La corsa di Miguel, sport e impegno ricordando i desaparecidos

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La corsa di Miguel, sport e impegno ricordando i desaparecidos

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di Massimo Franchi

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In principio era una corsa. Dieci chilometri su e giù dai ponti di Roma per ricordare il desaparecido Miguel Benancio Sanchez, poeta e podista, sequestrato come migliaia e migliaia di argentini dalla dittatura argentina in una brutta nottata del gennaio 1978. Aveva 25 anni, e fin la sua esistenza si era equamente divisa fra amore per la corsa, la poesia e la libertà.

Anno dopo anno, e questo è l’undicesimo, la Corsa di Miguel è cresciuta sempre più diventando un appuntamento trasversale che unisce sport, cultura e impegno sociale in modo sempre più stretto. Avevamo lasciato la Corsa di Miguel lo scorso 18 ottobre in quel de L’Aquila. Un altro connubio forte e simbolico, una corsa fra le strade appena riaperte raccogliendo fondi per ridare vita alla società di atletica del luogo. E dall’Abruzzo, per contraccambiare, arriveranno tanti podisti. Si corre domenica 24, ma il “cartellone” si apre già sabato 16 con 9 corse apripista in giro per Roma a cui parteciperanno studenti e loro genitori, coinvolti nell’imprese dagli incontri a scuola fatti dagli organizzatori, guidati dagli instancabili Valerio Piccioni e Giorgio Lo Giudice. Il capitolo culturale invece partirà mercoledì 20 alla Casa Argentina di via Veneto 7 con una serata dedicata alla memoria: presentazione del libro “Identità alla prova” di Alice Andreoli che racconta la battaglia delle nonne di Plaza de Majo per ridare, tramite il test del Dna, la vera identità a tanti figli di desaparecidos, per continuare con la proiezione del film “La Santa Cruz”, storia della suore che si batterono contro la dittatura. Poi il palcoscenico si sposterà alla Scuola dello Sport del Foro Italico che giovedì sera ospiterà una serata di tango e letture (”SporTango”), venerdì pomeriggio letture sul tema della bici (”Pagine a pedali”) e sabato mattina una sfida a colpi di brani letterari, uno per ognuno dei 32 paesi partecipanti) per anticipare i Mondiali di calcio (”Giochiamo i mondiali letterati”).

Il clou però sarà sempre la corsa. Perché, come scriveva Miguel, la correre fa bene al cuore e alla testa di ogni atleta, senza distinzioni. “Per te che sai di freddo/di calore/di trionfi e di sconfitte/che no, non lo sono/Per te che hai il corpo sano/l’anima larga e il cuore grande/Per te che hai molti amici/molti nonni/l’allegria adulta/il sorriso dei bambini/Per te che non sai né di gelo né di sole/né di pioggia né di rancori/Per te, atleta/che traversasti paesini e città/unendo Stati nel tuo andare/Per te, atleta/che disprezzi la guerra e sogni la pace”.

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14 gennaio 2010

fonte:  http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=93710

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