in aula se no la richiesta decade, ha spiegato Fini.

L’AULA LO SALVA CON TRE VOTI DI SCARTO – Risultato sul filo di lana, per Marco Milanese: la votazione di Montecitorio ha salvato l’ex collaboratore del ministro Tremonti con tre voti in più rispetto alla maggioranza richiesta. I contrari all’arresto sono stati 312, la maggioranza richiesta era di 309.

Sono 7, secondo i tabulati delle votazioni, i franchi tiratori della maggioranza che hanno votato con le opposizioni per l’arresto di Marco Milanese. I deputati dell’opposizione erano 299 mentre il sì all’arresto è stato autorizzato da 306 deputati (il vicesegretario del Pd Enrico Letta ha votato anche se non è stato registrato).

Otto assenti nella maggioranza nella votazione sull’arresto di Marco Milanese: sei del Pdl, uno della Lega, uno di Noi sud. I sei del Pdl sono Alfonso Papa (agli arresti a Poggioreale), i ministri Giulio Tremonti e Franco Frattini (in missione) e altri tre ”assenti ingiustificati” (Pietro Franzoso, Giuseppe Angeli e Nicolo’ Cristaldi). Nei banchi della Lega non c’era invece Alessandro Montagnoli. Assente anche il deputato di Noi Sud Antonio Gaglione. Due gli assenti nell’opposizione: l’Udc Antonio Merlo e l’esponente del Fli Mirko Tremaglia.

In Aula alla Camera anche Marco Milanese. Uscito di casa verso le 9 è arrivato nel transatlantico di Montecitorio con netto anticipo rispetto all’inizio della seduta. E si è fermato a parlare con alcuni parlamentari del Pdl, visibilmente teso. Oltre ai saluti dei colleghi di partito, Milanese ha ricevuto anche una veloce stretta di mano dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che si apprestava a entrare in Aula per dare inizio alla seduta. Poco dopo anche il deputato del Pdl ha fatto il suo ingresso nell’emiciclo, facendo cenno ai giornalisti di non avere intenzione di rispondere alle loro domande.

BOSSI, DIMOSTRATO CHE SIAMO ALLEATI LEALI – “Lo avevo detto che la Lega non avrebbe fatto cadere il governo. Abbiamo dimostrato di essere alleati leali”. Così Umberto Bossi commenta l’esito del voto che ha negato l’autorizzazione all’arresto di Marco Milanese, l’ex collaboratore di Giulio Tremonti.

LEGA,C’E’ FUMUS PERSECUTIONIS, NO AD ARRESTO – “Per la Lega sussiste ‘fumus persecutionis’ e votiamo contro l’autorizzazione all’arresto. Qualunque decisione prenderemo, il processo andrà avanti e una sentenza stabilità se Milanese sia o meno colpevole. Si inizi subito il processo. Lo ha detto nell’Aula della Camera Davide Paolini della Lega in dichiarazione di voto sulla richiesta di arresto del deputato del Pdl Marco Milanese dicendo no alla carcerazione preventiva. “La carcerazione preventiva non è la soluzione del problema. Bisogna fare i processi. Alfonso Papa da due mesi marcisce in carcere e il processo non è iniziato, e per chissà quanto potrà stare in cella”, ha concluso.

UDC VOTA PER ARRESTO DEPUTATO – L’Udc vota “contro la decisione della Giunta” sull’arresto di Marco Milanese, e quindi a favore della concessione della custodia cautelare in carcere e sostanzialmente mettendo da parte l’inizialmente prevista “libertà di coscienza”. L’annuncio è stato dato nell’Aula della Camera da Pierlugi Mantini.

BERLUSCONI ALLA CAMERA PER VOTO – Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi era nell’aula della Camera per prendere parte al voto sull’autorizzazione all’arresto del deputato del Pdl, Marco Milanese. Il premier non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti.

BERLUSCONI, SODDISFATTO DEL VOTO? SI’ – “Sì. Ma non rilascio dichiarazioni”. Risponde così il premier Silvio Berlusconi, rientrando in Aula alla Camera, a chi gli chiede se sia soddisfatto del voto di Montecitorio che ha respinto la richiesta di arresto del deputato del Pdl Marco Milanese.

Arrabbiato? “Io non sono mai arrabbiato. Anzi sono sereno, sono sempre sereno perché non ho mai fatto niente di male in vita mia. Anzi, quando posso faccio il bene degli altri”. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando con i cronisti a Montecitorio dopo il voto sull’arresto di Marco Milanese.

POPOLO VIOLA DAVANTI A MONTECITORIO, VERGOGNA – Un coro di ‘No’ e di ‘Vergogna!’ si é alzato da piazza Montecitorio al momento della notizia del no del Parlamento all’arresto del deputato del Pdl Marco Milanese. A protestare questa mattina davanti alla Camera sono diverse decine di persone chiamate dal Popolo Viola: “Noi cittadini avevamo annunciato che ci saremmo mobilitati perennemente contro l’auto protezione della Casta – ha detto Gianfranco Mascia dei Viola – noi non vogliamo giudicare se Milanese è innocente o colpevole, per questo ci sono i giudici. Però il Parlamento oggi ha detto che Milanese è più uguale di noi altri cittadini”. I manifestanti hanno ascoltato tramite una radio appoggiata ad un megafono la votazione in Aula, e durante la quale hanno alzato al cielo, tenendole in mano delle monetine da cinque centesimi: “Abbiamo portato questi soldi perché se Milanese fosse stato arrestato gli avremmo comprato delle arance – hanno spiegato gli organizzatori del sit-in – ora ci toccherà fare una colletta con questi centesimi per comprare al deputato una serie di carte costituzionali”.

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22 settembre 2011

fonte:  http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/09/20/visualizza_new.html_701135441.html

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