Archivio | gennaio 21, 2010

Verona, ragazzini-bene rubano i soldi per bimbo malato e li spendono in griffe

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Verona, ragazzini-bene rubano i soldi per bimbo malato e li spendono in griffe

Baby gang scippa a una 25enne la borsetta con 6.000 euro destinati al fratello. I genitori dei ladruncoli l’hanno risarcita

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VERONA (21 gennaio) – Due storie che si incrociano, una fatta di sofferenza e sacrifici, l’altra che racconta di troppo benessere, della noia che a 16 anni porta a marinare la scuola e a rubare per comprarsi capi firmati delle griffe più di moda.

Tutto avviene lungo le rive del Lago di Garda, dove vive una ragazza di 25 anni dello Sri Lanka arrivata in Italia per guadagnare i soldi necessari a curare il fratellino di otto anni ammalato di tumore, che ha lasciato in patria insieme ad altri cinque fratelli.

I ladruncoli sono tutti figli di imprenditori. Lì vivono anche quattro ragazzini “bene” tra i 14 e i 16 anni, tutti figli di imprenditori, che le rubano i 6.000 euro da spedire a casa per le cure del fratellino messi da parte in un anno di duro lavoro.

Il furto si svolge in un attimo e anche la disperazione della ragazza cingalese, per fortuna, dura poco: i carabinieri individuano la baby gang, recuperano gran parte dei soldi e i genitori dei quattro ragazzini restituiscono quello che i loro figli avevo già speso per comprarsi oggetti griffati.

La baby gang aveva messo a segno il furto mentre la ragazza era in una cabina telefonica: stava parlando con la madre in Sri Lanka per comunicarle che finalmente aveva il denaro per le cure del fratellino malato, soldi che aveva messo da parte facendo la badante, la baby sitter, lavando pavimenti e risparmiando su tutto – dal cibo all’alloggio – e che a minuti avrebbe spedito a casa. I quattro ragazzini, invece, erano entrati in azione arraffando la borsetta con i soldi e fuggendo. La giovane si era sentita male, aveva cacciato un urlo e dall’altro capo del telefono la madre aveva vissuto il dramma in “diretta”.

La ragazza in preda alla disperazione racconta ai carabinieri di Peschiera del Garda, intervenuti in un attimo, quello che le è successo. Ma la baby gang è già nota per le sue bravate: quei ragazzini di buona famiglia hanno rubato ancora, hanno fatto scorribande tra un paesino e l’altro della riviera gardesana partecipando a liti e risse: bloccarli è questione di ore.

Scattano le perquisizioni, saltano fuori i soldi, la borsetta, i documenti e i quattro ragazzini vengono denunciati per furto aggravato al Tribunale dei minori di Venezia.

Una baby gang che delinque per noia, spiegano i carabinieri: ragazzini che hanno tutto, a cui manca solo il brivido da adrenalina che la scuola non gli dà, tanto da collezionare pessimi voti ed assenze ingiustificate. Così si improvvisano teppisti prima e ladri poi per comprare, con il frutto delle loro bravate, tutto il superfluo possibile: con i soldi destinati a curare un bambino malato, al quale manca anche il necessario. Alla ragazza derubata sono stati restituiti tutti i 6.000 faticosamente accumulati: parte della somma infatti è stata recuperata dai carabinieri, il resto lo hanno sborsato i genitori dei baby-ladri, che nel frattempo lo avevano già speso.

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fonte:  http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=88440&sez=HOME_INITALIA

NEW ENGLAND – TAMIFLU CONTRO IL VIRUS A: 19ENNE RISCHIA LA CECITÀ

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Tamiflu contro il virus A: 19enne rischia la cecità

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Samantha MillardUn’adolescente dell’Oxfordshire rischia la cecità dopo aver preso l’antivirale Tamiflu, su consiglio di una infoline del servizio sanitario britannico. Il caso della giovanissima, che oltre tutto non era affetta dal virus pandemico, sta sollevando scalpore nel Paese.

Samantha Millard, 19 anni, si è ritrovata in condizioni critiche per una grave reazione allergica dopo aver preso il medicinale, in seguito ai consigli di un numero verde del Servizio sanitario britannico, finito al centro delle polemiche. Entro 72 ore dall’inizio della cura la ragazza è finita in terapia intensiva, come riferisce il quotidiano ‘Daily Mail’. Samantha ha passato un mese in ospedale a causa della sindrome di Stevens Johnson – che provoca papule, aree di necrosi e sfaldamento cutaneo – e di una necrolisi epidermica tossica che ha danneggiato la sua vista. I test fatti in ospedale hanno rivelato che la ragazza, nonostante i sintomi sospetti, in realtà non era affetta dal virus pandemico.

La madre, Debbie Van Horenbeeck, sta consultando dei legali a proposito dell’indicazione arrivata dal telefono verde del Nhs. «Hanno reso mia figlia disabile», accusa la donna. «Quando le hanno detto che aveva l’influenza suina non l’hanno informata che qualcosa poteva andare male. Il Governo ci ha detto che avremmo dovuto pendere questo» farmaco «in caso di H1N1». Secondo i medici ci vorranno almeno due anni perché la giovane si riprenda, e gli specialisti non sanno ancora dire se la sua vista tornerà quella di prima. «È dura. Non posso farmi il bagno, non posso vestirmi, non posso guardare i film né leggere i libri», racconta la Millard. «Sto nella mia camera con gli occhiali da sole, le tende chiuse e posso solo ascoltare la tv accesa». Nonostante le cose lentamente sembrino migliorare, l’incertezza è dura da affrontare. «Non posso nemmeno piangere: non ho lacrime».

La ragazzina ha preso solo tre delle 10 pasticche di antivirale, prima che si manifestassero i problemi cutanei. A scatenare le critiche anche il fatto che, in alcuni dei call center rivolti alle persone con sospetta influenza A, operavano anche ragazzini di 16 anni, formati attraverso un corso di appena tre ore.

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21 gennaio 2010

fonte:  http://www.leggo.it/articolo.php?id=42938&sez=MONDO

Comunisti Uniti!

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simbolo del PCI 1921-1944

Comunisti Uniti si riparte! Aderisci e diffondi!

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Per aderire all´Appello scrivere a: adesioni@comunistiuniti.it

LETTERA APERTA

“Comuniste e comunisti cominciamo da noi 2.0”

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Ci rivolgiamo a tutte le compagne ed i compagni comunisti ovunque collocati: nel PRC e nel PdCI; a tutto l´arcipelago comunista e anticapitalista; alla vasta diaspora dei “senza tessera” che ieri come oggi resistono all´attacco dei padroni sui posti di lavoro, sui tetti, nelle piazze, nelle occupazioni per il diritto al lavoro; nelle scuole e nelle università per l´accesso al sapere; nei territori dove si pratica il conflitto sociale per la difesa dell´ambiente. Attorno a questo patrimonio potenziale riteniamo necessaria e non più rimandabile una ricucitura unitaria di tutte le esperienze oggi in campo.

L´appello “Comuniste e comunisti cominciamo da noi”, che aveva dato vita all´esperienza di Comunisti Uniti, era stato pubblicato sui principali quotidiani nazionali il 17 aprile 2008, all´indomani della sconfitta elettorale dell´Arcobaleno, che per la prima volta aveva cancellato la presenza dei comunisti nel parlamento italiano. Per tutti noi non si trattava di una semplice flessione di consenso delle forze comuniste ma di una profonda lacerazione con quel piccolo blocco sociale che si era faticosamente coagulato in quasi 20 anni. Di tutto questo l´appello prendeva consapevolezza, cercando di riaprire una stagione di ricomposizione organizzativa dei comunisti e di riconquista del loro ruolo autonomo nel conflitto di classe, indicando la strada verso un Partito degno di questo nome. Non a caso raccolse in poco tempo migliaia di firme e fece discutere nel variegato popolo della sinistra, fin dentro i congressi dei due partiti e anche oltre.

Decisivo era stato il bilancio dell´esperienza fallimentare del governo di centrosinistra, che aveva tradito tutte le aspettative popolari. Così come era stata evidente l´incapacità e impossibilità della galassia delle altre organizzazioni comuniste di costruire una strada alternativa credibile e riconoscibile a livello di massa. Sin d´allora ci siamo resi conto che assistevamo all´irrazionale frantumazione delle forze comuniste, divise in due fragili partiti e in una vasta costellazione di organizzazioni e gruppi. Il tentativo di mettere in campo una lista comunista unitaria e alternativa al bipolarismo e al PD alle elezioni europee è stato però deludente: si è cercato semplicemente di conservare una presenza istituzionale, costruendo una lista con basi politiche troppo contraddittorie e con troppi elementi di continuità con il bertinottismo. Tutto ciò ha impedito di invertire quella deriva ideologica e materiale – pensiamo al venir meno della democrazia interna, alla questione morale e ai processi di cooptazione sistematica dei gruppi dirigenti, alla separatezza istituzionale – che è una parte rilevante del problema che abbiamo davanti.

Di fronte all´acuirsi della grave crisi economica in atto, la vecchia e nuova classe lavoratrice ha chiesto risposte concrete che non sono mai arrivate ed è perciò precipitata in un grave senso di smarrimento, rifugiandosi nell´astensione, nell´antipolitica o disperdendo il proprio voto. Perché è avvenuto tutto questo? Riteniamo che la rappresentanza coerente delle classi subalterne e del loro punto di vista nel conflitto politico-sociale sia oggi in contraddizione con l´assunzione di responsabilità di governo da parte dei comunisti o con alleanze strutturalmente subordinate alle forze moderate. Per resistere, riconquistare credibilità e accrescere le nostre forze, perciò, è necessario uscire dalla logica del “meno peggio” e fornire un´alternativa politica praticabile.

Al di là delle dichiarazioni di intenti iniziali, la Federazione della Sinistra non sembra poter rispondere a queste esigenze. La poiché elude la questione dell´unità dei comunisti e si presenta come un soggetto politico moderato genericamente “di sinistra”, che ricorda nel suo statuto l´Arcobaleno e “apre” non per caso a Sinistra e Libertà, come se i congressi del 2008 non ci fossero stati. Ancora una volta, la Federazione pensa se stessa come la gamba sinistra delle alleanze del PD, in un quadro che si è nel frattempo spostato ancora più a destra e con l´Udc a svolgere il ruolo dell´ex-Margherita.

Ci rivolgiamo anche oggi a tutte le comuniste e i comunisti ovunque collocati e agli attivisti dei movimenti di lotta perché riteniamo che le ragioni di quelle compagne e di quei compagni che si sono spesi con energia nel progetto Comunisti Uniti siano ancora attuali. Per evitare la ripetizione degli errori del passato è necessario però reagire in fretta e sollecitare autonomamente un processo di ricostruzione. Di fronte all´attacco reazionario che stiamo vivendo in questa crisi del capitalismo abbiamo bisogno di rilanciare al più presto il ruolo dei comunisti come cuore dell´opposizione di classe alle ristrutturazioni padronali e alle politiche antipopolari e antidemocratiche del governo di centrodestra oggi e di qualsiasi governo le sostenga domani.

Non cerchiamo scorciatoie organizzativistiche e rifiutiamo la contrapposizione “tutti fuori” o “tutti dentro” il PRC e il PdCI.

Crediamo però che sia urgente costruire un cambiamento di rotta, a partire dall´apertura di sedi di dibattito e di iniziativa e dai loro meccanismi di funzionamento. Non chiediamo perciò a nessuno di uscire da questi partiti o da altre organizzazioni, coordinamenti o federazioni ma ci rivolgiamo a tutti i comunisti e alle comuniste per costruire insieme un collegamento dal basso sui territori, prendendo consapevolezza che quanto oggi esiste non è sufficiente per rilanciare il nostro ruolo e per ricostruire un´organizzazione unitaria ed efficace. Servono intenti comuni e piattaforme condivise da cui ripartire e su cui organizzarci: di fronte alla crisi, abbiamo bisogno di costruire una strada per un´alternativa di sistema e non di mero “governo” delle cose presenti. Per questo compito immane non serve allora un ennesimo partitino ma è necessario andare tutti insieme verso la ricostruzione di un solo Partito, che sia Comunista, radicato nella società ed efficace nella lotta politica.

Coscienti delle difficoltà di questa fase ci rivolgiamo in primo luogo ai quadri e ai militanti più consapevoli. Questi, forti della propria esperienza, possono iniziare a costruire nei propri territori un lavoro che raccolga sin d´ora in un progetto locale le energie disperse dell´arcipelago comunista dentro e fuori PRC e PdCI. Dei coordinamenti e gruppi di lavoro che, organizzandosi e articolandosi sul piano nazionale, potranno rappresentare un bacino di partenza che sostenga il progetto strategico dell´unità dei comunisti. Dobbiamo favorire insieme le condizioni di una resistenza di massa alla crisi che i padroni vogliono far pagare ai lavoratori salariati e alle fasce popolari.

Dobbiamo essere presenti nelle contraddizioni di un meccanismo sociale e politico che è diventato strutturalmente incapace di redistribuire lavoro e reddito. Un meccanismo che espelle forza-lavoro e deteriora ulteriormente le già gravi condizioni di sfruttamento di quella occupata. Che produce costantemente nuove sacche di esclusione e discriminazione all´interno degli Stati nazionali (la questione del lavoro precario, quella del lavoro immigrato e di una guerra tra poveri che rischia di diventare guerra razziale, la nuova questione meridionale come questione nazionale, il secessionismo…) così come tra gli Stati e tra le grandi aree geopolitiche del globo. Che aumenta le politiche guerrafondaie e le spese militari. La rappresentazione dei bisogni sociali e culturali delle classi sfruttate, senza alcuna distinzione di sesso e di nazionalità, dovrà essere al centro di una strategia e di un programma minimo condiviso basato su una piattaforma anticapitalista (per la difesa del salario e dei posti di lavoro, contro la precarietà e per la democrazia sindacale) e antimperialista (contro le basi militari e le guerre imperialiste, per il ritiro delle truppe, a fianco della resistenza dei popoli oppressi e dei Paesi che resistono all´egemonismo americano). Un rinnovato progetto rivoluzionario per mettere insieme le nostre forze ed affrontare insieme un nuovo ciclo di resistenza, che ridia voce e motivazioni a chi è oppresso dalle difficoltà economiche e dal capitalismo.

Per costruire una concreta opposizione politica alla crisi del capitalismo, riteniamo, serve una linea fortemente alternativa a quella sino a questo momento praticata: una linea che rompa la subalternità strutturale nei confronti della sinistra moderata e che si liberi di quel politicismo che si è dimostrato incapace sia di rappresentare l´esigenza di liberazione dallo sfruttamento, sia di ottenere risultati concreti.

Con questa nostra lettera intendiamo perciò rilanciare il progetto dei Comunisti Uniti per dotarci di uno strumento efficace nella lotta di classe e per il superamento della frammentazione. Costruiremo i Comunisti Uniti come un luogo di dibattito e di iniziativa politica condivisa, una Casa Comune che abbia una sua autonomia di analisi e di proposta e sia capace di parlare a tutti i comunisti e alle comuniste indipendentemente dalla loro collocazione. Come un movimento trasversale, i Comunisti Uniti comprenderanno allo stesso titolo compagni del PRC, del PdCI, delle altre organizzazioni e quelli privi di appartenenza, sforzandosi di unire tutti quei compagni che, anche da prospettive diverse, si riconoscano in alcune semplici priorità:

1) la necessità di attivare un percorso di ricostruzione che unisca le forze dei comunisti in Italia;

2) la consapevolezza che l´unità comunista è indispensabile ma non è nulla se non si coniuga con una rigorosa autonomia culturale e politica, autonomia che in questa fase significa priorità del conflitto politico-sociale, della sua coerente organizzazione e rappresentanza per l´opposizione allo stato di cose presente;

3) la volontà di non circoscrivere questo processo ai soli partiti organizzati ma di innescare una partecipazione più ampia che riconosca a tutti i singoli compagni pari dignità.

Gli spazi politici istituzionali in senso stretto sembrano oggi schiacciati dal sistema bipolare/bipartitico, sostenuto tanto dal PDL che dal PD, e non possono essere riconquistati con escamotage organizzativistici o elettoralistici. Occorre ricostruire anzitutto una credibilità e un ruolo dei comunisti là dove ci sono ancora ampi spazi di azione politica, sia sul piano sociale e politico-sindacale (ricostruzione di una forza sindacale di classe e non concertativa, ricucitura delle molteplici esperienze di lotta oggi in campo sui territori, precariato e migranti, etc.) che su quello culturale (dove si tratta di coniugare l´eredità critica dell´esperienza del comunismo internazionale del Novecento con una comprensione delle trasformazioni della società e un aggiornamento degli strumenti concettuali del marxismo). Vogliamo incontrarci con chiunque condivida i punti chiave della nostra impostazione e li voglia praticare in maniera critica e autonoma, dentro i partiti e fuori di essi, nelle rappresentanze sindacali, nei luoghi di studio e di lavoro, in quelle associazioni politico-culturali delle quali riconosciamo un ruolo nella ricostruzione di una teoria all´altezza dei tempi e delle quali rispetteremo l´indipendenza.

A prescindere da dove siamo collocati, occorre mettere al centro del nostro dibattito e di una nostra azione coerente la questione del partito, quella delle alleanze e quella della linea sindacale.

COMUNISTE E COMUNISTI UNIAMOCI!

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Primi firmatari:

Ciro ARGENTINO ex-operaio ThyssenKrupp e segr.ria prov. PdCI Torino; Gualtiero ALUNNI CPN-Resp. Naz. Trasporti PRC; Andrea FIORETTI assemblea lavoratori autoconvocati Roma; Stefano AZZARA´ docente filosofia Università Urbino; Mao CALLIANO direz. naz. e segr. prov.le PdCI Torino; Alessandro PERRONE cassintegrato Fiom Eaton Monfalcone; Daniela CORTESE Segretaria Circolo Tlc e informatica PRC Roma; Margherita HACK astronoma; Sergio RICALDONE partigiano consiglio mondiale per la pace; Antonio BERTUCCELLI Segretario Prov. PdCI Messina; Antonello TIDDIA RSU Carbosulcis; Pio DE ANGELIS Presidente CPR PRC Friuli-VG; Renato CAPUTO docente storia e filosofia Roma; Marco DE LEO CPR PRC Lazio; Sergio MANES editore La Città del Sole; Roberto CALLIANO Comit. Centr. e resp. Organizz. PdCI Torino; Mariano MASSARO delegato reg.le OrSA Sicilia; Mario MADDALONI RSU Napoletana Gas; Alberto PANTALONI Com.to comunista “T. Noce” Torino; Rolando GIAI-LEVRA Direttore “Gramsci oggi”; Marco VERUGGIO direz. naz. PRC portav. Controcorrente; Federico MARTINO docente Diritto Università Messina; Germano MERLIN comit. fed.le PdCI Milano; Francesco FUMAROLA Flmu-Cub Atesia Roma; Vittorio GIOIELLO Centro ricerca Fenomenologia e società; Maria Vittoria MOLINARI Segretaria Circ. Vill. Breda PRC Roma; Riccardo DE ANGELIS RSU Telecomitalia Roma; Giovanna BASTONE Comunisti-Sinistra Popolare Rho; Marcello LUCA Segretario Circ. Ferrovieri PRC Roma; Federico GIUSTI RSU Comune di Pisa; Seby MIDOLO Segretario Circ. PRC Siracusa; Salvatore INGHES Flmu-Cub Skf Airasca Torino; Tiziano TUSSI Comitato nazionale ANPI; Adele Monica PATRIARCHI docente storia e filosofia Roma; Massimo MURGO RSU Marcegaglia Sesto S. G.; Fabio FROSINI docente storia della filosofia Università Urbino; Nicola IOZZO coord.re PdCI Vibo Valentia; Maurizio BUDA RSU Iveco Torino; Walter CECCOTTI Giovani Comunisti Roma; Cristina CARPINELLI Centro studi problemi transizione socialista; Orestis FLOROS medico CIE; Alberto BASSO ex Com. Centrale PdCI; Luigi CASALI Coord.re Reg.le RdB-Cub Piemonte; Antonio PISA Segretario Circ. PRC S.Cesareo; Luigi DOLCE RSU Itca Torino; Saro TRAINA Segretario PdCI Limbiate-Varedo-Vicesegretario ANPI Brianza; Katia SILVESTRINI Segretaria PRC Fabriano; Marino SEVERINI musicista dei “Gang”; Manola MAURINO RSU ASL1 Torino; Ivano PAVANI Segretario Circ. Tlc PRC Firenze; Filippo SUTERA NOPONTE Messina; Fawzi ISMAIL ass.ne amicizia Sardegna-Palestina; Fabio LIBRETTI RSU gruppo Form direttivo FIOM Milano; Danilo RUGGIERI Coll. Comunista Romano; Roberto TESTERA operaio Comau Torino; Enrico LEVONI Coll. Comunista Modenese; Cataldo BALLISTRERI RSU Fiat Powertrain Mirafiori; Emiliano CELLI segreteria PdCI Roma; Wasim DHAMASH docente lingua e letteratura araba Università Cagliari; Angela ZANATTA RSU Agile/Eutelia – Componente Dir.vo Fiom Roma Sud; Mirko SOLERO ex-PRC L´Ernesto Torino; Marco FORONI Segretario Sez. ANPI “don P. Pappagallo” Roma; Luigi TRANQUILLINO CPR PRC Lombardia; Luigi CEFARO RSU Slc-Cgil Telecomitalia Sparkle; Domenico CALDERONI RSU Fialtel Telecomitalia; Patrizia GRANCHELLI Segr. Circ. PRC Lavoratori Poste Milano; Roberto TESTERO Coll. Comunista Romano; Salvatore MONELLO RSU Fiom Fincantieri Monfalcone; Mara ARMELLIN Segreteria PRC Treviso; Luca CLIMATI RSU RdB Pubblico Impiego; Maria Elena TOMASSINI circ. ANPI “G. Sangalli” Roma; Raffaele TRISCHITTA RSU Snater Telecomitalia Sparkle; Maurizio D´AGO ex segr. org. PdCI Napoli; Stefania IACCARINO RSU Almaviva Contact Roma; Andrea MUSACCI Consiglio Studenti Università di Ferrara; Bartolo SENATORE ex presid. CR PdCI Campania; Eugenio TREBBI RSU Filcams HP; Vincenzo SANGIOVANNI ex segretario prov.le PdCI Napoli; Pietro SCORDO Coord.to Prov.le SdL Trasporti Roma; Gianfranco SUPPO RSA RdB Karmak Villar Perosa; Manuela AUSILIO Coll. Resistenza Universitaria; Roberto TESTA RLS Trenitalia; Maurizio TIMITILLI RSU Flaica-Cub Widex Italia; Claudio SIMBOLOTTI Coll. Comunista Romano; Marco PUGGIONI delegato Fiat Mirafiori; Ettore PASETTO RSU Fiom-Cgil Roma; Vincenzo GAGLIANO ex segretario reg.le PdCI Campania; Riccardo FILESI Coord.to Cassaintegrati Alitalia; Francesco CORI Coord.to Precari della Scuola; Artan SALA operaio indotto Fincantieri Monfalcone; Angelo CAPUTO Giovani Comunisti Roma; Roberto VILLANI Cobas Scuola Roma; Francesco CAPUTO Coord.to Precari della Scuola; Ivan PAGORIG operaio SBE Monfalcone; Marilena DI LEVA ex Presid. CF PdCI Napoli; Paolo AGRESTINI edile Cerveteri; Riccardo DI PALMA assemblea lavoratori autoconvocati Borgomanero; Marco ELIA Coll. Resistenza Universitaria; Vincenzo GRAZIANO Flmu-Cub Torino Com.to comunista “T. Noce”; Alessio BULLIAN operaio indotto Fincantieri Monfalcone; Irene ROSSETTI Flmu-Cub Comdata Torino; Adriana L´ALTRELLI ex Com.to Centr.le PdCI; Marco VETTORI universitario Coord.to per la Costituente Comunista Gorizia; Fabiola VARACALLI Coll. Comunista Romano; Paolo SACCO operaio Acque Spa Novara; Luigi MINGHETTI CPF PRC Torino; Luca BELLARDONE assemblea lavoratori autoconvocati Vercelli; Marco SANDRIN operaio Ansaldo Monfalcone; Monica SIGISMONDI Coll. Comunista Romano; Massimo PITTELLA Operaio Edicart Rho; Luca STERLE RSU Fiom Eaton Monfalcone; Maurizio CALLEGARI infermiere segr. reg.le PdCI Trentino Alto Adige; Giuseppe FONNESU operaio Carbosulcis; Catia GALASSI operatrice sociale assemblea lavoratori autoconvocati Novara; Osvaldo CELANO RSU Fiom Marcegaglia Sesto S.G.


Comunisti Uniti Lazio
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Napoli, il mercato dei falsi testimoni: 100 euro per una menzogna in aula

dal film ‘La cambiale’

Napoli, il mercato dei falsi testimoni: 100 euro per una menzogna in aula

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di Giuseppe Crimaldi
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NAPOLI (21 gennaio) – Al mercato dei falsi testimoni bisogna arrivare di buon mattino. Prima delle 8. Fare tardi può comportare il rischio di non trovare più materia utile a rendere false le carte di un processo davanti al giudice di pace. Funziona così, ed è purtroppo questo il modo con il quale ancora si amministra la giustizia in certe aule del distretto giudiziario napoletano.

Con i falsi testimoni. Cento euro e passa la paura. Tanto costa assoldare un professionista della menzogna. E nella città italiana che continua a vantare il più alto numero di cause in materia di incidentistica stradale si può facilmente intuire come questo gioco disonesto la valga tutta, la candela.

Per trovare un falso testimone occorre disporre di un «gancio» giusto. Molti anni fa bastava affidarsi a un avvocato di quelli molto a buon mercato (li chiamavano i «paglietta»), abbondavano nei pressi della ex Pretura di piazza San Francesco o all’esterno di Castelcapuano.

Come nel film «La cambiale». Oggi che i tempi sono cambiati esiste un vero e proprio servizio di caporalato che accetta le richieste, filtrandole e destinandole al falso teste di volta in volta necessario. Il loro punto di riunione è a un paio di centinaia di metri dall’ingresso principale della caserma Garibaldi, su un marciapiedi non lontano da una fermata del bus della caotica via Foria. È qui che ci si incotra, che si discute e si fa l’affare; è qui che il giorno fissato per l’udienza si ripete a memoria la parte che bisognerà sostenere avanti al giudice di pace.

Non c’è mai passaggio di soldi in pubblico: il pagamento avviene generalmente la sera prima. «Che vi serve?»,ci chiede il caporale, dopo aver salutato un giovane avvocato amico che si sta prestando alla provocazione. Spieghiamo di aver ricevuto una citazione da parte di un’assicurazione che cura gli interessi di un automobilista tamponato al corso Umberto.

«Fanno cento euro
– replica l’uomo sui 50 anni, barba incolta e ventre prominente – vi troviamo noi la persona giusta che dichiarerà di avere assistito all’incidente, che la colpa non è attribuibile a voi e che anzi la dinamica del sinistro è stata causata dal vostro avversario».

Il giro d’affari pare sia vorticoso. «Quello dei falsi testimoni – commenta Mario Tuccillo, noto penalista napoletano e storico legale che assiste le principali società assicurative italiane – resta purtroppo un fenomeno ramificato, e non solo a Napoli. I casi abbondano anche a Caserta, a Barra, in alcuni Comuni dell’area a nord di Napoli».

E come si combatte questo malcostume? «In assenza delle regole che dovrebbero dettare il senso civico a questi professionisti della menzogna – prosegue l’avvocato Tuccillo – io credo che un ruolo determinante dovrebbero avere gli stessi giudici di pace: in fondo, questi falsi testimoni sono sempre gli stessi che girano per le aule della caserma Garibaldi, e non è impossibile riconoscerli. Quando si presenta lo stesso testimone nell’arco di uno, due mesi davanti allo stesso giudice, dovrebbe essere quest’ultimo a chiedergli: “ma come mai lei è sempre qui a testimoniare?».

Ma il malcostume è duro da vincere. Le compagnie assicurative si difendono come possono. «Ma c’è anche un secondo modo per contrastare il fenomeno delle false testimonianze – conclude Tuccillo – Ammesso che per i giudici di pace sia difficile da stanare questi mascalzoni, allora potrebbero essere le forze dell’ordine a individuarli. Magari confondendosi qualche mattina alla folla che sosta proprio davanti alla caserma Garibaldi. Il che garantirebbe prevenzione e repressione del fenomeno. Un fatto è certo: da queste situazioni deriva alle compagnie di assicurazione un danno ingiusto e ingente».

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Video
Una scena tratta dal film “La cambiale” (da YouTube)

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fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=88347&sez=NAPOLI

SALUTE – Sclerosi, in arrivo farmaco che blocca la progressione della malattia / Cure palliative: emendamenti per la cannabis terapeutica

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Sclerosi, in arrivo farmaco
che blocca la progressione della malattia

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ROMA (21 gennaio) – In arrivo un farmaco che si è dimostrato in grado di ridurre il rischio di progressione della disabilità nella sclerosi multipla e che, a differenza delle attuali terapie, somministrate per via intramuscolare o per infusione, potrà essere assunto per via orale. Lo dimostrano due studi pubblicati sulla rivista New England Journal of Medicine. Gli studi Transforms e fFeedoms, pubblicati sul New England Journal of Medicine, dimostrano che il nuovo farmaco (FTY720) riduce il rischio di ricadute, di progressione della disabilità e le lesioni cerebrali.

Più efficace dell’interferone beta-1a e con un buon profilo di tollerabilità, grazie a un innovativo meccanismo di azione, il nuovo farmaco, affermano gli esperti, potrà aprire una nuova strada nella terapia di questa patologia. Allo studio hanno partecipato anche sperimentazione clinica con 22 centri e 250 pazienti.

Come agisce TY720 potrebbe essere la prima terapia approvata appartenente ad una nuova classe di farmaci: i cosiddetti modulatori del recettore della sfingosina 1-fosfato (S1P). Questi farmaci riducono l’infiammazione e possono avere un’azione diretta sulle cellule del sistema nervoso centrala. La nuova molecola agisce selettivamente sequestrando alcuni linfociti (un sottogruppo di globuli bianchi) nei linfonodi e riducendone il numero che raggiunge il cervello, dove possono causare una reazione infiammatoria. Il sequestro dei linfociti è reversibile: il numero di linfociti circolanti ritorna infatti ai valori normali quando il trattamento è interrotto.

Successo ricerca italiana La sperimentazione del nuovo farmaco è una nota di successo anche della ricerca clinica italiana. L’Italia ha infatti partecipato con 22 Centri e l’arruolamento di 250 pazienti allo studio internazionale TRANSFORMS, che ha coinvolto 172 centri di 18 Paesi. Oltre 2,5 milioni di persone in tutto il mondo (57.000 in Italia) sono colpite da questa malattia, che in genere colpisce giovani-adulti fra i 20 e 40 anni. La sclerosi multipla è una malattia autoimmune neurodegenerativa del sistema nervoso centrale e l’85% dei pazienti presenta una forma recidivante-remittente, causa di forti disabilità.

Grande passo avanti «Con una comoda somministrazione giornaliera orale – ha aggiunto – il nuovo farmaco si è dimostrato in grado di ridurre le ricadute e la progressione della disabilità con benefici clinici mantenuti anche nel trattamento a lungo termine», ha affermato Giancarlo Comi, neurologo all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e coordinatore dei centri italiani dello studio TRANSFORMS. Ed i risultati degli studi rappresentano un «importante passo avanti» anche per Jeffrey Cohen, della Cleveland Clinic Mellen Center per il Trattamento e la Ricerca nella Sclerosi Multipla, Cleveland (USA): «Le attuali terapie per la sclerosi multipla recidivante-remittente – ha commentato – sono infatti somministrate per via iniettiva o per infusione e ciò può influire negativamente sulla tollerabilità e sul proseguimento del trattamento».

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fonte:  http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=88398&sez=HOME_SCIENZA

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Cure palliative: emendamenti per la cannabis terapeutica

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È arrivato in aula al Senato il disegno di legge sulle cure palliative, licenziato ieri dalla commissione Sanità del Senato con alcune modifiche rispetto al testo già approvato dalla Camera. «Un testo giunto già valido dalla Camera- ha sommentato il senatore del Pdl Stefano De Lillo – e che, dopo il lavoro in commissione, agevola ulteriormente e regola ancor meglio quella rete di centri che la legge stessa istituisce a livello nazionale. Si procede, altresì, alla semplificazione dell’accesso alle terapie da parte delle famiglie del malato. Il tutto, al fine di conferire maggiore dignità alla persona».

In aula sono stati presentati 50 emendamenti e 4 ordini del giorno. Fra gli emendamenti proposti la richiesta di inserimento dei derivati della cannabis, già usati anche in Italia per la cura di diverse malattie, nell’elenco delle sostanze terapeutiche. A chiederlo sono tre emendamenti presentati dai radicali del Pd, con la firma anche di esponenti del Pdl. Alcuni farmaci che contengono i principi attivi della cannabis sono già in uso in molti paesi nella terapia del dolore in una serie di malattie tra cui la Sla e i tumori in fase terminale. Nel nostro paese non è possibile produrli ma devono venire importati, con costi che arrivano a 500 euro per ogni ciclo di terapia, coperti dal Ssn solo in alcune regioni. In Italia si stima in alcune centinaia di migliaia il numero di pazienti che potrebbe averne bisogno. «Una situazione che spesso costringe i pazienti all’illegalità – ha spiegato la senatrice radicale del Pd Donatella Poretti – quando da noi ci sono strutture come i laboratori farmaceutici militari che potrebbero produrli in maniera controllata».

Il provvedimento sulle cure palliative contiene anche nuove norme sulla somministrazione della morfina per uso terapeutico, riviste in senso più restrittivo rispetto al testo licenziato alla Camera. «In 30 anni l’Italia è stata sempre agli ultimi 3 posti in Europa nella somministrazione della morfina – ha spiegato il senatore del Pd Luigi Manconi – il problema maggiore è che c’è un gigantesco tabu che va a discapito del diritto dei pazienti a provare meno dolore».

«Sconfiggere il dolore – ha sottolineato la senatrice del Pd Fiorenza Bassoli, capogruppo in commissione Sanità a palazzo Madama – quando questo rischia di rubare la dignità, ricevere aiuto e sostegno nella fase finale della vita, non essere abbandonati, avere accanto a sé la famiglia nel momento della morte, sono diritti umani e sociali, sono bisogni che una società moderna, attenta alle persone, dovrebbe soddisfare». Fondamentale, quindi, l’importanza di una ampia e convinta collaborazione tra maggioranza e opposizione sulle cure palliative su cui, ha detto «il nostro paese sconta un forte ritardo, sia per quanto riguarda la cura del dolore sia per le cure e il sostegno nel fine vita. Per questo l’approvazione di una legge che incide sulla vita delle persone e sul loro diritto di esseri umani é un grosso passo in avanti, che consente al nostro paese di allinearsi agli standard proposti a livello europeo per ciò che riguarda questo genere di cure». (N.Co.)

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21 gennaio 2010

fonte:  http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2010/01/cure-palliative-ddl-emendamenti.shtml?uuid=f7a6e414-069f-11df-95a1-a27b81b5948d&DocRulesView=Libero

«Addiopizzo», una mappa di Palermo per i turisti tedeschi

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«Addiopizzo», una mappa di Palermo per i turisti tedeschi

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di c.z.

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Si scrive «Tschuss Schutzgeld» si legge «Addio Pizzo». Una piantina turistica di Palermo con la segnalazione di tutti gli esercizi commerciali della città, circa 400, che hanno aderito a «AddioPizzo», e che quindi si sono impegnati a non essere taglieggiati dalla mafia: è l’iniziativa presentata ieri a Roma dall’ambasciatore tedesco in Italia Michael Steiner e da alcuni rappresentanti dell’Associazione antiracket «AddioPizzo».

L’impegno della società civile «è centrale nella lotta alla mafia», ha spiegato l’ambasciatore tedesco e l’iniziativa, ha aggiunto, «assume per noi un rilievo particolare, visto che in Sicilia i tedeschi rappresentano il gruppo di turisti più numeroso». Il finanziamento della prima edizione della piantina da parte dell’ambasciata servirà quindi «ai palermitani che amano la propria città e ai turisti tedeschi – ha sottolineato Steiner – che amano Palermo e che non vogliono però sostenere il sistema del pizzo». L’iniziativa dell’ambasciata tedesca e di «AddioPizzo» ha già evidenziato, è stato rilevato nel corso dell’incontro, forme di incoraggiamento da diversi tour operator tedeschi che, hanno assicurato, pubblicheranno e segnaleranno quanto più possibile l’iniziativa.

Alla presentazione della cartina di «AddioPizzo» ha partecipato tra gli altri anche Gabriele La Malfa Ribolla, cofondatore dell’Associazione: «Il nostro – ha spiegato – è un movimento aperto, dinamico, che agisce dal basso e si fa portavoce di una rivoluzione culturale contro la mafia. Tutto all’insegna del motto “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”». Presente anche Francesca Vannini-Parenti, responsabile di «AddioPizzo Travel». «Da questo momento – ha osservato – sarà più facile fare un viaggio ‘Pizzofreè in Sicilia, e ciò potrà essere utile non soltanto per i turisti tedeschi ma, auspichiamo, anche per vacanzieri di altre nazionalità».

21 gennaio 2010
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Tschüss Schutzgeld: la mappa in tedesco
Tschüss Schutzgeld: la mappa in tedesco
Il 21 gennaio 2010 alle ore 11.30 l’Ambasciatore tedesco in Italia, Michael Steiner, presenta la carta turistica pizzo-free della città di Palermo in lingua tedesca. >>Download<<
Addiopizzo  Travel in tour per l'Italia
Addiopizzo Travel in tour per l’Italia
Questa settimana saremo a Bari, Roma e Bologna per incontrare i tanti sostenitori sparsi per l’Italia, confrontarci con varie realtà del volontariato e promuovere le nostre attività. Scopri tutti gli appuntamenti e raggiungici…
Primavera Siciliana: tour pizzofree a marzo
Primavera Siciliana: tour pizzofree a marzo
Addiopizzo Travel propone ai suoi soci due date per viaggiare con noi all’approssimarsi della primavera: dal 10 al 16 marzo (7 gg) e dal 10 al 14 marzo 2010.
La  mappa turistica pizzo-free di Palermo
La mappa turistica pizzo-free di Palermo
Stai visitando la città? Scopri le sue bellezze con la cartina bilingue realizzata da Addiopizzo e trova i negozi, gli alberghi e i ristoranti che hanno detto no alla mafia.

PROCESSO BREVE – Bersani: il Pdl ci ripensi. Anm: «Resa di fronte alla criminalità»

http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:iy51aINfniLiOM%3Ahttp://sicilia.blogosfere.it/images/alfan_1.jpg Delle due l’una: o Alfano è un patente incompetente o è un bugiardo altrettanto patentato.

mauro

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Il leader del Pd: «dal Senato una macchia indelebile, È una discriminazione palese»

Processo breve, Bersani: il Pdl ci ripensi
Anm: «Resa di fronte alla criminalità»

«Tanti processi cancellati per salvare solo Berlusconi». Alfano: dall’Anm mistificazioni, mi cadono le braccia

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ROMA – Bersani si prepara alla battaglia sul processo breve, che ha ricevuto mercoledì il via libera del Senato, e annuncia: «Alla Camera lotteremo con forza contro il ddl». Ma tende anche una mano alla maggioranza: «Nel passaggio a Montecitorio saranno più chiari gli effetti della legge e questo spero potrà favorire una riflessione per la maggioranza». Bersani ha parlato a margine di un convegno a Montecitorio. L’opposizione denuncia da tempo che il ddl è stato accelerato solo per dare modo a Berlusconi di beneficiarne e avrà come effetto la cancellazione di molti processi. «È un tema di discriminazione palese – ha detto Bersani – e questo può vederlo chiunque. Resterà una macchia indelebile anche se la battaglia riprenderà alla Camera. Al Senato si è fatta la cosa peggiore che si poteva fare: distruggere la possibilità di giustizia per centinaia di migliaia di persone e cancellare centinaia di migliaia di processi per salvare una persona sola».

ANM: RESA ALLA CRIMINALITÀ – Contro il processo breve si schiera ancora una volta anche l’Associazione nazionale magistrati, con molta durezza. «È la resa dello Stato di fronte alla criminalità – attacca il segretario Giuseppe Cascini -. Noi abbiamo il dovere di denunciare la gravità delle conseguenze di questa legge». Il presidente del Consiglio continua ad avere scarso senso delle istituzioni usando espressioni ingiuriose nei confronti dei magistrati. Per reagire a questa pretesa persecuzione giudiziaria la maggioranza e il governo decidono di distruggere l’intera giustizia penale in Italia. Si stanno mettendo in discussione le fondamenta dello Stato democratico».

ALFANO: MISTIFICAZIONI – Il ministro della Giustizia Alfano replica all’Anm con un secco «mi cadono le braccia» e spiega che le dichiarazioni di Cascini sono «plateali mistificazioni». «Una cosa è che talune affermazioni giungano dall’opposizione, ben altra cosa è che a pronunciarle siano i rappresentanti della magistratura». L’Anm – aggiunge – non può non sapere che «il processo a data certa per la criminalità organizzata dura dieci anni, a cui si aggiungono quelli delle indagini che a loro volta hanno tempi più lunghi rispetto ai reati minori. Stiamo dunque parlando di 13-15 anni».

CRITICHE DEL PREMIER – La prima commissione del Consiglio superiore della magistratura valuterà se inserire anche le critiche fatte mercoledì dal premier alle toghe nella pratica già aperta sugli attacchi di Berlusconi contro la magistratura. La presidente della commissione, Fiorella Pilato, ribadisce che «è automatico che i consiglieri prendano atto di queste nuove dichiarazioni e valuteranno se accludere alla pratica a tutela della giurisdizione». Uno dei consiglieri della commissione ha osservato che «il fascicolo sta crescendo con le dichiarazioni ormai quotidiane del presidente del Consiglio».

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Redazione online
21 gennaio 2010

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fonte:  http://www.corriere.it/politica/10_gennaio_21/bersani-processo-breve-pdl-ci-ripensi_5138a62e-0688-11df-a8ce-00144f02aabe.shtml


Ue: “No ai body scanner negli aeroporti prima di conoscere gli effetti sulla salute”. Ma Maroni da quest’orecchio non ci sente

05 Body Scanner

La decisione durante una riunione dei ministri dell’Interno Usa-Ue in Spagna
Maroni annuncia che l’Italia comincerà lo stesso a sperimentare i dispositivi

Ue: “No ai body scanner negli aeroporti prima di conoscere gli effetti sulla salute”

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TOLEDO –  I ministri dell’Interno europei hanno deciso di rinviare l’introduzione dei body scanner negli aeroporti fino a quando non saranno accertati gli effetti che potrebbero avere sulla salute umana. Il governo italiano, tuttavia, ha deciso di andare dritto per la sua strada: oggi la commissione tecnica interministeriale che si riunisce presso l’Enac darà il via libera all’utilizzo del dispositivo in via sperimentale a Malpensa, Fiumicino e Venezia. Ne saranno acquistati una quindicina. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a Toledo (Spagna) per una riunione informale dei ministri europei, cui partecipa anche il segretario di Stato per la sicurezza interna Usa, Janet Napolitano.
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La decisione dell’Unione europea è stata invece comunicata dal ministro spagnolo Alfredo Perez Rubalcaba, che ha presieduto l’incontro, durante una conferenza stampa tenuta insieme con l’esponente statunitense: “Una volta completati gli studi su questo tema prenderemo una decisione”.
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A margine del vertice di Toledo, Janet Napolitano ha avuto questa mattina un incontro bilaterale con  Rubalcaba, presidente di turno del consiglio dei ministri dell’Interno dei 27. Nel colloquio si è parlato del coordinamento della lotta contro il terrorismo e in particolare delle falle nei dispositivi di sicurezza del trasporto aereo rivelate dal fallito attentato contro il volo Amsterdam-Detroit nel giorno di Natale. Prima del colloquio con Napolitano, Rubalcaba aveva sottolineato che quell’episodio “ha dimostrato che gli aerei continuano ad essere un obiettivo fondamentale dei terroristi islamici di Al Qaeda e delle sue filiali”. Un colloquio bilaterale si è svolto in mattinata anche fra Napolitano e il ministro dell’Interno francese Brice
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21 gennaio 2010
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immagine dal blog di Massimo Bucchi

PEGGIO DELLE BESTIE – Trieste, abusi su una 13enne: 3 arresti. La prima violenza subìta a soli 7 anni / Napoli, violenta la figlia disabile e i nipotini di 7 e 14 anni: arrestato / Padre adottivo abusava della figlia quattordicenne: arrestato a Bari

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In cambio delle violenze, donavano la vittima ricariche telefoniche

Trieste, abusi su una 13enne: 3 arresti
La prima violenza subìta a soli 7 anni

In manette un 25enne colombiano, un 45enne e un 65enne italiano amico di famiglia della vittima

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MILANO – Una ragazzina di tredici anni subiva violenze sessuali, ricevendo ricariche telefoniche e piccoli regali dagli uomini che abusavano di lei. Questa la vicenda che ha portato in carcere tre persone. La Squadra Mobile di Trieste ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del cittadino colombiano Andres Ronald Avedano, di 25 anni. L’arresto – del quale riferisce giovedì mattina il quotidiano Il Piccolo – è stato eseguito martedì nell’abitazione del giovane ed è stato mantenuto riservato da investigatori e magistrati per non compromettere la prosecuzione delle indagini cominciate un anno fa sulla base di una segnalazione degli investigatori del commissariato di Polizia di San Sabba di Trieste. Nel corso degli accertamenti è stata intercettata una foto molto intima inviata dalla ragazzina al giovane Avedano che, poco dopo, con il proprio cellulare, ha ricaricato di 20 euro quello della ragazza. I due – stando sempre a quanto trapelato finora – si erano conosciuti chattando sul web. In manette è finito anche un cittadino italiano di 65 anni, conoscente della famiglia della tredicenne, arrestato nella sua abitazione di Trieste a novembre mentre si trovava assieme alla ragazzina. Secondo le indagini della Polizia, vi erano stati diversi rapporti fra i due e l’uomo aveva fatto talvolta regalini alla ragazza, alla quale saltuariamente aveva dato anche piccole somme di denaro (fino a un massimo di 20-30 euro). La terza persona finita in manette è un uomo di 45 anni, anche lui accusato di violenza sessuale, arrestato a dicembre e tuttora detenuto.

LA PRIMA VIOLENZA A SETTE ANNI -La tredicenne vittima di abusi, che riceveva ricariche telefoniche e piccoli regali, anche in denaro, dagli uomini che avevano rapporti con lei, aveva sette anni quando ha subito la prima violenza sessuale. È quanto emerge dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Trieste. La ragazzina si trova ora in una struttura protetta dove sta seguendo un delicato percorso di recupero psicologico e sociale. La vicenda è emersa dopo la scoperta, da parte degli agenti del commissariato di Polizia di San Sabba di Trieste, di alcuni comportamenti sospetti da parte della tredicenne, che si trovava spesso sola, in un contesto familiare e sociale definito dagli investigatori e dagli operatori sociali «non particolarmente semplice». Il padre della ragazza – da quanto si è saputo – è spesso lontano e la mamma, che fa l’operaia, trascorre molte ore fuori casa per motivi di lavoro. La ragazza, fin da quando era piccola, veniva pertanto affidata a vicini di casa e conoscenti dei genitori. Proprio uno di questi conoscenti, l’uomo di 65 anni, sarebbe stato il primo ad approfittare di lei quando aveva solo sette anni. (Fonte Ansa)

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21 gennaio 2010

fonte:  http://www.corriere.it/cronache/10_gennaio_21/trieste-abusi-tredicenne_85cb8ff2-066d-11df-a8ce-00144f02aabe.shtml

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Napoli, violenta la figlia disabile
e i nipotini di 7 e 14 anni: arrestato

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NAPOLI (21 gennaio) – Una storia triste di violenze e abusi compiuti su una donna disabile e due minorenni è quella svelata dall’operazione condotta dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Napoli che hanno eseguito, alla periferia della città , un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip della Procura di Torre Annunziata nei confronti di D.L.G., di 56 anni, bloccato con l’accusa di violenza sessuale. Vittime la figlia di 33 anni e i nipoti di 7 e 14 anni.

Le indagini, coordinate dalla Procura del Napoletano, hanno avuto inizio nel mese di luglio scorso quando il fratello e zio delle vittime, stanco di assistere gli atti incestuosi e le continue violenze ai danni della sorella affetta da handicap da parte del padre ha rotto il muro d’omertà e si è allontanato dalla propria abitazione.

Successivamente si è deciso a raccontare la triste vicenda che danni si ripeteva sotto i suoi occhi. I successivi accertamenti psicodiagnostici sulle vittime hanno permesso di accertare che la donna subiva violenza sessuale dal padre sin dall’età di 7 anni e che i suoi figli, dopo essere stati affidati ad una casa famiglia, hanno riferito di essere stati maltratti e abusati più volte dal nonno materno.

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fonte:  http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=88382&sez=NAPOLI

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Padre adottivo abusava della figlia
quattordicenne: arrestato a Bari

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BARI (21 gennaio) – Per molti anni avrebbe abusato della figlia adottiva: per questa ragione un 47/enne barese è stato arrestato a Bitritto, dove vive, dai carabinieri. L’arresto è stato compiuto sulla base di un’ordinanza cautelare emessa dal gip Sergio Di Paolo su richiesta del pm Antonio Lupo.

L’uomo avrebbe costretto, sin da 2002, la figlia adottiva di 14 anni, ad avere rapporti sessuali, non solo in casa, ma anche in automobile e nel luogo di lavoro. Le indagini sono state avviate dai carabinieri nel maggio del 2009, dopo una denuncia presentata dalla madre della ragazza, fuggita dalla casa coniugale dopo aver appreso dalla figlia degli abusi sessuali subiti in silenzio per anni.

I terribili episodi di violenza avevano reso la ragazzina introversa, disorientata, con pochi amici. La ragazza aveva provato a segnalare il suo disagio, riferendo di dolori non bene specificati.

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fonte:  http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=88354&sez=HOME_INITALIA